HODGKIN, Thomas
Florence M. G. Higham
Storico inglese, nato da famiglia quacchera a Bruce Grove Tottenham (presso Londra) il 29 luglio 1831, morto il 29 marzo 1913. Studiò all'University College di [...] la sua naturale attitudine scientifica lo tenesse lontano da fondamentali errori di valutazione. Per il H. le invasionibarbariche sono state un grande dramma, che egli espone con efficacia e con atteggiamenti di romantico. La semplice religiosità ...
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FRASSINETO (fr. Fraxinet)
Armando Tallone
Nome di una regione in Provenza, detta anche Frassineto dei Saraceni, ora conservato dal villaggio di La-Garde-Freinet (Varo), specie di posto di osservazione [...] 1794; R. Poupardin, Le Royaume de Provence sous les Carolingiens (855-933?), Parigi 1901; C. Patrucco, Aosta dalle invasionibarbariche alla signoria sabauda (in Biblioteca Soc. stor. sub., XVII), Torino 1903; id., I Saraceni nelle Alpi Occidentali e ...
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GALLA (Galla)
Alberto Olivetti
Figlia dell'imperatore Valentiniano I e della sua seconda moglie Giustina, G. nacque, probabilmente, verso il 374. Nel 387, in seguito all'invasione dell'Italia da parte [...] II. G. non assistette però al trionfo di Teodosio, perché morì in seguito a un aborto, nel 394.
Bibl.: P. Villari, Le invasionibarbariche in Italia, Milano 1901, pp. 49-52; O. Seeck, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VII, col. 608; id., Geschichte des ...
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RADAGASIO
Giovanni Battista Picotti
. Re goto, guidò, sulla fine del 405, un'orda di duecento, forse di quattrocento mila uomini, Goti, Alemanni, barbari di ogni stirpe, a invadere l'Italia. Saccheggiò [...] . R. tentò di fuggire attraverso le linee nemiche, fu fatto prigioniero (23 agosto 406) e decapitato.
Bibl.: G. Romano, Le invasionibarbariche in Italia, Milano s. a.; O. Seeck, Geschichte des Untergangs der antiken Welt, V (e Anh. V), Stoccarda s.a ...
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SZENTES (A. T., 59-60)
Elio Migliorini
Grosso centro della pianura ungherese, posto a pochi chilometri dalla riva sinistra del Tibisco e a una decina di chilometri dalla confluenza in questo del Korös, [...] capoluogo del comitato di Csongrád, in zona pianeggiante, interrotta qua e là da collinette costruite artificialmente al tempo delle invasionibarbariche. Il comune si estende ora su una vasta superficie (389 kmq.) e conta (1930) 32.885 ab., di cui ...
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PAOLINO di Pella
Nicola Turchi
Poeta cristiano latino, nato a Pella in Macedonia nel 376, morto forse nel 460. Visse quasi sempre nella Gallia meridionale, dove risiedeva suo nonno Ausonio. Nell'estrema [...] vecchiaia, dopo una vita passata nelle strettezze e nelle angosce provocate dalle invasionibarbariche, scrisse un poemetto di ringraziamento a Dio: Eucharisticos Deo sub ephemerides meae exitu, nel quale si riflette il suo animo pio e fiducioso ...
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VALERIANO di Gemelium
Vescovo di Gemelium (o Cemele) città della Gallia del sud, presso Nizza, distrutta dalle invasionibarbariche. Fiorì alla metà del sec. V, e fu contemporaneo di San Leone Magno [...] delle cui lettere si ricava il poco che si sa della sua vita. Scrisse 20 omilie di contenuto prevalentemente ascetico e un'Epistola ad monachos de virtutibus et ordine doctrinae apostolicae. Non sfuggì ...
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SPAGNA
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Gi. La.
(España, A. T., 37-38, 39-40, 41-42, 43).
Sommario. - Nome e confini (p. 196); Struttura e morfologia (p. 197); Clima (p. 200); Idrografia (p. 201); Suoli [...] si erano avuti già nel 155-154 con una nuova più fiera invasione dei Lusitani e dei Vettoni, condotti prima da Punico poi da y Luis I, Madrid 1902; A. Danvila, Fernando VI y Dona Bárbara de Braganza, in 1917; G. Syveton, Une cour et un aventurier ...
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L'arma è uno dei più antichi strumenti dell'uomo; si può teoricamente concepire che essa sia stata preceduta da utensili che non servivano per la lotta, quali sarebbero bastoni per abbattere la frutta, [...] da essa si sviluppa poi la spada germanica del periodo delle invasioni. In ltalia la spada in ferro riproduce i tipi delle due scudieri presentano al re le corone dei vinti. Il latino è barbaro come le figure: il re, le Vittorie, gli scudieri, non ...
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Si vuole che la parola derivi da una voce semitica (p. es. l'assiro Açu) significante "oriente", e che sarebbe stata usata dai Fenici e dai Greci per indicare il Paese d'Oriente, in contrapposto a Europa [...] un nuovo periodo, contrassegnato, come in Europa, dalla comparsa di una stirpe barbarica in qualità di dominatrice politica di popoli di antica e matura civiltà. L'analogia tra le invasioni arabe del sec. VII e quelle germaniche dei secoli IV-VI non ...
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barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...
invasione
invaṡióne s. f. [dal lat. tardo invasio -onis, der. di invadĕre «invadere»]. – 1. a. Ingresso nel territorio di uno stato da parte delle forze armate di uno stato belligerante, per compiervi operazioni belliche, con o senza l’intenzione...