ileocolica, stenosi
Restringimento del lume intestinale a livello di uno dei segmenti del tratto i. dell’intestino (ultima porzione dell’ileo, cieco, colon ascendente). La stenosi i. è molto raramente [...] congenita, frequenti sono invece le forme acquisite per tumori dell’intestinocieco che interessano per infiltrazione anche la valvola ileocecale e l’ultimo tratto dell’ileo, i linfomi intestinali, i sarcomi, i linfosarcomi, l’ileite terminale del ...
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tiflite
Interessamento infiammatorio, in genere esteso, a carico dell’intestinocieco. Diverse cause possono indurre la t. (tifo, tubercolosi, morbo di Crohn, ecc.) che può avere complicazioni di varia [...] natura, tra le quali l’appendicite. Il quadro di t. è generico ma significativo sul piano clinico, talora accompagnandosi a peritonite. Il trattamento della manifestazione acuta prevede l’uso degli antibiotici ...
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Nei Vertebrati, il tratto del tubo digerente o canale alimentare che segue allo stomaco e sbocca all’esterno con l’orifizio anale. Negli altri gruppi animali si indica con questo nome tutto il canale digerente. [...] molti Attinopterigi si trovano da 2 a 200 tubi digestivi ciechi, i ciechi pilorici, che possono essere presenti (un paio) anche in con la formazione della plica perineale.
Anatomia umana
L’intestino si divide, morfologicamente, in due segmenti: l’i. ...
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stomaco Nell’Uomo e nella maggior parte dei Vertebrati, dilatazione del tratto dell’apparato digerente che fa seguito all’esofago e in cui avviene la cosiddetta chimificazione degli alimenti.
Anatomia [...] questo può essere diritto, sacciforme, allungato talora in un diverticolo cieco; in molti casi, come nei Dipnoi, senza ghiandole gastriche o chilifero, ma mentre il primo appartiene all’intestino anteriore o stomodeo, lo s. ghiandolare appartiene alla ...
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In anatomia, ogni estroflessione cava di organi cavitari (per es., l’appendice vermiforme dell’intestino). In anatomia patologica, estroflessione a fondo cieco, congenita o acquisita (per es., d. esofageo, [...] intestinale ecc.). In caso di ristagno di materiali si può assistere a fenomeni infiammatori ( diverticolite). D. esofageo Frequente nel tratto iniziale dell’esofago, può provocare disfagia; si diagnostica ...
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Organo o struttura costituiti da cellule specializzate nel secernere sostanze di varia composizione chimica.
L’epitelio ghiandolare è il tessuto proprio delle g. in cui tutte le cellule sono dotate della [...] lume ghiandolare costituito da un tubulo, con un estremo a fondo cieco e l’altro aperto sulla cute o una mucosa. L’epitelio . sudoripare) o cilindrico (per es., g. di Lieberkühn, dell’intestino), talora è munito di ciglia vibratili (per es., g. del ...
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Zoologia
Nome comune dei Mammiferi Carnivori della famiglia Ursidi. Ha corpo massiccio e tozzo, lungo fino a 2,80 m, testa grande e molto larga fra occhi e orecchi; muso lungo terminante a punta tronca, [...] 42 denti con ferini piccoli; coda molto breve; arti robusti, non troppo lunghi, artigli poderosi. Sono plantigradi. Manca il cieco nell’intestino. Le femmine partoriscono da 1 a 6 piccoli durante l’inverno, dopo 7-8 mesi di gravidanza. Possono vivere ...
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Phylum di organismi bentonici marini presentanti una superficiale somiglianza con i Bivalvi. Posseggono infatti una conchiglia bivalve, ma le due valve sono disposte ventralmente e dorsalmente e non sono [...] dei cirri produce una corrente d’acqua che reca particelle alimentari, e ha funzione respiratoria. Nei Testicardini l’intestino termina a fondo cieco e manca l’ano, presente negli Ecardini. Gli organi di senso sono poco sviluppati e i sessi quasi ...
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(o Cnidari) Phylum di animali affini agli Ctenofori, suddiviso in 4 classi: Antozoi, Scifozoi, Idrozoi e Cubozoi. Sono Metazoi con simmetria raggiata. L’asse principale del corpo corrisponde all’asse primario [...] funzionalmente alle diverse cavità interne degli altri Metazoi (intestino, cavità viscerale o celoma, e cavità degli appare probabile che i C. non abbiano dato origine ad altre forme animali, ovvero che rappresentino un ‘vicolo cieco’ dell’evoluzione. ...
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Anatomia e medicina
Formazione molle di vario tipo racchiusa, circoscritta o protetta dal tessuto osseo.
M. allungato
La regione di transizione fra encefalo e m. spinale.
Anatomia comparata
Deriva embriologicamente [...] che termina in alto in una fossetta, detta foro cieco, e nella porzione inferiore è quasi cancellata dai fasci cui neuriti provvedono alla innervazione dei visceri del piccolo bacino (intestino retto, vescica, organi genitali).
La sostanza bianca, che ...
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cieco
cièco agg. e s. m. (f. -a) [lat. caecus] (pl. m. -chi). – 1. a. Privo della vista, dell’uso degli occhi: diventare c.; essere c. dalla nascita; c. da un occhio; non sono mica c., per affermare che ci si vede bene o che si è certi di...
intestino2
intestino2 s. m. [dal lat. intestinum, neutro sostantivato dall’agg. intestinus: v. la voce prec.] (pl. -i; ant. le intestina e anche le intestine). – 1. In anatomia, tratto del tubo digerente che, nei vertebrati (specie umana compresa),...