FRIGNANI, Tommaso
Hélène Angiolini
Nacque, probabilmente a Modena, nel secondo decennio del XIV secolo, da Cesare di Ottavio, in una famiglia originaria del contado circostante, denominato Frignano, [...] dell'Ordine, quale successore di Marco da Viterbo; la sua nomina suscitò però, stando alla storiografia minoritica, l'invidia di Tommaso Racani di Amelia, ministro della provincia umbra. L'anno seguente il F. presiedette il capitolo provinciale dell ...
Leggi Tutto
Meditazioni metafisiche (Meditationes de prima philosophia)
Meditazioni metafisiche
(Meditationes de prima philosophia) Opera (1641) di R. Descartes, pubblicata dapprima a Parigi da Mersenne e poi [...] ’inganno divino è superata, secondo Descartes, dall’evidente inconciliabilità fra inganno, motivato dal «difetto», da ‘invidia’, e idea di Dio come essere infinito (Meditazione III; tale circolarità argomentativa viene fortemente sottolineata dagli ...
Leggi Tutto
davero
Riccardo Ambrosini
Vincent Truijen
vero Avverbio assertivo, attestato soltanto in Cv II XIV 17 E da vero non sarebbe qua giù generazione né vita d'animale o di piante: notte non sarebbe né die... [...] una guerra dei Filistei contro Israele David seppe vincere il gigante Golia e conquistarsi così la simpatia del popolo. Il re Saul nutrì invidia per lui e lo perseguitò. Dopo la morte di Saul, in un'altra guerra contro i Filistei (cfr. Pg XII 40-42 ...
Leggi Tutto
BENVENUTI, Lorenzo
Cecil Grayson
Figlio di Marco di Niccolò e di Arienta di Piero Donati, il B. nacque a Firenze nella tarda seconda metà del Trecento, come dimostra il fatto che non appare tra gli [...] cui il suo nome è maggiormente noto. Nella sua Vita di frate Ambrogio Vespasiano da Bisticci racconta come, per invidia del Traversari, Leonardo Bruni si era sdegnato contro Niccolò Niccoli e gli aveva lanciato "una vituperosa invettiva"; aggiunge ...
Leggi Tutto
Cornelio, Tommaso
Giuseppe Inzitari
Filosofo, medico e letterato cosentino (Rovito 1614-Napoli 1684), latinista d'eccezionale valore (" latinissimo " lo definì il Vico), contribuisce alla fortuna di [...] della scelta dell'episodio; non si può però escludere la confluenza di un sentimento di simpatia per la vittima dell'invidia e della calunnia (cui dedica anche una premessa biografica), le cui punte il C. aveva drammaticamente sperimentate e sofferte ...
Leggi Tutto
seco (sego)
Antonietta Bufano
Ricorre abbastanza spesso, e, secondo l'uso consueto, ha per lo più valore riflessivo (è riferito, cioè, al soggetto della proposizione). Spesso si accompagna a un verbo [...] XXV 106.
In tre casi il pronome non ha valore riflessivo: Vn XXVI 11 7 sua bieltate è di tanta vertute, / che nulla invidia a l'altre ne procede, / anzi le face andar seco [" insieme con lei, come lei ", Sapegno] vestute / di gentilezza; Pg XXXIII 22 ...
Leggi Tutto
mensa
Latinismo, che anche D. avverte come parola dotta, tanto vero che l'adopera sempre in contesti di tono elevato, in senso metaforico (fanno eccezione pochi passi: Cv IV XXVII 14 che è questo altro [...] / a la mensa d'amor cortesi inviti (Pg XIII 27), cioè " ad conventum caritatis " (Benvenuto), la carità essendo il contrario dell'invidia.
Di un altro " banchetto " solenne, in cui lo pane de li angeli si manuca, si parla nel I capitolo del Convivio ...
Leggi Tutto
somigliare (simigliare)
Lucia Onder
Nel significato fondamentale di " assomigliare ", " essere simile a qualcuno per caratteristiche fisiche o morali ", il verbo s'incontra, con costrutto intransitivo, [...] di " sembrare ", " parere ", in Pg XIV 138 ed ecco l'altra [la voce di Aglauro che grida un esempio d'invidia punita] con sì gran fracasso, / che somigliò tonar che tosto segua.
Compare frequentemente il participio presente, con valore di aggettivo ...
Leggi Tutto
Storico greco (Alicarnasso tra 490 e 480 a. C. - Atene 424 circa). Fu esule a Samo, poi tornò in patria quando cadde la tirannide, e di lì si recò ad Atene, dove conobbe e ammirò Pericle e fu amico di [...] E. si mostra estremamente credulo di fronte a oracoli, prodigi e sogni profetici. Caratteristica è l'importanza ch'egli dà all'invidia divina (ϕϑόνος ϑεῶν) la quale interviene per umiliare il mortale che troppo s'innalza. Il dialetto ionico offre a E ...
Leggi Tutto
MICHELANGELO Buonarroti
Pietro Toesca
Nacque il 6 marzo 1475 a Caprese la cui podesteria, insieme con quella del vicino castello di Chiusi in Casentino, era allora tenuta per Firenze dal fiorentino [...] aveva rinunciato a "tor donna"; l'arte gli era stata "idol e monarca". E nulla meglio rivela la sua aspirazione a creare, che l'"invidia" di Dante:
fuss'io pur lui! c'a tal fortuna nato
per l'aspro esilio suo, con la virtute,
dare' del mondo il più ...
Leggi Tutto
invidia1
invìdia1 s. f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. – 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede...
invidiabile
invidiàbile agg. [der. di invidiare]. – Che è tale da poter essere invidiato; in genere di cosa che per la sua qualità o condizione eccita in altri l’invidia (nel senso attenuato di questa parola), il desiderio o anche solo l’ammirazione,...