Minosse (Minòs; Minoi)
Giorgio Padoan
Mitico re di Creta, famoso per la sua giustizia e per aver dato leggi al suo popolo.
D. usa la forma ‛ Minòs ' (per l'accentazione ossitona dei nomi non latini v. [...] dalla moglie Pasife vari figli, e che uno di questi, Androgeo, fosse ucciso dagli Ateniesi e dai Megaresi per invidia della sua eccellenza di ginnasta. M. intraprese allora una guerra vendicatrice: ma nel rito propiziatorio sacrificò a Giove non ...
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BIFFO (Biffi; nella letteratura talvolta, erroneamente, Bisso, Bissi), Ambrogio
Zelina Zafarana
Diacono della Chiesa milanese, fu consacrato dall'arcivescovo Guido di Velate intorno al 1056.
L'Argelati [...] chiesa di S. Maria Iemale, il giorno di Natale (il contesto del racconto riporta all'anno 1056), avrebbe suscitato l'invidia e l'irritazione di Anselmo da Baggio, il futuro Alessandro II, allora vescovo di Lucca, giunto nascostamente a Milano per ...
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donneare
Bruno Basile
Termine del linguaggio cortese di origine provenzale (domnejar, derivato da donna [" donna ", " dama ", " amorosa "]), che vale propriamente " amoreggiare ", " vagheggiare ", " [...] cantare in versi il suo benigno fato; / amanti donnear vaghe donzelle: / tutto è niente a veder questa dea, / che fa invidia al ciel onde è discesa ". Chiara collocazione storica del termine leggiamo nelle Prose della volgar lingua del Bembo (Prose e ...
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diseconomia
Insieme di effetti negativi e di un eventuale incremento nei costi che un’azione o un comportamento intrapresi da un soggetto economico comportano per lo stesso individuo, per altri soggetti [...] consumo, che si verificano quando un’azione intrapresa da un soggetto procura una diminuzione di benessere materiale o psicologico a un altro (per es., l’acquisto di un’automobile di lusso da parte di una famiglia può suscitare invidia nei vicini). ...
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Nel linguaggio teologico, parola, atto o desiderio contrari alla legge divina: un’offesa a Dio, nel rifiuto del suo amore, che ferisce la dignità dell’uomo.
Nella manualistica teologica, soprattutto cattolica, [...] , alcuni p. si considerano causa di altri p. e pertanto sono detti capitali; essi sono: la superbia, l’avarizia, l’invidia, l’ira, la lussuria, la gola, la pigrizia e l’accidia.
P. originale La teologia cattolica, che trova il suo fondamento ...
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NOVAZIANO, antipapa
Manlio Simonetti
Ne sono ignoti luogo e data di nascita. Una tarda notizia di fonte orientale (Filostorgio), che lo fa nascere in Frigia, appare tendenziosa per l'evidente accostamento [...] del battesimo, ma non si è lontani dal vero ipotizzando un certo senso di estraneità e di fastidio, se non d'invidia, da parte di molti membri del clero romano, mediamente allora di livello culturale piuttosto basso, a riscontro di una personalità di ...
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Bianchi e Neri
Guido Pampaloni
. Appellativi delle due fazioni o partiti in cui si divise la Parte guelfa fiorentina, verso la fine del sec. XIII, e in cui si identificano gl'ideali, gli interessi economico-sociali [...] condizioni della città e lo stato d'animo dei cittadini sono potentemente espresse da Ciacco: La tua città ... è piena / d'invidia sì che già trabocca il sacco (If VI 49-50).
Il Calendimaggio del 1300 in piazza S. Trinita si festeggiava in allegria ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Silvia Serventi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Lo Sturm und Drang (“tempesta e impeto”) si colloca sulla scena letteraria tedesca nel [...] tu
contro la mia terra,
contro questa capanna,
che non costruisti,
contro il mio focolare,
per la cui fiamma tu
mi porti invidia.
Io non conosco al mondo
nulla di più meschino di voi, o dei.
Miseramente nutrite
d’oboli e preci
la vostra maestà
ed ...
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SCANAGATTA, Francesca
Piero Del Negro
– Nacque il 1° agosto 1776 a Milano da Giuseppe, intendente di finanza, e da Isabella Villata e sei anni più tardi – un rinvio all’epoca non insolito e consigliato [...] giustificazione ideologico-letteraria in una chiave, se si vuole, protofemminista («le Amazzoni, e le Bradamanti, e le Clorinde essa invidia e di imitare proponesi, convinta che non sono già le virili spoglie, ma bensì il virile cuore che alle alte ...
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BRAVUSI (Brauso), Paolo (Bravoisius Mutinensis)
Clara Gabanizza
Nacque a Modena il 24 ott. 1586 da "messer Benedetto Brauso e da madama Anna Verdota", secondo l'atto di battesimo (Roncaglia). Studiò [...] tromboni e Musici che mentre passavano [i principi] cantavano e facevano honorato intartenimento".
La promettente carriera del B. destò l'invidia di G. Capilupi, anche lui allievo del Vecchi, del quale, però, aveva mal ripagato la stima e l'affetto ...
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invidia1
invìdia1 s. f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. – 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede...
invidiabile
invidiàbile agg. [der. di invidiare]. – Che è tale da poter essere invidiato; in genere di cosa che per la sua qualità o condizione eccita in altri l’invidia (nel senso attenuato di questa parola), il desiderio o anche solo l’ammirazione,...