ZENONE di Elea
Guido Calogero
Pensatore greco del sec. V a. C. Scolaro di Parmenide, fu uno dei principali rappresentanti della scuola eleatica. Secondo Apollodoro la sua acme cadrebbe tra il 464 e [...] contemplante. Già in Parmenide, di fatto, alla trasposizione di "ciò che è" dalla sfera logico-linguistica in quella visivo-intuitiva segue subito la sua conformazione in realtà finita e autosufficiente, ma d'altro lato l'esclusione di ogni "non è ...
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Fenomenologia
Herman L. Van Breda
di Herman L. Van Breda
Fenomenologia
sommario: 1. Introduzione. 2. Itinerario fenomenologioo di Husserl. 3. La fenomenologia pura di Husserl. 4. La fenomenologia filosofica [...] senso di Wilhelm Dilthey. Al contrario di Husgerl, egli rifiuta dunque di radicare le sue analisi nell'esperienza intuitiva (anschauende Erfahrung). Heidegger ritiene che quest'ultima per Husserl sia essenzialmente un ‛vedere' (Sehen) o un ‛percepire ...
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tempo
tèmpo [Der. del lat. tempus -oris] [LSF] (a) Successione di istanti, intesa sempre come una estensione illimitata, ma tuttavia capace di essere suddivisa, misurata, e distinta, in ogni sua frazione [...] spaziali, per cui si parla di coordinata temporale nello spazio-tempo a quattro dimensioni (→ spazio-tempo). L'altro aspetto intuitivo del concetto di t., cioè il suo scorrere sempre in una direzione, è stato affrontato nella fisica moderna come ...
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CAPONE BRAGA, Gaetano
Sergio Chiogna
Nacque a Giulianova (prov. di Teramo) il 4 maggio del 1889 da Gaetano e da Elisa Di Giacinto. Laureatosi in filosofia nel 1912 presso l'istituto di studi superiori [...] Kant è fuor di luogo, perché il C. dimentica ancora una volta la distinzione fondamentale della Critica: quella tra intelletto intuitivo e intelletto discorsivo. Le categorie non sono più allora i modi e le condizioni a cui soltanto un contenuto può ...
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Filosofia
Redazione
Il rapporto tra filosofia e cinema
Filosofia del cinema, da una parte, ed estetica cinematografica, dall'altra, benché strettamente connesse e talora sovrapposte al punto che spesso [...] è contraddetto dall'esperienza. Solo per astrazione l'istante è effetto di quello che lo precede e causa di quello che lo segue. Intuitivamente si sa che nell'istante tutto è ogni volta in gioco e che dunque l'istante è una dimensione dove la realtà ...
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BARATONO, Adelchi
Vittorio Mathieu
Nacque l'8 apr. 1875 a Firenze dove il padre, Alessandro, originario di Ivrea, si era stabilito dopo il trasferimento della capitale del regno da Torino. La madre, [...] cerca la forma, la filosofia la poesia. Sicché il valore non appare più la premessa indimostrabile di ogni esistenza, ma il risultato intuitivo della stessa forma sensibile.
Bibl.: F. Della Corte, A. B., in Genova, XXVI (sett. 1949), pp. 26-29. Sul B ...
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Procedimento logico, mediante il quale si passa dalla considerazione di casi particolari a una conclusione universale.
Nel linguaggio scientifico, in genere, modificazione che determinate proprietà di [...] le leggi dell’elettrostatica, il campo nell’interno di quest’ultimo sia nullo e la superficie di esso sia equipotenziale. Com’è intuitivo, vi è tutta una zona della superficie dell’indotto, detta zona neutra (c in fig. 1A), in cui non si manifestano ...
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Insieme delle scienze che studiano in modo ipotetico-deduttivo entità astratte come i numeri e le misure: la m. pura studia i problemi matematici indipendentemente dalla loro utilizzazione pratica; alla [...] assolutamente sicuri i risultati ottenuti. Nacque così la tendenza a liberare gli enti matematici da ogni presupposto intuitivo, considerandoli come oggetti di studio a sé stanti. Benché tale tendenza si fosse già manifestata nelle costruzioni ...
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Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi [...] di suscitare attenzione anche in chi non ha condiviso affatto la netta separazione crociana tra un momento intuitivo, libero dal condizionamento degli usi linguistici e degli istituti espressivi e formali, e un successivo momento intellettualistico ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] la distinzione tra s. e segno, aprendo la via al suo uso estetico. Il s. è per Kant una rappresentazione intuitiva e analogica che del segno non ha l’immotivazione del rapporto tra significante e significato. Ma tale relazione analogica è imperfetta ...
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intuitivo
agg. [der. di intuire]. – 1. Relativo all’intuizione e all’intùito, che si apprende per intuizione, basato sull’intuizione: atto i. della mente; conoscenza i. (in contrapp. a conoscenza discorsiva), quella che coglie il suo oggetto...
intuitivita
intuitività s. f. [der. di intuitivo]. – Carattere di ciò che è intuitivo, che si apprende cioè per intuizione o è di un’evidenza tale da poter essere intuito con immediatezza.