sinderesi Termine della teoria scolastica della morale, indicante l’abito o la capacità naturale dell’uomo di conoscere immediatamente i principi universali dell’ordine morale, analogo all’intelletto dei [...] se sono d’accordo nell’affermare l’esistenza della s., differiscono nel modo di concepirla: per s. Tommaso, per es., essa è un abito dell’intelligenza pratica; per s. Bonaventura è un abito della volontà che viene inclinata al bene dalla sinderesi. ...
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Psicologo e filosofo (Berlino 1871 - Poughkeepsie, New York, 1938). Studiò a Berlino, dove ebbe come maestro H. Ebbinghaus; insegnò dal 1897 a Breslavia, nel 1906 fondò a Berlino (in collab. con O. Lippmann) [...] (si deve a S. l'introduzione del concetto di Q.I. o quoziente d'intelligenza; più tardi S. sarebbe divenuto comunque critico sulle misure dell'intelligenza), e quella sulla psicologia della testimonianza. Già nel 1900 S. aveva inoltre pubblicato una ...
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DE MARINIS, Errico
Pietro Laveglia
Nacque a Cava dei Tirreni (Salerno) il 12 ott. 1863 da Luigi e da Filomena Stendardo. Compì i primi studi nella città natale iscrivendosi poi ai corsi universitari [...] critico sulla causa criminosa che lo fece conoscere negli ambienti accademici, procurandogli larghi consensi.
Dotato di viva intelligenza, di tenacia e di particolare predisposizione allo studio, dimostrò subito di avere vasti interessi culturali che ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] del parallelismo sempre più significativo per l’ottimizzazione. Nel decennio 1980-90, in parte sulla scia dello sviluppo dell’intelligenza artificiale, il numero di l. dedicati a specifiche fasce di utenza si moltiplicò e arrivò a comprendere tutte ...
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Filosofo della mente e scienziato cognitivo canadese (n. Vancouver 1942), dal 1984 prof. nell'univ. della California a San Diego. Ch. ha difeso con coerenza una concezione radicalmente materialista delle [...] una psicologia integralmente basata su nozioni neuroscientifiche. In tale prospettiva C. ha fatto largo ricorso all'intelligenza artificiale e ai modelli connessionisti, concepiti in stretta armonia con le neuroscienze, per precisare il funzionamento ...
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Scienza greco-romana. Epistemologia e teorie della Natura nell'eta ellenistica
David Sedley
Epistemologia e teorie della Natura nell'età ellenistica
La filosofia ellenistica
Nel IV sec. a.C. Aristotele [...] si dà il caso che questa donna abbia partorito». Perciò, riguardo al condizionale citato «se esiste qualcosa nel mondo che né l’intelligenza dell’uomo, né la sua capacità razionale, né la sua forza, né la sua potenza sono in grado di realizzare, l ...
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WASMANN, Erich
Nacque a Merano il 29 maggio 1859, entrò tra i gesuiti il 28 settembre 1875, morì a Valkenburg (Olanda) il 27 febbraio 1931.
Biologo e filosofo, è autore di numerose, importanti ricerche [...] , come strenuo sostenitore della teleologia nel mondo animale, della differenza sostanziale fra istinto degli animali e intelligenza umana.
Assunse una posizione intermedia fra l'evoluzionismo estremo e la teoria della fissità assoluta delle specie ...
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Processo legato alla genesi di una modificazione (traccia mnestica) di un substrato, organico o non, attraverso il quale un determinato effetto persiste e diviene suscettibile di rimanifestarsi nel corso [...] casi clinici con un deficit alla m. temporanea che, tuttavia, non pregiudica completamente gli apprendimenti né l’intelligenza, cioè la possibilità di operare su informazioni temporaneamente attivate. L’esecutivo centrale ha una pluralità di funzioni ...
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VICO, Giambattista
Fausto Nicolini
Filosofo, storico, giureconsulto e critico letterario.
1. Primi anni (1668-1686). - Terzultimo degli otto figliuoli di Antonio, figlio d'un contadino maddalonese e [...] cagionò la frattura del cranio e perdite abbondantissime di sangue, tre anni di cure valsero a salvargli, sì, vita e intelligenza, non a ridargli la perduta gaiezza, e meno ancora a infondere vigoria in quel suo corpicino esile e quasi evanescente ...
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Ontologia
SSofia Vanni Rovighi
di Sofia Vanni Rovighi
Ontologia
sommario: 1. Il termine. 2. Dalla logica all'ontologia. a) Brentano. b) Husserl. c) Heidegger. d) Hartmann. 3. La neoscolastica. a) Garrigou-Lagrange. [...] l'essere sia una cosa, un oggetto; se invece si concepisce l'essere come atto, lo si vede come fonte del volere e dell'intelligenza. L'atto originario infatti è volere di sé, e il bene è precisamente ciò che è voluto; il bene è ‟la ragion d'essere ...
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intelligenza
intelligènza (ant. intelligènzia) s. f. [dal lat. intelligentia, der. di intelligĕre «intendere»]. – 1. a. Complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono all’uomo di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le azioni,...
intelligente
intelligènte agg. [dal lat. intellĭgens -entis, part. pres. di intelligĕre «intendere», comp. di inter «tra» e legĕre «scegliere»]. – 1. a. Dotato d’intelletto e d’intelligenza, che ha facoltà e capacità d’intendere: gli esseri,...