In botanica, piegatura a ginocchio, caratteristica degli internodi inferiori del culmo di numerose poacee, talvolta dovuto a una minore resistenza meccanica causata da carenza di potassio associata a eccessiva [...] umidità ...
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Il caule delle Poacee e di altre Monocotiledoni, erbaceo o legnoso, di solito cavo negli internodi (tranne che nel mais e nella canna da zucchero), per la scomparsa del midollo, al cui posto si trova un [...] canale interrotto da diaframmi in corrispondenza dei nodi ...
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tralcio Ramo giovane delle viti, detto anche germoglio se non è ancora lignificato, e sarmento se è secco e staccato dalla pianta. Consta di vari internodi, che sono ingrossati ai nodi; il complesso è [...] due nodi portanti un viticcio o un grappolo ne segue uno che ne è privo; la sola Vitis labrusca ha un cirro a ogni nodo, in questo caso ogni piede consta di un solo internodio.
Per estensione, ramo di altre piante rampicanti: per es. un t. d’edera. ...
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Fusto perenne, prostrato e per lo più sotterraneo, proprio delle piante erbacee di climi con netta stagionalità. Ha un aspetto che ricorda quello della radice, dalla quale però si distingue perché reca [...] foglie ed è diviso in internodi, la sua struttura anatomica è quella tipica del caule e il suo apice è privo di cuffia. Le foglie sono normali (nei r. più superficiali, come nell’acoro, nella felce dolce) o ridotte a squame non verdi, poco ampie e di ...
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Modificazione della forma e della struttura di un organo vegetale causata da elevato contenuto di vapore acqueo nell’atmosfera, il quale determina riduzione della traspirazione e quindi minore afflusso [...] di sali dal terreno. L’i. si presenta con allungamento degli internodi, minore differenziamento dei tessuti, in particolare di quelli meccanici; si provoca facilmente coltivando in atmosfera molto umida piante xerofile, come Sempervivum. Si manifesta ...
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In botanica, rigonfiamento a forma di tubero, frequente nei fusti simpodiali delle Orchidacee epifite e funzionante come organo di riserva d’acqua e di sostanze organiche. Gli p. sono assai variabili di [...] forma e sono presenti in un solo o in più internodi. ...
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Famiglia di piante Tracheofite, l’unica dell’Ordine Equisetali, appartenente alla divisione Equisetofite (➔ Sfenofite).
Il monofiletismo delle E. si basa su caratteri morfologici quali la presenza di [...] sporangiofori, le foglie disposte in verticilli e fuse in una guaina alla base, un sistema di scanalature verticali negli internodi dei fusti. L’unico genere di questa famiglia, Equisetum, è stato diviso in due sottogeneri che alcuni autori ...
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Biologia
In immunologia, figura osservabile al microscopio ottico, generata dalla combinazione di una cellula disposta al centro di altri elementi che la circondano e che prendono contatto con essa: per [...] Botanica
Nelle piante erbacee, disposizione a raggiera delle foglie, di solito alla base del fusto, determinata dalla brevità degli internodi, per es., nel dente di leone. Il trattamento con sostanze ormonali provoca nelle piante a r. l’allungamento ...
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Fusto delle piante non lignificate, che porta le foglie e stabilisce il collegamento tra queste e l’apparato radicale. Si sviluppa dalla gemma, detta piumetta, che sta all’apice dell’embrione, sopra l’inserzione [...] verso l’alto allontana le foglie l’una dall’altra: in tal modo sul c. si vengono a distinguere i nodi, che sono i piani di inserzione delle foglie, e gli internodi, tratti del c. privi di foglie. L’aspetto del c. dipende anche dalla lunghezza degli ...
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internodio
internòdio (o internòdo) s. m. [dal lat. internodium, comp. di inter «tra» e nodus «nodo»]. – In botanica, porzione del caule o del caulidio compresa tra due nodi successivi, ossia tra i punti di inserzione delle foglie o delle...