giudice
Per dimostrare l'impossibilità di giudicare rettamente un uomo se si è presi dall'invidia, che non lascia la ragione argomentare per la cosa invidiata, D. osserva che in questo caso la potenza [...] giudicativa è... quel giudice che ode pur [" soltanto "] l'una parte (Cv I IV 6).
In Pg XXXI 39 il g. cui Beatrice allude è Dio: Se tacessi o se negassi / ciò che confessi, non fora men nota / la colpa ...
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livore
Antonio Lanci
. - Denota il " colore livido " che si diffonde sul volto dell'invidioso: Pg XIV 84 Fu il sangue mio d'invidia sì rïarso, / che se veduto avesse uom farsi lieto, / visto m'avresti [...] imperò che 'l sangue quando riarde diventa nero et induce sì fatto colore ne la pelle di fuore " (Buti).
Nel senso di " invidia ", ovvero di " stato d'animo contrario alla carità ", in Pd VII 65 La divina bontà... da sé sperne / ogne livore.
Il passo ...
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superbia e superbi
Fiorenzo Forti
La s., nella dichiarazione dell'ordinamento del Purgatorio, è presentata da Virgilio, insieme con l'invidia e con l'ira, come uno dei tre modi per cui l'amore di elezione [...] non rimanere più basso; mentre invece la differenza dei due peccati è tanto profonda che spesso la superbia non è invidiosa ". Ma in tal modo il poeta avrebbe snaturato l'essenza della s.: " A quella definizione, infatti, non corrispondono punto quei ...
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Eccessiva attenzione nello spendere e nel donare. Nella dottrina cattolica uno dei sette peccati capitali (insieme con la superbia, l’invidia, l’ira, la lussuria, la gola e l’accidia), in quanto si oppone [...] alla destinazione universale dei beni creati, facendo prevalere l’interesse personale sul principio della solidarietà. Come ogni peccato capitale, genera o favorisce altri peccati, il più grave dei quali ...
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SUŢU (Sontzo)
Carlo Tagliavini
Famiglia principesca greco-romena (fanariota): Mihail Constantin soprannominato Dracu (Diavolo) era dragomanno a Costantinopoli quando, per invidia di alcuni suoi nemici, [...] fu esiliato a Rodi. Ma le sue ricchezze gli permisero di tornare in grazia del sultano che anzi lo nominò nel 1783 principe di Valacchia, carica ch'egli tenne fino al 1786. Ritornò al principato di Valacchia ...
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traboccare
Nel senso proprio di " riversare " un contenuto sovrabbondante, ma in contesto figurato, nelle parole di Ciacco a proposito di Firenze, ch'è piena / d'invidia sì che già trabocca il sacco [...] a sé tenere: per la gran quantità conviene che si versi di fuori, cioè si pervenga agli effetti, li quali dalla invidia procedono '. E... tra l'altre invidie, che in Firenze erano, ve n'era una la quale gittò molto danno alla città... e questa era la ...
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giudicativo
Alfonso Maierù
Occorre due volte nel Convivio e sta per " giudicante ", " capace di giudicare ".
In I IV 6, D. afferma che paritade ne li viziosi è cagione d'invidia, e invidia è cagione [...] , e la potenza giudicativa è allora quel giudice che ode pur l'una parte: l'invidia è causa di giudizio non oggettivo, giacché la facoltà del giudizio (potenza giudicativa) è in tal caso giudice parziale, che ascolta solo una parte.
In III II ...
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Anatomista (Piacenza 1552 - Padova 1616). Inserviente e poi allievo di G. Fabrici d'Acquapendente, a Padova, insegnò privatamente anatomia, ma i suoi successi destarono l'invidia del maestro che fece cessare [...] le lezioni, riprese solo più tardi (1609) dalla cattedra di anatomia dello Studio. Il C. studiò gli organi della voce e dell'udito non solo dal punto di vista dell'anatomia umana, ma anche dell'anatomia ...
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mietere
In senso proprio ma in contesto figurato, nelle parole di Guido del Duca che allude alla pena con cui deve scontare il suo peccato d'invidia: Pg XIV 85 Di mia semente cotal paglia mieto. La metafora [...] trova riscontro in alcune sentenze del Vecchio e del Nuovo Testamento: Prov. 22, 8 " Qui seminat iniquitatem metet mala "; Paul. Gal. 6, 8 " Quae enim seminaverit homo, haec et metet ", ecc ...
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meretrice
Lucia Onder
Nel senso di " prostituta " il termine è usato sempre in espressioni figurate. Una sola volta nella Commedia, in un'ampia perifrasi riferita all'invidia che ricorre all'adulazione [...] per avidità e che " con tutti si mette come quelle femmine le quali noi volgarmente chiamiamo meretrici " (Boccaccio): la meretrice che mai da l'ospizio / di Cesare non torse li occhi putti (If XIII 64).
In ...
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invidia1
invìdia1 s. f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. – 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede...
invidiabile
invidiàbile agg. [der. di invidiare]. – Che è tale da poter essere invidiato; in genere di cosa che per la sua qualità o condizione eccita in altri l’invidia (nel senso attenuato di questa parola), il desiderio o anche solo l’ammirazione,...