Fabbri, Diego
Francesco Suriano
Drammaturgo, sceneggiatore, giornalista e operatore culturale, nato a Forlì il 2 luglio 1911 e morto a Riccione il 14 agosto 1980. Il tema centrale della sua opera ‒ [...] con Rossellini, con il quale condivise la concezione dell'aspetto religioso nell'arte. Con il regista scrisse un episodio, L'invidia, di Les sept péchés capitaux (1952; I sette peccati capitali), Europa '51 (1952), opera complessa dal forte risvolto ...
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perdono
Alessandro Niccoli
Nonostante la limitatezza delle occorrenze, è attestato per un campo semantico più ampio di quello del verbo ‛ perdonare ' (v.).
Nella sua accezione più frequente, indica [...] girone a quello successivo, il punto cioè dove l'angelo, cancellando dalla fronte di D. il P corrispondente all'invidia, ne consacra l'effettuato perdono.
Come ‛ perdonare ' (v.) può avere il valore di " far grazia ", " condonare ", così la locuzione ...
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infiammare (inflammare)
Marisa Cimino
Il verbo ricorre sempre in poesia, e sempre con valore figurato, tranne che in Rime CI 33 dove, tra gli esempi di cose impossibili, è quello che il legno molle e [...] passato con valore sostantivale) per accentuare la forza dell'immagine, ha il senso traslato di " eccitare ", " istigare ": l'invidia infiammò contra me li animi tutti; / e li 'nfiammati infiammar sì Augusto, / che ' lieti onor tornaro in tristi ...
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È uno dei più efficaci e più geniali tra i predicatori italiani del Quattrocento. Nacque a Massa Marittima, in territorio di Siena, l'8 settembre 1380 da Albertotto Albizzeschi e da Nera di Bindo degli [...] e dell'imperatore Sigismondo. Tanta celebrità e tanta potenza, ancorché tutta spirituale, dovevano attirare sull'Albizzeschi anche molta invidia, e, poiché aveva un singolare culto per il nome di Gesù e ne raccomandava la venerazione alle moltitudini ...
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OSPEDALE (ted. anche Krankenhaus)
Alessandro CANEZZA
Adolfo PAOLINI
Giulio MARCOVIGI
La parola deriva dal latino hospitale; hospitalia erano chiamate le stanze destinate agli ospiti. Ma soltanto nel [...] 'una somma; perciò Luciano chiama il tempio di Esculapio in Pergamo la "bottega" del nume, cui fruttava talmente da fare invidia allo stesso Giove. Negli asclepiei in progresso di tempo si formarono vere scuole di medicina. In Grecia, almeno fino dal ...
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VIOTTI, Giovan Battista
Michelangelo Abbadò
Violinista e compositore, nato a Fontanetto Po (Vercelli) il 23 maggio 1753, morto a Londra il 3 marzo 1824. Il padre era un maniscalco, suonatore di corno. [...] d'orchestra, quale successore di W. Cramer. Nel 1798 gli giunge improvvisamente l'ordine di abbandonare l'Inghilterra (invidia di colleghi, false dicerie sulla sua condotta politica?). Si rifugia vicino ad Amburgo, a Schönfeld, e vi si ferma ...
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KARADŽIĆ, Vuk Stefanović
Giovanni Maver
Scrittore serbo, nato il 26 ottobre 1787 a Tršić da famiglia di contadini oriundi dell'Erzegovina, morto a Vienna il 26 gennaio 1864. Con l'aiuto di un parente [...] Grimm, Goethe e altri; tra il 1820 e il 1822 dimora in Serbia a due riprese, con la speranza, risultata vana per l'invidia e la gelosia che vi destava la sua cultura, di ottenervi un posto d'istruttore del principe Miloš; e in Serbia ritorna ancora ...
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TALMA, François-Joseph
Mario Ferrigni
Attore tragico francese, nato a Parigi il 15 gennaio 1763, ivi morto il 19 ottobre 1826. La sua vita artistica ebbe inizio nel 1787 al Théâtre-Français, e si svolse [...] per interessamento di Danton il 4 novembre dell'89. Cominciarono allora per il T. le lotte con i suoi compagni che, mossi dall'invidia, gli furono ostili in tutti i modi, fino ad accusarlo di colpe politiche, fino a rifiutarsi di recitare con lui. Fu ...
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razionale e irrazionale
Simona Argentieri
Due dimensioni complementari
Un comportamento, un’azione, un discorso, sono razionali quando sono ordinati, conformi alla ragione, svolti con criteri scientifici. [...] pur modesto meccanismo psicologico di difesa che tenti di evitare stati d’animo penosi – come ansia, umiliazione, paura, invidia – sacrifica sempre a questo fine la valutazione della realtà e altera i processi razionali.
Sogno, superstizione, magia ...
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Xenofobia
Simonetta Tabboni
Definizione del concetto
Xenofobia (da ξένοϚ, straniero, e ϕόβοϚ, paura) significa paura dello straniero, paura che si manifesta attraverso comportamenti e atteggiamenti [...] della devianza.
Anche in questo caso l'ambivalenza che caratterizza il rapporto fra i due gruppi è evidente. Gli outsiders invidiano le chances di potere di cui gli established dispongono, i loro privilegi, il loro facile accesso alle risorse che il ...
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invidia1
invìdia1 s. f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. – 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede...
invidiabile
invidiàbile agg. [der. di invidiare]. – Che è tale da poter essere invidiato; in genere di cosa che per la sua qualità o condizione eccita in altri l’invidia (nel senso attenuato di questa parola), il desiderio o anche solo l’ammirazione,...