GAROPOLI, Girolamo
Lucinda Spera
Nacque a Corigliano Calabro nel Cosentino probabilmente nel 1605. Non abbiamo notizie riguardanti la sua formazione e gli studi seguiti. In politica fu un convinto oppositore [...] le "Corti inique" (in cerca di gratificazioni che non arrivarono mai) e lo spiacevole rientro in patria, dove "l'invidia" e "i maligni ingegni" lo costrinsero a una definitiva partenza per Roma. Alla fine l'esercito di Carlo Magno, anacronisticamente ...
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GINORI, Gino
Paola Cosentino
Nacque a Firenze il 30 marzo 1557 da Angiolo (1520-96) e da Selvaggia di Neri Paganelli. Il 29 genn. 1582 sposò Fiammetta di Angiolo de' Medici; fra i suoi figli, Alessandro, [...] L. Randi, i sonetti delle Cacciate fiere, corona di sei componimenti, ciascuno dedicato a un vizio umano: superbia, invidia, ira, ingratitudine, adulazione e frode, ipocrisia. Lo Zambrini (p. 106) dà notizia, senza precisare, della stampa di alcuni ...
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Tragico ateniese (Eleusi 525 circa - Gela 456-455 a. C.), della cui vita poco sappiamo di sicuro. Combatté a Maratona (490), dove cadde suo fratello Cinegiro. Partecipò per la prima volta a un concorso [...] tutti gli dei; e la sua onnipotenza non può avere altro fondamento che la giustizia. Abbandonata la concezione erodotea di una "invidia degli dei" a cui il felice e il potente soggiace solo perché felice e potente, E. crede piuttosto, come Solone, in ...
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COPPA, Iacopo, detto Iacopo Modenese (Modanese)
Giorgio Busetto
Fu originario di Modena. Sul suo conto si hanno notizie scarse; P. Aretino lo dice "un' de i primi ceretani del mondo" (Lettere, II, l. [...] delle ingiurie della fortuna:quest'ultima raccoltina si chiude con un Lamento della Virtù contra la fortuna et la invidia composto per M. lacopo Modenese in diciotto ottave, componimento di vena poetica e sapienza tecnica non indifferenti, certo la ...
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BINDO di Cione del Frate
Riccardo Scrivano
Senese, visse nel sec. XIV. Di lui si conosce soltanto una canzone, detta "di Roma", perché in essa si introduce a parlare, sotto forma di donna, l'augusta [...] ma ne ha trovato la porta chiusa. Fattasi tuttavia sulla soglia dell'aula, ha visto assise sui venerandi scanni la Superbia, l'Invidia e l'Avarizia, per debellar le quali inutile è rivolgersi al re Roberto di Napoli od ai Tedeschi dell'imperatore: è ...
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Paolo Giordano
Le inquietudini di Elizabeth
Lontana dai ritmi del mondo letterario di oggi, Elizabeth Strout concepisce l’essere romanziere come esperienza totalizzante ed esaustiva, da decantare con [...] ’afasica figlia Katherine e da una neolaureata in psicologia che gli sbatte in faccia espressioni orribili come «invidia del pene»; la rigidissima Olive Kitteridge – davvero uno dei personaggi più memorabili della letteratura moderna – mette piede ...
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FERRARI, Ottavio
Francesco Piovan
Nacque a Milano il 20 maggio 1607 da Giulio e Bianca Bariola.
Perso il padre all'età di quattro anni, rimase affidato alle cure degli zii Barbara Marliani e Francesco [...] libro della prima parte, nella edizione del 1654, e passò poi nelle successive); qualcuno tuttavia - probabilmente per pura invidia - mise in circolazione il sospetto che non si trattasse di genuine fatiche del F., ma di un'indebita appropriazione ...
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BOLLANI (Bolani, Bollanus, Bolanus), Candiano
Giovanni Pillinini
Nato a Venezia, intorno al 1413, da Maffeo e Vittoria Vitturi, entrò nel 1431 nel Maggior Consiglio. Sposò nel 1438 Lucrezia Marcello, [...] da Francesco Giannini (A. Zeno, Lettere, III, Venezia 1785, pp. 231 s.: 15 genn. 1721). Due sue orazioni, una De invidia e una in lode di Francesco Sforza, esistevano in manoscritti della libreria Saibanti di Verona (per la dispersione di tale ...
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DELLA MARRA, Ferrante
Rosario Contarino
Scrittore napoletano vissuto tra la fine del sec. XVI e la prima metà del XVII, appartenne a nobile ed antica famiglia di origine normanna. Fu al servizio del [...] Rosso marchese di S. Elmo, per vedere come Dio benedetto non sempre ritarda dopo la morte la pena della malignità et invidia degli uomini". Ma dal libro emerge soprattutto l'incapacità di una vecchia classe, che pure ancora nel Cinquecento aveva dato ...
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DONIA, Matteo
Maria Muccillo
Nacque attorno alla metà del sec. XVI a Palermo. Nulla si sa della sua famiglia, ma si può supporre che appartenesse alla migliore società palermitana, come si desume da [...] il D. dichiara che l'opera fu iniziata nel periodo dei suoi studi pisani, in gioventù dunque, e si lamenta dell'invidia di cui era oggetto e come medico e come poeta. Non gli mancarono comunque riconoscimenti letterari, come è dimostrato dai numerosi ...
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invidia1
invìdia1 s. f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. – 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede...
invidiabile
invidiàbile agg. [der. di invidiare]. – Che è tale da poter essere invidiato; in genere di cosa che per la sua qualità o condizione eccita in altri l’invidia (nel senso attenuato di questa parola), il desiderio o anche solo l’ammirazione,...