Poeta (Roma 1698 - Vienna 1782). Figlio di Felice Trapassi, soldato dell'esercito pontificio e poi salumiere. A 12 anni, nella bottega di un orefice, dove era stato messo per imparare l'arte, fu udito [...] . ▭ M. fu un temperamento idillico, scarso di volontà, amante del viver quieto, ordinato, alieno da odio e invidia, equilibrato e sostanzialmente ottimista. Pertanto, il mondo tranquillo e decoroso, idillico e galante dell'Arcadia (in Arcadia era ...
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Pittore e poeta (Napoli 1615 - Roma 1673). La sua fama è legata soprattutto alla rappresentazione di paesaggi, caratterizzati da una natura aspra e selvaggia, alle scene di battaglia, contraddistinte da [...] dalla rivolta di Masaniello si criticavano il malgoverno dei principi italiani e l'ingerenza francese e spagnola, e L'invidia, nella quale R. polemizzava con i suoi detrattori. D'intonazione più pensosa sono le ultime due satire: Babilonia, sui ...
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DATI, Leonardo
Renzo Ristori
Nacque a Firenze, probabilmente nel 1408 (nell'autunno del 1407, se si accettano i dati forniti dal suo epitaffio), terzo figlio di Piero di Giorgio e di Zenobia Soderini.
I [...] anche da una Protesta (Gorni, Storia, pp. 167-72) attribuita all'Alberti che accusava i segretari pontifici di ambigua "invidia" per il volgare. Quasi insistendo su questi temi, lo stesso Alberti tributava poco dopo, nei suoi Profugiorum libri ... (p ...
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GUARINI, Alessandro, il Giovane
Monica Cerroni
Nacque a Ferrara da Battista e Taddea Bendidio verso il 1563, essendo diciottenne nel 1581, quando, con l'appoggio del cardinale Ippolito d'Este, entrò [...] segreto della sua follia. La figura del poeta appare così avvolta nel mito di una pazzia simulata per difendersi dall'invidia dei cortigiani. La scelta del tema denunciava la precisa intenzione di riscattare la memoria del Tasso e allo stesso tempo ...
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AMALTEO, Giovanni Battista
Anna Buiatti
Figlio dell'umanista Francesco e fratello di Girolamo e Cornelio, poeti anch'essi di una certa fama, nacque a Oderzo nel 1525. Si avviò giovanissimo agli studi [...] verso interessi religiosi che prima le erano estranei, l'A. seguì la nuova tendenza trattando dell'ottava beatitudine, dell'invidia e dell'avarizia e di altri temi teologico-morali.
Entrato in familiarità con Carlo Borromeo, alla metà del 1562 l ...
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CRISTOFORO da Parma
Ambrogio Maria Piazzoni
Nacque a Parma probabilmente nell'ultimo decennio del sec. XIII. Il primo dato cronologicamente certo della sua vita è del 10 sett. 1323, quando le fonti [...] che potrebbero essere avvenuti effettivamente in quegli anni, ma che potrebbero essere anche stati presunti od esagerati dall'invidia dei confratelli o dei contemporanei.
Dopo un periodo di penitenza trascorso nel "deserto Ansani" e dopo alcuni anni ...
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Colette (propr. Colette, Gabrielle-Sidonie)
Catherine McGilvray
Scrittrice francese, nata a Saint-Sauveur-en-Puisaye (Yonne) il 28 gennaio 1873 e morta a Parigi il 3 agosto 1954. Autrice di romanzi di [...] , l'ingénue libertine (1950) e Mitsou (1956); Julie de Carneilhan (1950; Il mio uomo sei tu) di Jacques Manuel; L'invidia (tratto da La chatte), episodio di I sette peccati capitali (1953) di Roberto Rossellini; Le blé en herbe (1954; Quella certa ...
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Romanziere francese (Tours 1799 - Parigi 1850). Narratore estremamente prolifico e dai toni improntati a un acceso realismo, nella sua opera ha cercato di rappresentare i molteplici aspetti della società [...] borghesi e popolari, parigine e provinciali scolpendone i caratteri, l'intrigo, l'egoismo, il servilismo, l'invidia, l'avidità, sorprendendo nelle cittadine provinciali repliche rimpicciolite e grottesche dell'"inferno di Parigi", il funzionarismo ...
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GIDINO (Ghidino) da Sommacampagna
Gabriella Milan
Nacque presumibilmente a Verona in un anno non precisabile del decennio 1320-30, come testimonierebbe un documento del 5 maggio 1352 (segnalato dal [...] assecondandone i vizi e le ruberie. È probabile che alla base delle feroci accuse del Marzagaia vi fosse innanzi tutto invidia verso questo homo novus di bassa condizione, che era riuscito a conquistare i favori della corte scaligera tanto da ...
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Nella retorica classica si intende per anastrofe il sovvertimento del percorso lineare di due o tre parole – o dei costituenti e dei gruppi di parole – di una frase: la seconda diventa prima e la prima [...] cui la fama ancor nel mondo dura
(Inf. II, 58-59)
anteponendo il participio all’ausiliare:
(3) Fu il sangue mio d’invidia sì riarso,
che se veduto avesse uom farsi lieto,
visto m’avresti di livore sparso
(Purg. XIV, 82-84)
o posponendo il predicato ...
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invidia1
invìdia1 s. f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. – 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede...
invidiabile
invidiàbile agg. [der. di invidiare]. – Che è tale da poter essere invidiato; in genere di cosa che per la sua qualità o condizione eccita in altri l’invidia (nel senso attenuato di questa parola), il desiderio o anche solo l’ammirazione,...