Popolo d’Italia, Il Quotidiano politico fondato nel 1914 da B. Mussolini, che lo diresse fino alla marcia su Roma. Dalle posizioni dell’interventismo rivoluzionario, il giornale seguì l’evoluzione politica [...] del suo direttore. Dopo la presa del potere da parte dei fascisti, sempre ispirato da Mussolini, fu diretto dal fratello di lui, Arnaldo, e alla sua morte (1931) da suo figlio Vito. Generalmente considerato ...
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Unità, L’ Settimanale politico fondato a Firenze nel 1911 da G. Salvemini, che ne fu il direttore. Sulle sue pagine Salvemini condusse la campagna contro la guerra di Libia e polemizzò contro il protezionismo [...] e l’interventismo statale in campo economico. In politica estera prese posizione a favore dell’entrata dell’Italia nella Prima guerra mondiale. Attorno alla rivista si raccolsero illustri collaboratori, tra cui B. Croce, L. Einaudi, G. Luzzatto, A. ...
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Quotidiano fondato nel 1876 a Milano da E. Torelli-Viollier, che lo diresse per circa 20 anni. Appoggiato dalla borghesia lombarda (nel 1900 gran parte della proprietà era dell’industriale B. Crespi), [...] nazionale (1912) e il più autorevole; politicamente, esso avversò G. Giolitti da posizioni conservatrici e sostenne l’interventismo. Ostile al fascismo (nel 1925, estromessi gli Albertini dalla direzione e dalla proprietà, prevalse la famiglia Crespi ...
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Unita, L'
Unità, L’
Settimanale politico fondato a Firenze nel 1911 da G. Salvemini, che ne fu il direttore. Sulle sue pagine Salvemini affrontò le principali questioni politiche e sociali del Paese [...] motivo per cui era uscito dal PSI. Di fronte allo scoppio della Prima guerra mondiale prese posizione a favore dell’intervento dell’Italia a fianco dell’Intesa, contro l’autoritarismo degli imperi centrali. Attorno alla rivista si raccolsero illustri ...
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Rivista di letteratura, arte e politica, che G. Papini e A. Soffici fondarono a Firenze nel 1913, dopo essersi staccati da La Voce; uscì fino all’entrata in guerra dell’Italia (1915). Ebbe carattere di [...] tanto di idee (che erano in fondo quelle di un estremo antitradizionalismo da un lato e di un acceso nazionalismo e interventismo dall’altro), quanto di parole, che si spinsero alle maggiori libertà e bizzarrie (come dice già il titolo, modellato su ...
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Giornalista e uomo politico (Ancona 1871 - Roma 1941). Studioso di problemi sociali, amministratore (1898) e quindi direttore (1900) del Corriere della sera, ne fece uno dei più diffusi e autorevoli giornali [...] di senso dello stato) e sul liberismo economico. Nel 1915 portò un contributo forse decisivo alla causa dell'interventismo; favorevole agli accordi con la Iugoslavia dopo la prima guerra mondiale, fu - dopo essergli stato favorevole agli inizî ...
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CIANDA, Alberto
Luigi Agnello
Nato a Roma il 1° genn. 1984 da Francesco, ufficiale giudiziario, e da Modesta Vespasiani, ambedue di origine umbra, si formò in un ambiente familiare in cui erano vive [...] , il C. svolse un ruolo importante nei contrasti che divisero la redazione del Messaggero sul problema dell'intervento italiano, contribuendo decisivamente a fargli assumere quella linea che lo caratterizzò come uno degli organi più accesi dell ...
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BONSERVIZI, Nicola
Alceo Riosa
Nacque ad Urbisaglia (Macerata), il 2 dic. 1890, da Adolfo, artiere del ferro. Indirizzato agli studi tecnici, nel 1908 si diplomò perito agrimensore. Si iscrisse quindi [...] più adatto ai tempi.
Quando Mussolini fondò a metà del novembre del 1914 Il Popolo d'Italia, per propugnare l'intervento dell'Italia nella "guerra rivoluzionaria", il B. entrò a far parte della redazione del giornale.
Le sue funzioni all'interno ...
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BORSA, Mario
Luigi Lotti
Nato il 23 marzo 1870 a Somaglia (Milano) da una famiglia da tre generazioni fittavola di una cascina della Bassa lombarda - un mondo cui resterà sempre legatissimo -, si laureò [...] di redattore-capo del giornale per recarsi a Parigi alla conferenza della pace, continuando a propugnare i postulati democratici dell'interventismo di sinistra. Saliti i fascisti al potere e passato Il Secolo a un gruppo filofascista, il B. nel 1923 ...
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GAYDA, Virginio
Mauro Canali
Nacque a Roma, il 12 ag. 1885, da Stefano e Clotilde Stratta. Si laureò a Torino in scienze economiche e in seguito frequentò il laboratorio di economia politica Cognetti [...] tuonare i cannoni (pochi) di Badoglio invece dei cannoni di carta di Gayda".
Anche sui temi della questione razziale, gli interventi del G. furono di notevole rilevanza: già nel dicembre 1935, un suo articolo sul Giornale d'Italia - in cui definiva ...
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interventismo
s. m. [der. di intervento]. – 1. Movimento favorevole all’intervento di una nazione neutrale nella guerra combattuta da altri stati; in partic., il movimento, sviluppatosi in Italia nel il 1914-15, favorevole alla partecipazione...
interventista
s. m. e f. [der. di intervento] (pl. m. -i). – Fautore dell’intervento di una nazione neutrale in un conflitto; in partic., chi nel 1914-15 si dichiarava favorevole all’entrata in guerra dell’Italia. Più genericam., chi sostiene...