La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] gusto popolaresco, come baderla «perditempo», già nel Filostrato, i verbi ciurmarsi «ubriacarsi» e schiccherare «imbrattare», o le interiezioni gnaffè o alle guagnele (Manni 2003: 291 e 282), ma il gusto boccacciano sconfina spesso nella deformazione ...
Leggi Tutto
Il testo prescrittivo (detto anche regolativo o istruzionale) è un tipo di testo (➔ testo, tipi di) che ha come fine la regolamentazione di un comportamento immediato o futuro dell’emittente e/o di altri [...] ➔ deittici testuali;
(c) nomi alterati (purché non si tratti di casi di ➔ grammaticalizzazione), esclamazioni, interiezioni (➔ interiezione), avverbiali valutativi e in generale espressioni che riguardano il dominio dell’emotività;
(d) interrogative ...
Leggi Tutto
Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] i turni verbali anche in presenza di altri elementi introduttori» (Serianni 1996: 246; me fa, dice, Che te credevi?). Tra le interiezioni sono tipiche ahó! «ehi!», boh! «mah», ve’ (apocope di vero?) a chiusura delle interrogative (l’hai preso te, ve ...
Leggi Tutto
Con il termine ispanismi si intendono le parole, i costrutti o le espressioni che dallo spagnolo (cioè dal castigliano) sono penetrati, più o meno durevolmente, in altre lingue, nel nostro caso in italiano. [...] espressiva, alcune parole comuni dello spagnolo come muchacho, niño, plaza, pueblo, sombrero, caliente, diablo, hombre, vamos o interiezioni come caramba.
L’afflusso degli immigranti sudamericani in Italia e i viaggi e periodi di soggiorno di molti ...
Leggi Tutto
Strutturalismo
GGiulio C. Lepschy
di Giulio C. Lepschy
Strutturalismo
SOMMARIO:
1. Introduzione. 2. Saussure: a) sincronia e diacronia; b) lingua e parole; c) sintagmatica e paradigmatica; d) significante [...] fonologia trubeckojana): 1) il punto di vista del parlante: funzione emotiva o espressiva, rappresentata tipicamente dalle interiezioni, o dalla prima persona singolare; 2) dell'ascoltatore: funzione conativa, o d'appello, rappresentata tipicamente ...
Leggi Tutto
L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] Dal linguaggio giovanile sono risaliti all’italiano comune vari tratti, dal troppo con valore relativo (troppo forte! «bellissimo»), alle interiezioni inglesi (o)ops!, diffusasi grazie ai fumetti e usata sempre più spesso come segnale di scusa, o wow ...
Leggi Tutto
I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] , ecc.) e forme colloquiali, quando non plebee (sbrodolare, trippe in fumo, sbatacchiali, ecc., e naturalmente le continue interiezioni: beh, oh, eh, ecc.), inserzioni e spruzzature dialettali e gergali (piccia, ramengo, battere le brocche, ganghera ...
Leggi Tutto
Il Novecento è il secolo dell’immagine e del suono, e la radio ne è una delle espressioni più caratterizzanti. La voce esce per la prima volta dal privato, dallo spazio comunque limitato nel quale da sempre [...] del parlato (come interruzioni, esitazioni e autocorrezioni) e vi sono attestate in misura ridotta ellissi, brachilogie e interiezioni, d’altro canto la lunghezza delle frasi, che è decisamente superiore a quella della conversazione informale (5,9 ...
Leggi Tutto
interiezione
interiezióne s. f. [dal lat. interiectio -onis, propr. «inserzione, intercalazione», der. di intericĕre «mettere, gettare in mezzo», comp. di inter- e iacĕre «gettare»]. – In grammatica, sinon. di esclamazione, come parte del...
h, H
(acca) s. f. o m. – Ottava lettera dell’alfabeto latino, nel quale indicava, come già originariamente in greco (dove in seguito venne sostituita dallo spirito aspro ῾), la fricativa laringale. L’aspirazione in latino però era molto debole...