Celebre capomassa borbonico, nato a Lisciano, comune al confine dell'Ascolano col Teramano, il 15 febbraio 1758. Era un piccolo proprietario, analfabeta, ma generoso e disinteressato. Messosi a capo degl'insorti [...] come morisse. Una tradizione, raccolta dal Crivellucci, dice che, avendo preso servizio nell'esercito regolare napoletano, fu per invidia avvelenato.
Bibl.: A. Crivellucci, Una comune delle Marche nel 1798 e 1799, Pisa 1893; B. Croce, La rivoluzione ...
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capitoli
Francesco Bausi
Datazione e circostanze di composizione
Dei cinque C. in terza rima composti da M., solo i tre di maggiore ampiezza e importanza (“Di Fortuna”, “Dell’Ingratitudine” e “Dell’Ambizione”, [...] v. 66). Si ponga mente al ricorrere di alcuni termini-chiave nei tre testi: fra i «conservi» della Fortuna trova posto Invidia (detta «nutrice» dell’Ingratitudine nel capitolo omonimo, v. 26), e nel “Di Fortuna” l’ambizione è la molla che spinge gli ...
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DORIA, Giannettino (Giovanni)
Maristella Cavanna Ciappina
Nobile genovese, figlio di Tomaso e di Maria Grillo, fu erede e luogotenente di Andrea Doria.
L'essere stato designato successore del grande [...] D., Gian Luigi Fieschi, sarebbe la personificazione), ora, più semplicisticamente, come un delitto d'onore favorito dall'invidia nei confronti del potere e delle ricchezze rapidamente acquisite dal fortunato rivale (e del resto queste interpretazioni ...
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Retorica
Enrico Berti
Opera di Aristotele, in tre libri, contenente l'esposizione delle tecniche necessarie per argomentare in modo persuasivo. Da non confondere con la Rhetorica ad Alexandrum, ugualmente [...] nel c. 4 l' " amicitia ", nel c. 6 l' " erubescentia ", nel c. 7 la " gratia ", nel c. 8 la " misericordiia ", nel c. 10 l' " invidia " e nel c. 11 lo " zelus " (secondo la traduzione di Guglielmo di Moerbeke).
La conoscenza della R. da parte di D. è ...
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PIERLEONI
Giorgio De Gregori
. Antica famiglia nobile romana. Il cognome si fissò nel sec. XI con Pietro di Leone (Petrus Leonis), ma assai prima ebbe origine la potenza di questa famiglia. Senza fermarsi [...] col figlio di lui che portava lo stesso nome e che nel 1120 fu creato cardinale. Tanta potenza destò l'invidia di altre famiglie ugualmente ambiziose, specialmente dei Frangipani, i quali, benché imparentati con i Pierleoni (la moglie di Benedetto ...
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Cardinale, nato a Cáceres (Estremadura) nel 1455, morto a Roma il 26 dicembre 1523. In qualità di vescovo di Badajoz e oratore del re d'Aragona presso la Curia romana, condusse per conto del re Ferdinando [...] conclave dopo la morte di Alessandro VI il C. era stato vicino a raggiungere la tiara; da ciò una mal celata invidia verso il suo fortunato competitore. Ma l'attrito non scoppiò in vera rottura che nell'ottobre 1810, allorché il C. passò decisamente ...
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MICHELE I e II Angelo Comneno, despoti di Epiro
Nicola Turchi
Caduta Costantinopoli in mano ai Latini della quarta crociata (1204), Michele I Angelo Comneno, figlio illegittimo del sebastocratore Giovanni [...] fu protettore munifico dei monasteri agioriti di Dochiarion e di San Paolo. La sua politica gli suscitò contro l'invidia di Michele Paleologo imperatore di Nicea, il quale mirava alla riconquista di Costantinopoli, che compì di fatto nel 1261 ...
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GUICCIARDI, Fabrizio
Marco Folin
Di nobile famiglia reggiana, forse di origini valtellinesi, il G. nacque nel 1662, probabilmente l'8 settembre, a Reggio nell'Emilia, da Orazio e da Laura Bisi. Fu battezzato [...] ); Orazio fu dunque nominato consigliere di Stato, gentiluomo di camera e oratore ducale. La sua ascesa gli attirò l'invidia di altre potenti famiglie reggiane, penalizzate dai suoi privilegi. Fu in questo clima che maturò l'assassinio di Orazio ...
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pieno (pino, solo in Rime dubbie XXVI 2, è dovuto alla rima " piuttosto umbra che siciliana ", Contini)
Antonio Lanci
Aggettivo largamente usato, in funzione sia attributiva che predicativa. Il complemento [...] tra quelli citati all'inizio. Si noti poi il diverso valore della stessa espressione in Vn IV 1 molti [amici] pieni d'invidia, " invidiosi "); per le coste e per lo fondo della terza bolgia D. vede piena la pietra livida di fóri (If XIX 14), cioè ...
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Mantegna, Andrea
Caterina Volpi
L’artista rinascimentale innamorato degli antichi eroi
Il pittore Andrea Mantegna fu uno dei massimi rappresentanti dell’arte italiana del Quattrocento. Amico di scrittori [...] , i giovani talenti del luogo. Il migliore dei suoi allievi fu certamente il Mantegna, come lui stesso ammetteva con qualche invidia, e anche quello destinato a rendersi per primo indipendente dal maestro e a fare grande fortuna.
Durante un viaggio a ...
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invidia1
invìdia1 s. f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. – 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede...
invidiabile
invidiàbile agg. [der. di invidiare]. – Che è tale da poter essere invidiato; in genere di cosa che per la sua qualità o condizione eccita in altri l’invidia (nel senso attenuato di questa parola), il desiderio o anche solo l’ammirazione,...