Colette (propr. Colette, Gabrielle-Sidonie)
Catherine McGilvray
Scrittrice francese, nata a Saint-Sauveur-en-Puisaye (Yonne) il 28 gennaio 1873 e morta a Parigi il 3 agosto 1954. Autrice di romanzi di [...] , l'ingénue libertine (1950) e Mitsou (1956); Julie de Carneilhan (1950; Il mio uomo sei tu) di Jacques Manuel; L'invidia (tratto da La chatte), episodio di I sette peccati capitali (1953) di Roberto Rossellini; Le blé en herbe (1954; Quella certa ...
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Romanziere francese (Tours 1799 - Parigi 1850). Narratore estremamente prolifico e dai toni improntati a un acceso realismo, nella sua opera ha cercato di rappresentare i molteplici aspetti della società [...] borghesi e popolari, parigine e provinciali scolpendone i caratteri, l'intrigo, l'egoismo, il servilismo, l'invidia, l'avidità, sorprendendo nelle cittadine provinciali repliche rimpicciolite e grottesche dell'"inferno di Parigi", il funzionarismo ...
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. Il termine di ἐϑικά (neutro plurale dell'aggettivo ἐϑικός, moralis, da ἔϑος, mos, "costume, norma di vita") entrò neíl'uso propriamente con Aristotele, che con esso intitolò le sue trattazioni di filosofia [...] , esperienza del giuoco, della festa, dell'eros, dell'arte, palese in tanti ambienti e in tante istituzioni; timore dell'invidia divina, esortante a restringere il più possibile le proprie audacie e fortune, e non emular, mortale, l'immortale, e idea ...
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Feldmaresciallo austriaco, nato a Umetic (Croazia) il 13 dicembre 1856, morto il 13 maggio 1920 a Klagenfurt. Comandante il VI corpo d'armata, si segnalò nella battaglia di Komarów (29 e 30 agosto 1914), [...] unserer Niederlage afferma che il B. rimase troppo lontano dalle truppe operanti e che egli con inopportuni ordini motivati da invidia "salvò la III armata italiana". Il generale austriaco soggiunge che la limitata capacità del B. era ben nota nell ...
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SIBARI (Σύβαρις, Sybăris)
Giulio Giannelli
Colonia greca della Magna Grecia, situata sulla costa del golfo di Taranto, presso il confine settentrionale della Calabria (antico Bruzio), nella piccola piana [...] esagerata la pittura che ci lasciarono gli antichi, del fasto e della raffinatezza della vita sibaritica) e destarono l'invidia di altre città, e specialmente della potente Crotone, dove si assisteva allora, sotto l'influsso esercitato dal filosofo ...
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ANSELMO d'Aosta, santo
Tullio Gregory; Franziskus S. Schmitt
Nacque ad Aosta nel 1033 o 1034 da Gundolfo, un nobile lombardo, e da Eremberga, una burgunda residente ad Aosta.
Il padre (che morì poi [...] il fatto che il giovane priore sapesse trasformare in amici anche quelli dei suoi confratelli che prima avevano sentito invidia di lui? Tra costoro c'era, soprattutto, un tale Osberno, un giovane monaco estremamente dotato, ma di carattere un ...
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Spazio e tempo dell’espansione cristiana
La geografia ecclesiastica fra III e IV secolo
Angelo Di Berardino
A partire dall’editto di Milano il cristianesimo conosce indubbiamente un decisivo e per certi [...] ora di privilegi ed esenzioni. Il clero cristiano, quindi, acquisisce considerazione sociale, ma insieme è fatto segno d’invidia, specie per l’esenzione dai munera, ossia da alcuni servizi di carattere pubblico. Le conversioni s’accrescono in modo ...
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demonologia
Giorgio Padoan
Nel pensiero teologico cristiano medievale la d. occupa un posto fondamentale. La presenza del diavolo - questo spietato torturatore dei dannati nell'oltretomba e infaticabile [...] è anzitutto un atto caritativo " filosofia " nell'accezione etimologica: cfr. Tomm. Sum. theol. I 64 1), in quanto, perennemente dominati dall'invidia e dall'ira, non possono volere che il male (cfr. Pg V 112-113 Giunse quel mal voler che pur mal ...
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poesia (poesi')
Alfredo Schiaffini
In D. compare solo la forma ‛ poesì ' (per cui cfr. la voce Grecismi): Ma qui la morta poesì resurga (Pg I 7); per l'interpretazione del passo, alquanto controversa [...] Esposizioni (messe insieme come il Padoan ha chiarito), dove il Boccaccio respinge ciò che " estimaron molti, forse più da invidia che da altro sentimento ammaestrati ", ossia " questo nome poeta venire da uno verbo poio - pois, il quale, secondo che ...
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GIDINO (Ghidino) da Sommacampagna
Gabriella Milan
Nacque presumibilmente a Verona in un anno non precisabile del decennio 1320-30, come testimonierebbe un documento del 5 maggio 1352 (segnalato dal [...] assecondandone i vizi e le ruberie. È probabile che alla base delle feroci accuse del Marzagaia vi fosse innanzi tutto invidia verso questo homo novus di bassa condizione, che era riuscito a conquistare i favori della corte scaligera tanto da ...
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invidia1
invìdia1 s. f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. – 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede...
invidiabile
invidiàbile agg. [der. di invidiare]. – Che è tale da poter essere invidiato; in genere di cosa che per la sua qualità o condizione eccita in altri l’invidia (nel senso attenuato di questa parola), il desiderio o anche solo l’ammirazione,...