COSTA, Tommaso
Graziella Martinelli
Figlio di Pietro, nacque nel 1635 a Fiorano Modenese; ricevette la sua prima formazione presso il fervido cantiere della "Delizia" estense di Sassuolo, ove, dal 1643 [...] la trattazione del soggetto è affidata alle minute figure, sottili e scattanti, riconducibili al fraseggio più rapido ed intuitivo del Boulanger, nonché, per il loro sapore neomanieristico, agli esempi tintorettiani. Il linguaggio del C. per il ...
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CAGNAZZI DE SAMUELE, Luca
C. Paola Scavizzi
Nacque ad Altamura il 28 ott. 1764 da Ippolito e Livia Nesti. Orfano di padre fin dal 1767, a otto anni fu messo in collegio a Bari, per interessamento del [...] adatto agli adulti che non ai fanciulli per lo scarso ricorso alle facoltà immaginative di questi. Quanto al metodo intuitivo, pur riconoscendone il valore, ritenne che, per la continua attenzione richiesta al fanciullo, potesse causare uno stato di ...
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BARATONO, Adelchi
Vittorio Mathieu
Nacque l'8 apr. 1875 a Firenze dove il padre, Alessandro, originario di Ivrea, si era stabilito dopo il trasferimento della capitale del regno da Torino. La madre, [...] cerca la forma, la filosofia la poesia. Sicché il valore non appare più la premessa indimostrabile di ogni esistenza, ma il risultato intuitivo della stessa forma sensibile.
Bibl.: F. Della Corte, A. B., in Genova, XXVI (sett. 1949), pp. 26-29. Sul B ...
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CROCE, Benedetto
Piero Craveri
Karl Egon Lönne
Giorgio Patrizi
Nacque a Pescasseroli (L'Aquila) il 25 febbr. 1866 da Pasquale e Luisa Sipari, di famiglia abruzzese i cui titoli di proprietà risalivano [...] , non sempre convincente, di ricavare da essi categorie d'analisi esaustive. Partendo dalla contrapposizione di conoscenza logica ed intuitiva ed affidando la prima alla filosofia, il C. indica nella seconda un modo di conoscere i fenomeni nella loro ...
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APORTI, Ferrante Abele
Angiolo Gambaro
Nacque a S. Martino dall'Argine (Mantova) il 20 nov. 1791 da Giuseppe, colto avvocato e repubblicano convinto, che ebbe a soffrire qualche iattura nelle vicende [...] di vita, e sulla scia del Comenio e del Pestalozzi applicava alle varie forme educative, da svolgere armonicamente, il metodo intuitivo. Ma l'educazione morale, non esente da una certa influenza dell'edonismo sensistico, l'A. voleva fondata sulla ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] la distinzione tra s. e segno, aprendo la via al suo uso estetico. Il s. è per Kant una rappresentazione intuitiva e analogica che del segno non ha l’immotivazione del rapporto tra significante e significato. Ma tale relazione analogica è imperfetta ...
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GADDA, Carlo Emilio
Giorgio Patrizi
Nacque a Milano il 14 nov. 1893 da una famiglia originaria di Fagnano Olona, presso Varese.
Il padre, Francesco Ippolito, fratello di un ministro dei Lavori pubblici [...] "correzione" suggerita dalla riflessione teorica. Alcune categorie attive nella riflessione gaddiana (ad esempio il momento lirico-intuitivo) sembrano rimandare senz'altro al pensiero crociano, e non è difficile pensare che l'approccio letterario del ...
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GALLARATI SCOTTI, Tommaso Fulco
Nicola Raponi
Nacque a Milano il 18 nov. 1878 dal duca Gian Carlo e da Luisa Melzi d'Eril. Compì gli studi medi presso l'istituto Boselli e il libero liceo A. Manzoni. [...] dato storico e caduco dal sovratemporale e immutabile; che avanzava alcune intuizioni come quella relativa al carattere "virtuale e intuitivo" del dogma, ponendosi nel solco della teologia più moderna - gli appariva tuttavia una fonte preziosa per il ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Giambattista Vico
David Armando
Manuela Sanna
All’interno di un itinerario fra i più significativi nella tradizione filosofica dell’Italia moderna Vico, recuperando il valore creativo e conoscitivo [...] una cosa stia nell’averla fatta» (p. 12). Nel criterio di evidenza Vico sembra rifiutare l’aspetto intuitivo, incapace di offrire garanzie epistemologiche e sganciato dall’empiricità che egli ritiene invece una componente essenziale della produzione ...
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DE ROBERTIS, Giuseppe
Graziella Pulce
Nato il 7 giugno 1888 a Matera da Domenico e da Maria Ruggieri, compì nella città natale gli studi ginnasiali e liceali. Nell'autunno del 1907, vinta una borsa [...] in luce negli studi su Leopardi, iniziati nel '22 e continuati per oltre un ventennio. Il gusto penetrante e intuitivo della lettura, lenta e assaporata, assorta nella meditazione della bellezza poetica, si arricchì e si amplificò nell'analisi delle ...
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intuitivo
agg. [der. di intuire]. – 1. Relativo all’intuizione e all’intùito, che si apprende per intuizione, basato sull’intuizione: atto i. della mente; conoscenza i. (in contrapp. a conoscenza discorsiva), quella che coglie il suo oggetto...
intuitivita
intuitività s. f. [der. di intuitivo]. – Carattere di ciò che è intuitivo, che si apprende cioè per intuizione o è di un’evidenza tale da poter essere intuito con immediatezza.