CAPONE BRAGA, Gaetano
Sergio Chiogna
Nacque a Giulianova (prov. di Teramo) il 4 maggio del 1889 da Gaetano e da Elisa Di Giacinto. Laureatosi in filosofia nel 1912 presso l'istituto di studi superiori [...] Kant è fuor di luogo, perché il C. dimentica ancora una volta la distinzione fondamentale della Critica: quella tra intelletto intuitivo e intelletto discorsivo. Le categorie non sono più allora i modi e le condizioni a cui soltanto un contenuto può ...
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MARANGONI, Matteo
Luca Barreca
Nacque a Firenze il 12 luglio 1876, da Carlo e da Maria Augusta Cherubina Malvisi. Il padre, originario di Pavia, era docente di fisica nel liceo Dante e nell'istituto [...] diretta e indispensabile degli originali. Privilegiare gli aspetti visivi, prima ancora che materiali, ben si confaceva al temperamento intuitivo del M., che seppe affinare la capacità di leggere in termini stilistici e formali le opere d'arte. Opere ...
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GABELLI, Aristide
Giuseppe Sircana
Nacque a Belluno il 22 marzo 1830 da Pasquale, professore di matematica, e da Elena Varola. Compì gli studi classici a Venezia, dove nel 1848-49 prese parte, come [...] il G. tenne, all'XI congresso pedagogico di Roma, la relazione Delle abitudini intellettuali che derivano dal metodo intuitivo e dell'opportunità di adoperarlo nelle scuole italiane più largamente di quanto non siasi fatto fino ad ora (pubblicata ...
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GORINI, Paolo
Fulvio Conti
Nacque a Pavia il 28 genn. 1813 da Giovanni, professore di matematica, e da Martina Pelloli. Compì gli studi nella città natale, prima presso il ginnasio del collegio di S. [...] Lodi di un monumento alla sua memoria.
Come uomo di scienza il G. si era praticamente formato da sé. Versatile, intuitivo e dotato di grande spirito di osservazione, dagli iniziali studi di matematica pura passò presto alle scienze naturali; leggendo ...
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COSTA, Tommaso
Graziella Martinelli
Figlio di Pietro, nacque nel 1635 a Fiorano Modenese; ricevette la sua prima formazione presso il fervido cantiere della "Delizia" estense di Sassuolo, ove, dal 1643 [...] la trattazione del soggetto è affidata alle minute figure, sottili e scattanti, riconducibili al fraseggio più rapido ed intuitivo del Boulanger, nonché, per il loro sapore neomanieristico, agli esempi tintorettiani. Il linguaggio del C. per il ...
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MOCCHI, Walter
Alessandra Cimmino
– Nacque a Torino il 27 sett. 1871 da Luigi Ferdinando e da Laura Lazzaro. Conseguì il grado di tenente di artiglieria presso la scuola militare della sua città ma, [...] risolutivo rimane legato alla personalità e al carattere del M., ritratto da chi lo conobbe (cfr. Carelli, 1963) come coraggioso, intuitivo, ma carente di metodo e di misura; superattivo – una vera e propria fucina di progetti e di idee –, capace di ...
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CAGNAZZI DE SAMUELE, Luca
C. Paola Scavizzi
Nacque ad Altamura il 28 ott. 1764 da Ippolito e Livia Nesti. Orfano di padre fin dal 1767, a otto anni fu messo in collegio a Bari, per interessamento del [...] adatto agli adulti che non ai fanciulli per lo scarso ricorso alle facoltà immaginative di questi. Quanto al metodo intuitivo, pur riconoscendone il valore, ritenne che, per la continua attenzione richiesta al fanciullo, potesse causare uno stato di ...
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BARATONO, Adelchi
Vittorio Mathieu
Nacque l'8 apr. 1875 a Firenze dove il padre, Alessandro, originario di Ivrea, si era stabilito dopo il trasferimento della capitale del regno da Torino. La madre, [...] cerca la forma, la filosofia la poesia. Sicché il valore non appare più la premessa indimostrabile di ogni esistenza, ma il risultato intuitivo della stessa forma sensibile.
Bibl.: F. Della Corte, A. B., in Genova, XXVI (sett. 1949), pp. 26-29. Sul B ...
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SCARAMUZZA, Vincenzo
Piero Rattalino
SCARAMUZZA, Vincenzo. – Nacque a Crotone il 19 giugno 1885 da Francesco, insegnante, e da Carolina Macrì.
Allievo del padre, modesto musicista che sbarcava il lunario [...] particolari tratti dalla letteratura. La conclusione che se ne trae è che Scaramuzza dovette essere un abile didatta, fortemente intuitivo, capace di formare e indirizzare gli allievi, ma poco o niente interessato a prendere parte al dibattito sull ...
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CALOGERO, Guido
Mauro Visentin
Nacque a Roma, il 4 dicembre 1904, da Giorgio, di origini siciliane, professore di lingua francese nelle scuole secondarie, spirito di sentimenti progressisti, di simpatie [...] logica aristotelica, che alla radice del formalismo della logica dell’Organon svelava una logica noetica, una logica del pensare intuitivo e attuale, non astratto). Giungendo a distanza di appena due anni dal volume di Ugo Spirito, La vita come ...
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intuitivo
agg. [der. di intuire]. – 1. Relativo all’intuizione e all’intùito, che si apprende per intuizione, basato sull’intuizione: atto i. della mente; conoscenza i. (in contrapp. a conoscenza discorsiva), quella che coglie il suo oggetto...
intuitivita
intuitività s. f. [der. di intuitivo]. – Carattere di ciò che è intuitivo, che si apprende cioè per intuizione o è di un’evidenza tale da poter essere intuito con immediatezza.