Architetto italiano (Courcelette, Somme, 1925 - Roma 2001). P., formatosi in Italia ma profondamente influenzato dai modelli nord-europei e statunitensi, ha condotto una personale ricerca finalizzata a [...] dopo la laurea (New Orleans e Chicago).
Opere
La sua architettura è caratterizzata da un costante rifiuto dell'InternationalStyle e da una personale interpretazione della spazialità creativa tratta dall'insegnamento di F. L. Wright. Costantemente ...
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Architetto tedesco (Berlino 1889 - ivi 1972); lavorò in collaborazione con il fratello Hans (Berlino 1890 - Bad Wiessee, Baviera, 1954). Formatosi nel clima dell'avanguardia espressionista berlinese, aderì [...] , 1929). Dopo un forzato isolamento nel periodo nazista, i L. ripresero la loro attività, esemplare espressione dell'internationalstyle del dopoguerra: padiglione della città di Berlino per la mostra Constructa a Hannover (1951); case in linea per ...
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Architetto italiano (Torino 1925 - ivi 2000), lavorò in collaborazione con A. Oreglia d'Isola. Le loro prime opere a Torino (Borsa Valori, 1952; Bottega di Erasmo, via G. Ferrari 11, 1954) s'imposero polemicamente [...] per il recupero della severità positiva del metodo eclettico come superamento dell'internationalstyle. Rielaborazione di elementi colti e attenzione al contesto caratterizzarono anche la loro successiva attività: centro residenziale Olivetti a Ivrea ...
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Architetto statunitense (Elkton, Kentucky, 1918 - New York 1997). Dopo aver studiato all'Alabama polytechnic institute (1936-40), completò la sua formazione al Harvard graduated school of design con W. [...] della pratica edilizia, dalla prefabbricazione alla modularità degli elementi, il suo modo di progettare si discostò dall'Internationalstyle per la forte espressività formale ricercata nelle planimetrie e nei prospetti, nell'uso dei materiali e nel ...
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SOM Studio di progettazione fondato nel 1939 dagli architetti statunitensi L. Skidmore (Lawrenceburg, Indiana, 1897 - Winter Haven, Florida, 1962), A.N. Owings (Indianapolis 1903 - Santa Fe 1984) e J.O. [...] e Owings nel 1936. Tra le sue realizzazioni, funzionalmente eccellenti e curate nella forma, significative espressioni dell’InternationalStyle: Lever House, 1952, New York; John Hancock Building, 1959, San Francisco; Sears Tower, 1974, Chicago ...
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Architetto svizzero (Ginevra 1896 - New York 1969). Frequentate le lezioni di K. Moser alla Technische Hochschule di Zurigo, lavorò in Francia con H. Sauvage e poi (1920) negli USA, dove aprì uno studio [...] di 32 piani in cui le innovazioni funzionali e tipologiche realizzano un vero modello per gli sviluppi dell'Internationalstyle. Separatosi da Howe (1934), L. continuò a svolgere un'intensa attività professionale: CBS Building a Hollywood (1938 ...
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Architetto italiano (Ancona 1899 - Portland, Oregon, 1994). Ha completato i suoi studî alla Cornell Univ., negli USA, dove si è stabilito. La sua prima opera importante è il Portland Art Museum (1931-32, [...] ); sempre nell'Oregon ha realizzato numerosi edifici per uffici, centri commerciali ecc., vicini sempre più ai modi dell'Internationalstyle, mentre nella progettazione di case ed edifici religiosi ha elaborato uno stile ispirato, nelle forme e per i ...
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Indirizzo architettonico, urbanistico e del design che fa riferimento al complesso di teorie e di esperienze d’avanguardia elaborate, tra le due guerre mondiali, nell’ambito del Bauhaus, di De Stijl, del [...] costruttivismo, del CIAM e dell’internationalstyle. In architettura, postulava l’abbandono degli stili storici, dell’eclettismo e del classicismo a favore di un linguaggio progettuale capace di sfruttare le potenzialità tecnologiche dei nuovi ...
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Architetto italiano (Crevalcore 1898 - Milano 1976). Partecipò alla corrente razionalista tra le due guerre e diresse (1941-44) con G. Pagano la rivista Domus. Nel dopoguerra la sua produzione architettonica [...] si adeguò ai principî dell'InternationalStyle: palazzo di Piazza Ravegnana a Bologna (1954), Torre Galfa a Milano (1958), autogrill Motta, Cantagallo, Bologna (1959), uffici Stipel a Milano (1964), sede della casa editrice Springer a Berlino (1966), ...
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Architetto (Kladno 1888 - Langhorne, Pennsylvania, 1976). Dopo avere studiato a Praga, sotto l'influenza di O. Wagner, nel 1916 emigrò negli Stati Uniti. Assistente di F. L. Wright, per la realizzazione [...] Hotel a Tokyo lo seguì (1919) in Giappone, dove rimase fino al 1937, contribuendo a diffondervi i modi dell'internationalstyle. Dal 1949 lavorò nuovamente in Giappone (sede del Reader's Digest, Tokyo, 1949; università Nanzan, Nagoya, 1960-66 ...
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