virtù
Alessandro Capata
Categoria-guida del lessico politico di M., la v. conosce una riformulazione del significato ricoperto storicamente nell’etica classico-cristiana in conseguenza della frattura [...] grande v. di Agatocle ridimensionata dalla sua efferatezza in Principe viii, o di Camillo ‘buono’ e ‘virtuoso’ che spegne l’invidia con le sue doti morali in Discorsi III xxx. Nel primo esempio M., descrivendo i modi attraverso i quali «Agatocle ...
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ERCOLANI, Vincenzo
Raffaella Zaccaria
Nacque a Perugia intorno al 1457 da Antonio, originario di Olmeto, località situata nel contado perugino, trasferitosi con la famiglia in città a metà del sec. [...] L'E. accettò il nuovo incarico; tuttavia, non solo non ebbe l'aumento di salario, ma neppure riuscì a placare i sentimenti di invidia del suo rivale, il cui figlio Matteo un giorno lo assalì violentemente, sfregiandolo in volto. L'E. stesso (che, in ...
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lieto
Andrea Mariani
L'aggettivo ha un notevole numero di occorrenze, in grande maggioranza nella Commedia (42 su 51; e si noti che solo sette appartengono all'Inferno). Nel suo uso proprio il termine [...] della sua vittoria che ebbe contra al mondo trionfa nel cielo ", Ottimo); la letizia della sorella è vista da Forese non certo con invidia, ma con la gioia di chi ama ed è contento della felicità capitata ad altri, e destinata anche a sé. L'anima di ...
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Vedi SIRI dell'anno: 1966 - 1997
SIRI (Σῖρις)
P. Zancani Montuoro
Città sulla costa ionica d'Italia fra le foci del fiume omonimo - oggi Sinni - e dell'Akiris (Strab., vi, 264; Pl., iii, 15, 97).
Celebri [...] di Archiloco (fr. 17 e 18). La sua ricchezza, alimentata senza dubbio dal dominio sui territori dell'interno, suscitò l'invidia delle città vicine, sicché Sibarî, Metaponto e Crotone si coalizzarono ai suoi danni e la distrussero per sempre fra il ...
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Bonacolsi (o Buonaccorsi), Pinamonte De'
Giorgio Petrocchi
Fu signore di Mantova dal 1272 al 1291, dopo essersi impadronito della città togliendola con l'astuzia ai conti di Casaloldo (v. CASALODI), [...] di Casalodi, egli et i consorti suoi, i maggiori et quasi signori di Mantoa, messer Pinamonte de' Buonaccorsi di Mantoa portando invidia al conte Alberto, et Alberto fidandosi alquanto di lui, per sua mattia e per sua sciocchezza, gli disse un dì che ...
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Pittore, nato a Venezia forse prima del 1340, morto probabilmente in Toscana dopo il 1387. Per quanto dal Vasari sia detto scolaro di Agnolo Gaddi, che egli avrebbe seguito da Venezia in Firenze, e sia [...] una parete della sala del Consiglio in Palazzo Ducale, ma il premio sarebbe stato inferiore al merito a causa dell'invidia e dell'emulazione degli artisti locali ed alla preferenza data ad altri pittori forestieri. Sappiamo soltanto che il padovano ...
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LESDIGUIÈRES, François de Bonne, duca di
Romolo Quazza
Nacque a Saint-Bonnet-de-Champsaur probabilmente nel 1543. Orfano di padre a cinque anni, studiò a spese dello zio materno, Francesco di Castellane, [...] accortissimo politico. Nel 1580-81 subì una dura prova per la vittoria del duca di Mayenne a La Mure e per l'invidia di protestanti dissidenti. Nel 1588, mentre giungeva al colmo la confusione del governo centrale, il L. si accordò col duca d'Èpernon ...
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DEL GARBO, Dino (Aldobrandino, Dinus de Florentia)
Augusto De Ferrari
Nacque a Firenze intorno al 1280 da Bono (o Bruno), della nobile famiglia del Garbo, che aveva dato il nome ad una strada del quartiere [...] il 16 sett. 1327 fu arso sul rogo. Già l'Ammirato notava la diretta responsabilità del D. in questa esecuzione, "per invidia e non per zelo alcuno di religione haver Dino condotto un huomo così illustre alla morte" (p. 258), ipotesi accettata anche ...
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tristizia (trestizia)
Vittorio Russo
Il vocabolo ha per lo più il significato di " afflizione dell'animo ": io rimasi in tanta tristizia, che alcuna lagrima talora bagnava la mia faccia (Vn XXII 4); [...] propria autonomia, tra la tristitia e le altre passioni; essa si accompagna sempre all'ira, e può nascere dall'accidia, dall'invidia e dalla superbia, ammette cioè nella sua natura la fusa compresenza di questi vizi capitali ed è collegata in modo ...
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Provenzal, Dino
Enzo Esposito
Letterato (Livorno 1877 - Voghera 1972), fu professore e poi preside di varie scuole medie, dimesso nel 1938 per le leggi fasciste di discriminazione razziale. Osservatore [...] Angiò. Il matrimonio fu dovuto all'abilità di Romeo di Villanova, ministro di Raimondo, contro il quale tuttavia si appuntò l'invidia dei Provenzai che fecer contra lui (Pd VI 130, sostantivato).
Ancora sostantivato in Cv IV XI 10 Così fosse piaciuto ...
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invidia1
invìdia1 s. f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. – 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede...
invidiabile
invidiàbile agg. [der. di invidiare]. – Che è tale da poter essere invidiato; in genere di cosa che per la sua qualità o condizione eccita in altri l’invidia (nel senso attenuato di questa parola), il desiderio o anche solo l’ammirazione,...