ENRIQUES, Federigo
Giorgio Israel
Nacque a Livorno il 5 genn. 1871 da Giacomo e da Matilde Coriat.
La famiglia si trasferi a Pisa, dove egli frequentò le scuole secondarie. Già qui manifestò la sua [...] 81 s.).
Qeste parole mettono bene in luce l'accentuatissima propensione personale dell'E. ad affrontare i Problemi in modo intuitivo e persino approssimativo, il fastidio per lo studio metodico e pedante. E, in secondo luogo, il ruolo che ebbe nella ...
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CARLO EMANUELE III di Savoia, re di Sardegna
Valerio Castronovo
Nacque a Torino il 27 apr. 1701, figlio minore di Vittorio Amedeo II e di Anna di Francia. Secondogenito, e perciò non destinato a regnare, [...] severità e ruvidezza di modi, l'insofferenza con cui seguiva i lenti progressi del figlio, paragonandoli al carattere intuitivo e alla vivacità d'ingegno del fratello prematuramente scomparso e a lungo compianto, contribuirono a radicare nell'animo ...
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GAZZANIGA, Paolo
Luca Dell'Aglio
Nato a Soresina (Cremona) il 26 luglio 1853 da Pietro e Giulia Moschini, svolse a Pavia i suoi studi superiori, frequentando il collegio Ghislieri e laureandosi nel [...] aggiuntiva di un approccio "misto", in cui una rigorosa trattazione del soggetto si legava a continui ausili di carattere intuitivo.
Il tema della teoria dei numeri rappresenta anche l'argomento di alcuni trattati del G. a livello universitario ...
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BIGLIA, Paolo
Nicola Criniti
Nacque a Milano nella prima metà del sec. XV. Nominato "cancellarius in cancellaria secreta", probabilmente da Bona di Savoia durante la sua reggenza, e quindi riconfermato [...] (1496-99), si inquadra la partenza del B. nel novembre 1498 per la Turchia: non ne sappiamo di più, ma è intuitivo che dovette preparare l'ambasciata ufficiale di Ambrogio Bucciardo, dei primi mesi del 1499, per invitare il Turco ad intervenire nelle ...
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DE FINETTI, Bruno
Giorgio Israel
Nacque a Innsbruck (Austria) il 13 giugno 1906 da Gualtiero e da Elvira Menestrina. italiani di cittadinanza austriaca. Si iscrisse nel 1923 al Politecnico di Milano, [...] e poi a Roma presso la stessa facoltà nel 1954 (Roma 1959).
Il suo interesse a rendere vivo, concreto, intuitivo e interessante l'insegnamento della matematica si espresse nella fondazione presso l'istituto matematico dell'università di Roma di un ...
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JUVALTA, Erminio
Piergiorgio Donatelli
Nacque a Chiavenna, in Valtellina, il 6 apr. 1862 dal barone Corrado e da Teresa Sacchetti. Frequentò il ginnasio presso l'istituto religioso Gallio di Como, il [...] l'altro, su analisi logiche estremamente precise e sottili, che ripudiano qualsiasi ricorso ad argomenti di carattere intuitivo o comunque non controllabili e scarsamente rigorosi" (Avvertenza, in E. Juvalta, I limiti del razionalismo etico, nuova ...
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ANCESCHI, Luciano
Niva Lorenzini
Nacque a Milano il 20 febbraio 1911 da Giovanni, industriale, e Agar Zambonini, casalinga, secondo di quattro fratelli (Luigi, Mario, Anna Maria). Il 5 settembre 1938 [...] in contrapposizione all’idealismo crociano prevalente, che dava dell’arte definizioni a priori, relegandola ad atto intuitivo che ne condizionava l’autonomia.
L'apprendistato e le prime prove critiche
Nella temperie storico-culturale segnata ...
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CASSINA, Umberto e Cesare
Paola Proverbio
Imprenditori nel campo dell’arredo, Umberto e Cesare, nacquero a Meda (in provincia di Milano), rispettivamente il 14 marzo 1900 e il 10 febbraio 1909, da [...] guerra in Cesare sarebbe emersa la sua attitudine di promotore, ricercatore e sperimentatore dimostrandosi, rispetto al fratello, più intuitivo e incline ad assumersi il rischio di ciò che poteva rappresentare il nuovo.
La prima sede della società ...
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CERETTI, Pietro
Roberto Grita
Nacque ad Intra (oggi Verbania, provincia di Novara) il 24 agosto del 1823 da Pietro e da Caterina Rabbaglietti.
Di famiglia particolarmente agiata, il C. venne affidato [...] Dopo le Ultime lettere di un profugo (1847), la composizione del Prometeo (1848) rappresenta il passaggio decisivo da un pessimismo intuitivo ad un pessimismo più critico e riflessivo. Nell'ultimo periodo della sua vita prevalsero nel C. le forme del ...
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TOSCHI, Paolo
Alessandra Avanzini
TOSCHI, Paolo (Paolo Stanislao Francesco). – Nacque a Parma il 6 giugno del 1788, da Luigi, cassiere delle Poste, e da Anna Maria Brest, di origini tedesche, entrambi [...] , e «ben presto la nostra Scuola fu frequentata da nazionali e da esteri» (p. 891). Seppure in modo intuitivo, in essa sperimentò anche una prassi didattica tesa a valorizzare l’individualità degli allievi: «io credo commetterebbe un grande errore ...
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intuitivo
agg. [der. di intuire]. – 1. Relativo all’intuizione e all’intùito, che si apprende per intuizione, basato sull’intuizione: atto i. della mente; conoscenza i. (in contrapp. a conoscenza discorsiva), quella che coglie il suo oggetto...
intuitivita
intuitività s. f. [der. di intuitivo]. – Carattere di ciò che è intuitivo, che si apprende cioè per intuizione o è di un’evidenza tale da poter essere intuito con immediatezza.