WIELAND, Hermann
Alberico Benedicenti
Farmacologo, nato a Pforzheim (Baden) il 26 febbraio 1885, morto a Heidelberg il 7 maggio 1929. Studiò a Monaco e a Strasburgo dove si laureò nel 1909; fu allievo [...] , sulla tossicità del fluoruro sodico e sul riassorbimento degli anestetici locali. Dotato di spirito non dottrinario, ma artistico, intuitivo e sintetico, il W. considerò la farmacologia come tratto d'unione fra la chimica, la fisica, la fisiologia ...
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Evoluzione biologica ed evoluzione culturale
Francesco Ferretti
Secondo una definizione che si impone per la chiarezza intuitiva, l’essere umano è un «animale culturale». Dietro l’immediatezza di questo [...] di attenzione. Asserire che gli esseri umani sono il portato congiunto di biologia e cultura sembra (almeno a livello intuitivo) soltanto una considerazione di buon senso sulla quale tutti sono d’accordo. Le difficoltà nascono ovviamente quando ci si ...
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Proust, Marcel
Alberto Beretta Anguissola
Rivivere il tempo perduto
La grandezza e l’originalità dello scrittore francese Marcel Proust nascono da una singolare mescolanza di due poetiche opposte: una [...] è inconoscibile e inesprimibile per chi usi i comuni strumenti razionali, e può solo essere di tanto in tanto intravista, in modo intuitivo, come in un lampo fugace? Questo è il problema di fronte al quale si trovò il giovane Marcel Proust, che ...
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HUSSERL, Edmund
Ernesto Grassi
Filosofo, nato a Prossnitz l'8 aprile 1859; fu professore di filosofia a Gottinga, poi a Friburgo (Germania). Fu scolaro del Brentano. Influì notevolmente sullo sviluppo [...] nella sua prima verità, non giudicarlo, ma considerarlo e descrivere gli elementi logici per mezzo di un esame intuitivo dei concetti. Questo mondo trascendentale è il fondamento assoluto che precede e condiziona ogni giudizio e affermazione, con ...
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Materiali granulari
Andrea Puglisi
Angelo Vulpiani
Parliamo di materiali granulari, intendiamo riferirci a sistemi composti da un numero estremamente elevato di particelle macroscopiche. I materiali [...] di μm, dei mm o anche dei cm). Questa proprietà ha conseguenze molto importanti sul comportamento (spesso non intuitivo) di questi sistemi ed è una delle cause principali delle difficoltà che si riscontrano nel costruirne una teoria sistematica ...
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infinito
Ciò che è inesauribile e immisurabile, senza limite o termine.
L’infinito come principio primo
Le prime teorizzazioni sull’i. si incontrano nei presocratici, nel quadro dei tentativi di individuare [...] . può essere vista alla base dell’idea centrale di Anassimene, quella che identifica l’ἀρχή con l’aria: è infatti abbastanza intuitivo considerare i. l’aria che ci circonda e rende possibile l’esistenza dei vari esseri intorno a noi. Come che sia, in ...
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Filosofo italiano (Livorno 1870 - Milano 1930). Positivista, si occupò prevalentemente di problemi biologici, psicologici, sociologici, inserendoli nel quadro di una riflessione filosofica sulla scienza [...] ritenersi operante l'influenza di Mach, tentando di fornire una trattazione unitaria delle varie forme di ragionamento (intuitivo, matematico, logico-matematico, metafisico, dialettico). Tra i suoi scritti: Di un socialismo in accordo con la dottrina ...
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inbreeding
Rita Lorenzini
Termine che identifica comunemente l’accoppiamento tra individui consanguinei, il cui grado di parentela risalga a tre o quattro generazioni precedenti; viene anche definito [...] dimensioni ridotte, in cui gli individui hanno, per forza di cose, una maggiore probabilità di essere imparentati. Altrettanto intuitivo è che le popolazioni piccole, se riproduttivamente isolate, sono le più esposte agli aumenti di consanguineità. L ...
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Vocabolo marinaro che indica propriamente il contorno estremo della nave, e che è passato a significare, comunemente, la nave stessa o un suo fianco. Dalla parola bordo sono derivate varie espressioni, [...] cioè emersa dall'acqua, in ogni caso, al fine di dare alla nave sufficienti condizioni di sicurezza in navigazione.
Per quanto sia intuitivo che non è prudente caricare la nave in modo che la sua immersione superi certi limiti, pure per il passato il ...
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Mohanty, Jitendra Nath
Mohanty, Jitendra Nāth
Filosofo indiano (n. Cuttack, Orissa, 1928). Dopo un’educazione tradizionale (volta allo studio soprattutto del sanscrito e del Navyanyāya), ha insegnato [...] (che critica in Husserl, Heidegger, Rorty) fra un pensiero occidentale intellettuale e uno indiano (o ‘orientale’) mistico, intuitivo o pratico e utilizzato il Navyanyāya come esempio di una filosofia indiana attenta a problemi puramente logico ...
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intuitivo
agg. [der. di intuire]. – 1. Relativo all’intuizione e all’intùito, che si apprende per intuizione, basato sull’intuizione: atto i. della mente; conoscenza i. (in contrapp. a conoscenza discorsiva), quella che coglie il suo oggetto...
intuitivita
intuitività s. f. [der. di intuitivo]. – Carattere di ciò che è intuitivo, che si apprende cioè per intuizione o è di un’evidenza tale da poter essere intuito con immediatezza.