CALUSO DI VALPERGA, Tommaso
Piero Treves
Nacque a Torino, di doviziosa famiglia comitale canavesana, il 20 dic. 1737, da Amedeo e da Emilia Doria, genovese. Ultimo di una numerosa figliolanza e di cagionevole [...] altri luoghi giustamente condannò le tentazioni, o aberrazioni, dei moderni editori, troppo più inclini all'emendatio cheall'intelligenza del testo tradito. Ma nell'EpistolaHoratii ad Augustum in morte Maecenatis (Torino 1812), al medesimo di Breme ...
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EMILIANI GIUDICI, Paolo
Lucia Strappini
Nacque il 3 giugno 1812 a Mussomeli (Caltanissetta) da Salvatore Giudice e Antonia Cinquemani. Di salute cagionevole, non frequentò alcuna scuola ma compi i primi [...] politica della nazione", "non sanno vedere altro punto diverso o più elevato, a cui si diriga l'attività dell'intelligenza": "da ciò l'importanza esagerata attribuita all'elemento politico, e il subordinare i grandi periodi della civiltà nazionale ...
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BELLONCI, Maria
Luisa Avellini
BELLONCI (Villavecchia), Maria
Nacque a Roma il 30 novembre 1902, primogenita di Gerolamo Vittorio Villavecchia, discendente da una famiglia aristocratica piemontese, e [...] di Mantova. Si trattava di interrogare oggetti, profili pittorici, ambienti per trarne quasi il calco che l'intelligenza, la sensibilità, il più intimo carattere di una figura del passato vi avevano impresso.
Nella corrispondenza con Mondadori ...
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DE ROSSI, Giovanni Gherardo
Andreina Rita
Nacque a Roma il 12 marzo 1754 da Giovanni Francesco Blengini e da Maddalena Gelpi.
Il padre, originario di Vicoforte, nei pressi di Mondovì, in età adulta [...] i limiti per cui essi non riuscirono a raggiungere un posto di rilievo nella storia del teatro. Con notevole intelligenza critica egli delinea poi il profilo dell'opera goldoniana, individuandone il maggiore pregio "nell'economica esposizione de ...
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MADDALENA, Antonio
Claudia Montuschi
Nacque ad Adria, presso Rovigo, il 1 marzo 1913 da Giovanni e da Vittoria Guarnieri. Conseguì la licenza liceale da privatista al ginnasio liceo Tito Livio di Padova; [...] pp. 13-15); Tucidide riconosce la legge del più forte e quella del tempo, ma al di là di queste esiste l'intelligenza virtuosa, datrice di libertà e di gloria.
Attraverso lo studio dei testi antichi il M. cercava di comprendere non solo le dinamiche ...
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LEOPARDI, Paolina
Guido Gregorio Fagioli Vercellone
Nacque a Recanati il 5 ott. 1800, terzogenita del conte Monaldo e di Adelaide del marchese Filippo Antici.
Le redini del disastrato patrimonio familiare [...] frustrazioni: ella era ben cosciente di non essere bella e di avere una dote mediocre, ma anche di non avere rivali per intelligenza e per cultura, e non solo nel suo ambiente. La prima trattativa seria, nel 1821, con un maturo vedovo di Sant'Angelo ...
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DEL LUNGO, Isidoro
Lucia Strappini
Nacque il 20 dic. 1841 a Montevarchi (prov. Arezzo) da Angelo e Clotilde Del Nobolo. Il padre, medico condotto, aveva tradotto in volgare toscano gli otto libri dei [...] medioevale.
Il commento minuziosissimo al testo, corredato da una mole imponente di documentazione e di dati essenziali per l'intelligenza dell'opera, rende ancora oggi il lavoro del D. di grande utilità per gli studiosi; mentre rimane documento ...
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MANZINI, Giovannina (Gianna)
Margherita Ghilardi
Figlia unica di Giuseppe e di Leonilda Mazzoncini, nacque a Pistoia il 24 marzo 1896. L'infanzia, piena di paure e malinconica, fu segnata dalla separazione [...] variata di Tempo innamorato (ibid. 1943). La pagina abolisce virtuosismi tecnici, cadenze di maniera: diventa più lucida l'intelligenza visionaria che aggredisce i segreti delle cose. Tanto che il giovane P.P. Pasolini, recensendo i testi raccolti in ...
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CALZABIGI (Calsabigi, Casalbigi), Ranieri Simone Francesco Maria de'
Clara Gabanizza
Nato a Livorno il 23 dicembre del 1714 da Giovan Domenico e da Maria Eleonora Vannuccini, compì i primi studi nella [...] del dramma, e alcune espressioni poetiche piuttosto logore e scontate, presenta pagine di alta dignità letteraria e un uso intelligente dei mezzi tecnici. Nel primo atto il lamento di Orfeo (la nota arietta "Che farò senza Euridice..."), che supplica ...
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BARBARO, Ermolao (Almorò)
Emilio Bigi
Nacque a Venezia nel 1453 (o 1454) da Zaccaria (figlio di Francesco) e da Clara Vendramin. Ancora fanciullo, intorno al 1460, fu inviato a Verona presso il suo omonimo, [...] come nel Poliziano, e forse anche più, la filologia nel B. tende spesso a diventare squisito esercizio di intelligenza e di erudizione, un pretesto per impegnarsi vittoriosamente in difficili e preziose prove di stile. Caratteristiche in questo ...
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intelligenza
intelligènza (ant. intelligènzia) s. f. [dal lat. intelligentia, der. di intelligĕre «intendere»]. – 1. a. Complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono all’uomo di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le azioni,...
intelligente
intelligènte agg. [dal lat. intellĭgens -entis, part. pres. di intelligĕre «intendere», comp. di inter «tra» e legĕre «scegliere»]. – 1. a. Dotato d’intelletto e d’intelligenza, che ha facoltà e capacità d’intendere: gli esseri,...