ROBERTO Guiscardo (l'"Astuto")
Ernesto Pontieri
Figlio di Tancredi d'Altavilla, giunse in Puglia nel quarto decennio del sec. XI, attratto dall'eco delle guerre che contro i Bizantini avevano ingaggiate [...] la finezza del senso politico, ch'è quanto dire l'abilità a trarre profitto dalle più disparate circostanze e l'intelligenza nel volgere ai propri fini le forze contrarie, fu pari alla tenacia dei propositi e alla smisurata ambizione, che lo ...
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TELEPATIA (dal gr. τῆλε "lontano" e πάϑος "sensibilità")
Emilio Servadio
Termine proposto nel 1882 da F.W.H. Myers per indicare "una trasmissione di pensiero indipendente dalle ordinarie vie sensoriali". [...] distanza ciò che un altro individuo pensa, o quel che gli accade, senza il normale soccorso dei sensi e dell'intelligenza".
L'accertamento dei fenomeni telepatici è stato compiuto in guisa si può dire risolutiva, e su una scala di gran lunga ...
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SCALVINI, Giovita
Mario Marcazzan
Patriota e letterato, nato a Botticino il 16 marzo 1791, morto a Brescia il 1° gennaio 1843. Ebbe spirito inquieto, avventuroso, indole appassionata, sensibilità delicata [...] meditazioni e pensieri che rivelano un temperamento ricco, fantastico insieme e riflessivo. Quest'ultimo aspetto della sua intelligenza si svolse in lui con gli anni più profondamente, portandolo nell'esercizio della critica letteraria a una finezza ...
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Contessa e marchesa, nata nella Lotaringia superiore circa il 1015, morta il 18 aprile 1076 a Pisa e quivi sepolta nel camposanto monumentale. Era figlia del duca Federico; nipote dell'imperatrice Gisella, [...] maturo e vedovo Bonifacio di Toscana, recandogli in dote terre e castelli lotaringici e le sue non comuni doti d'intelligenza e esperienza politiche. E prodigò queste subito al servizio della causa antimperiale in Italia, nella quale seppe cacciare ...
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Erudito e critico ebreo del sec. XVI. Nacque a Mantova fra il 1511 e il 1514; dimorò in Ancona, Bologna, Venezia e negli ultimi tempi della sua vita a Ferrara, ove morì nel 1578. La sua opera principale [...] ebraica della lettera del pseudo Aristea sull'origine della versione dei Settanta; 3) 'Imrē bīnāh (Parole di intelligenza), la parte più voluminosa e più importante dell'opera, nella quale vengono esaminate criticamente, con novità di metodo ...
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Petrolini, Ettore
Stefania Carpiceci
Attore teatrale e cinematografico, nato a Roma il 13 gennaio 1886 e morto ivi il 29 giugno 1936. Fu il geniale inventore di una teatralità innovativa che, partendo [...] romanità, cinica, sorniona, materialista e, al contempo, tragica, alla quale dedicò tutto il proprio talento, oltre a un'intelligenza acuta e corrosiva.
Di origine popolare, figlio di un fabbro artigiano, P. non eccelse negli studi, né per rendimento ...
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Mito
JJean-Pierre Vernant
di Jean-Pierre Vernant
Mito
sommario: 1. Introduzione. 2. Μῦϑος e λόγος. a) Parola e scrittura. b) Dal mito alla storia e alla filosofia. c) Forme e livelli del mito. d) Miti [...] del mito. La sua ‛assurdità' non è più denunciata come uno scandalo logico, ma è sentita come una sfida all'intelligenza scientifica, che è tenuta ad accettarla per comprendere quel ‛diverso' che è il mito e incorporarlo nel sapere antropologico.
Si ...
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BEREGAN (Berengan, Beregani), Nicolò
Gian Franco Torcellan
Nato il 28 maggio 1713 da Antonio e da Isabella Loredan, era nipote del più noto letterato suo omonimo. Scarna ed essenziale è la vicenda biografica, [...] , percorrendo le varie cariche dello Stato senza soverchia passione, si può arguire, anche se con onestà e con intelligenza, e soprattutto con profonda partecipazione morale, rivelata dalle sue meditazioni e dai suoi scritti.
Tra le varie cariche ...
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PERRONE, Alessandro Maria
Ombretta Freschi
PERRONE, Alessandro Maria. – Nacque a Roma il 14 settembre 1920, terzogenito di Luigi Ferdinando Alfonso Giuseppe Mario e di Adele Parisi, nipote di Ferdinando [...] italiana, la società Ansaldo Armstrong & C., nel 1904, «quel bambino di Sandrino» assomigliò nel «sorriso» e nella «intelligenza» (Fondo Perrone, lettera di Pio a Mario Perrone, 31 maggio 1928).
La sua infanzia coincise con una crisi che ne ...
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CHIARUGI, Alberto
Valerio Giacomini
Nato a Firenze il 20 nov. 1901 dall'anatomista Giulio e da Elena Lensi, realizzò la sua prima formazione in un ambiente culturale altamente qualificato. Nel 1924 [...] argomentazioni, anche se vi traspare con molta evidenza la convinzione, in lui così connaturata, di un ovvio primato dell'intelligenza e creatività culturale della Toscana e dell'"Atene d'Italia".
Socio di molte accademie, medaglia d'oro al merito ...
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intelligenza
intelligènza (ant. intelligènzia) s. f. [dal lat. intelligentia, der. di intelligĕre «intendere»]. – 1. a. Complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono all’uomo di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le azioni,...
intelligente
intelligènte agg. [dal lat. intellĭgens -entis, part. pres. di intelligĕre «intendere», comp. di inter «tra» e legĕre «scegliere»]. – 1. a. Dotato d’intelletto e d’intelligenza, che ha facoltà e capacità d’intendere: gli esseri,...