ALTOMARE, Donato Antonio
Alberto Merola
Nato a Napoli nei primi decenni del sec. XVI, studiò dapprima diritto, come era nelle tradizioni della sua famiglia (il fratello Tommaso fu giureconsulto), e [...] con i migliori ingegni napoletani del suo tempo, dal Tansillo ai Della Porta, l'A. fu stimato uomo virtuoso e di acuta intelligenza speculativa e raggiunse tale fama da essere ancora ricordato da T. Boccalini in un elenco di medici famosi di tutti i ...
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oraggio
Alessandro Niccoli
È gallicismo derivante dal francese orage o dal provenzale auratge, etimologicamente collegati al tardo latino orago, " pioggia violenta ", " vento tempestoso ", attestato [...] l'abbondanza delle lagrime che sgorgano dagli occhi di Drittura, bagnandole il braccio.
Il termine ricorre anche ne L'Intelligenza 147 (" La luna inviluppata di buiore, / e 'l tempo non dimostra buoni oraggi "), dove però ha il significato di ...
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roboetica
roboètica s. f. – Disciplina che studia gli aspetti etici e sociali delle tecnologie robotiche. La tecnologia ha un profondissimo impatto antropologico, che dà luogo alla necessità di ridefinire [...] (automi antropomorfi e non antropomorfi dotati di capacità cognitive rese possibili dallo sviluppo delle tecnologie di intelligenza artificiale). La rilevanza e la complessità delle implicazioni sociali del rapporto tra etica e tecnonologia fanno ...
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diessa
Luigi Vanossi
Trascrizione del francese antico deesse, " dea ", che ricorre due volte, sempre in rima, nei due poemetti derivati dal Roman de la Rose: la prima in Detto 79 ella si fa diessa: [...] fosse la diessa, riferito a Venere (cfr. Roman de la Rose 3428, 20719). La voce è attestata per lo più in testi d'influsso oitanico (Fatti di Cesare, Intelligenza, ecc.). Nell'uso dantesco si alterna con Dia (Detto 210) e il più comune ‛ dea ' (v.). ...
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passivo
Antonio Lanci
Termine tecnico della filosofia aristotelico-scolastica, usato una sola volta, in Cv II V 18; qualifica la natura o " essere proprio " dei cieli, detta appunto passiva in quanto [...] ad activus - ποιητικός, indica un ‛ soggetto ' disposto a essere modificato, cioè a ricevere l'azione di un principio attivo già in atto (cfr. Metaph. IV 15, 1021a 15 ss.). Tale principio in atto è, nel luogo di D., l'intelligenza motrice. ...
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Decameròn (o Decàmeron, o Decameróne) Raccolta di cento novelle di G. Boccaccio, la cui stesura definitiva può essere attribuita agli anni tra il 1349 e il 1351. Consta d'un proemio, di un'introduzione [...] , ma anche sul più scaltrito pregiudizio (nella novella di Ferondo: III, 8). Va inoltre considerato che il tema dell'intelligenza, o della scaltrezza, nella sua versione più immediata ed estemporanea, non si isola mai in un modulo rigido di ...
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Attore e regista teatrale (Neuilly-sur-Seine 1907 - Parigi 1984); esordì nel 1935 come attore e aiuto regista in Les Cenci di A. Artaud. Presto riconosciuto come uno dei più significativi interpreti dell'avanguardia [...] di Beckett (Fin de partie, 1957; La dernière bande, 1960; Oh! Les beaux jours, 1963); di H. Pinter (Le gardien, 1961), di J. Genet (Les nègres, 1959; Le balcon, 1960; Les paravents, 1966), dimostrandosi regista di rara efficacia e intelligenza. ...
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(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] della sua scuola in recenti edizioni di testi filosofici e drammatici greci. I diritti della divinatio come manifestazione d'intelligenza critica hanno trovato il loro campione nel geniale latinista (e poeta inglese) di mentalità ''bentleiana'' A. E ...
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Scrittrice anglo-irlandese, nata a Black Bourton il 1° gennaio 1767, morta il 22 maggio 1849, figlia di Richard Lovell E. (1744-1817), colto gentiluomo, particolarmente dotto e competente nella fisica [...] , Maria E. vi trascorse, all'infuori dei frequenti viaggi, tutta la vita. Delicata di salute e timida di natura, aveva un'intelligenza viva e pronta, la quale le permise di giudicare, senza pregiudizî, e di comprendere l'Irlanda e il suo popolo.
Già ...
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MACINGHI STROZZI, Alessandra
Giulio Dolci
Gentildonna del primo Rinascimento fiorentino, nata nel 1407. Il marito Matteo Strozzi, esiliato nel 1434, morì di peste a Pesaro con tre dei suoi figlioli: [...] ai figli, dall'agosto 1447 all'aprile 1470: singolare e insigne monumento di consolante amore materno, di preveggente intelligenza, ma anche, nei momenti di lutto, di cristiana fortezza. Ella consiglia i figli lontani, li sorveglia, si preoccupa ...
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intelligenza
intelligènza (ant. intelligènzia) s. f. [dal lat. intelligentia, der. di intelligĕre «intendere»]. – 1. a. Complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono all’uomo di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le azioni,...
intelligente
intelligènte agg. [dal lat. intellĭgens -entis, part. pres. di intelligĕre «intendere», comp. di inter «tra» e legĕre «scegliere»]. – 1. a. Dotato d’intelletto e d’intelligenza, che ha facoltà e capacità d’intendere: gli esseri,...