Socialismo
Iring Fetscher
sommario: 1. I limiti dello Stato sociale e la critica neoconservatrice: nuove sfide per il socialismo democratico. 2. Socialismo e ‛nuovi movimenti sociali'. 3. Obiettivi [...] , ne esce il quadro di una società futura caratterizzata non più dall'angoscia per la sopravvivenza e dall'invidia per gli altri, ma dalla solidarietà; una società nella quale tutti possono sviluppare liberamente le differenti doti individuali ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Pietro Giannone
Girolamo Imbruglia
Autore dell’Istoria civile del regno di Napoli (1723) e del Triregno, pubblicato postumo perché requisito dal papato, Pietro Giannone morì in carcere nel 1748, vittima [...] Prefazione del Triregno. Scritta quasi dall’aldilà («riposando in un sonno ed oscuro oblio fuor d’ogni odio ed altrui invidia e maldicenza», van Heck 2009, p. 318), animata da un pathos straordinario, criticò i sovrani che avevano impedito la libera ...
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CARACCIOLO, Gianni (Sergianni)
Franca Petrucci
Nacque a Napoli molto probabilmente nel 1372 da Francesco detto Poeta, cavaliere aurato e ciambellano di Ladislao d'Angiò-Durazzo, del ramo dei Caracciolo [...] un mese a Pozzuoli.
Ma le angherie cui sottoponeva la sovrana facevano sì che egli non avesse più alcuno schermo all'invidia, all'odio, al risentimento dei suoi avversari. E mentre niente si era potuto contro il C. protetto dalla regina, fu facile ...
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FOSCARINI, Antonio
Roberto Zago
Nacque a Venezia il 27 ag. 1570, terzogenito di Nicolò di Alvise del ramo di S. Polo, e di Maria Barbarigo di Antonio, sposatisi nel 1556. Dall'unione nacquero altri [...] , servitori e collaboratori del F., molti dei quali utilizzarono l'occasione per sfogare malanimo, rancore politico o semplice invidia. Dieci anni di vita pubblica e privata furono setacciati senza trascurare nulla degli atti, del carattere e degli ...
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COSTANZA di Svevia, regina d'Aragona e di Sicilia
Ingeborg Walter
Nacque tra il 1249 e il 1250, prima comunque della morte dell'imperatore Federico II suo nonno (13 dic. 1250), come afferma espressamente [...] situazione. Secondo il cronista Macalda, donna ambiziosa ed altera, si sarebbe messa in aperto contrasto con C. per invidia, respingendo tutte le manifestazioni di benevolenza della regina nei suoi confronti, e comportandosi come se lei stessa fosse ...
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Leone I, santo
Elena Cavalcanti
La scarna notizia del Liber pontificalis ne assegna le origini alla Tuscia e dice chiamarsi Quinziano il padre. Null'altro si sa della famiglia e del luogo di nascita; [...] al sole (sermone 27, 3-5), L. considera lacci del demonio sia gli inganni quali la lussuria, la cupidigia, l'ira, l'invidia, sia quelle che egli chiama le sue arti: le diverse espressioni della magia, la divinazione, lo spiritismo, l'astrologia. E ne ...
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La questione romana
Saretta Marotta
L’eredità defraudata: ecclesiologia e psicologia della fine dello Stato pontificio
Per Pio IX la rinuncia al potere temporale sarebbe stata quasi un’eresia. Egli [...] caso lo Stato della Chiesa non fosse stato ristabilito in tempi brevi, ospitare il papa senza alla lunga suscitare invidie e gelosie nelle altre nazioni e senza attentare alla sovranità del capo della Chiesa.
I cardinali interpellati fecero pervenire ...
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Tradizioni, culto e dottrine nel mondo bulgaro
Krassimir Stantchev
Vassja Velinova
Il tema e l’immagine di Costantino entrano nella cultura bulgara con la conversione del primo impero bulgaro (681-1018) [...] il nome di Costanzo Cloro] e della madre Elena; questo Costantino, chiamato Porfirogenito, era uno zar romano. Perseguitata dall’invidia degli elleni romani, poiché era incinta, sua madre Elena fuggì nella città di Visa e lì partorì lo zar Costantino ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] si coniuga, nel rifarsi alle elegie della classicità, con digressioni mitologiche, come la favola della Febbre e della dea Invidia che distrugge tutto ciò che dà agli uomini la felicità. E intermedie tra la letteratura creativa e l’erudizione sono ...
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DOLFIN, Giovanni
Gino Benzoni
Terzo degli otto figli maschi - dei quali, peraltro, almeno due morirono in tenerissima età - di Giuseppe di Benedetto e di Maria di Dionigi Contarini, nacque a Venezia [...] . Donde la sarcastica conclusione che, perciò, "lo stato" cardinalizio non merita la "tanta estimazione" e la "tanta invidia" in genere riserbategli, ché - sembra sottintendere - i porporati non sono che cortigiani subalterni e servili. Ed ancor più ...
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invidia1
invìdia1 s. f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. – 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede...
invidiabile
invidiàbile agg. [der. di invidiare]. – Che è tale da poter essere invidiato; in genere di cosa che per la sua qualità o condizione eccita in altri l’invidia (nel senso attenuato di questa parola), il desiderio o anche solo l’ammirazione,...