Cappelli, Giuseppe
Giuseppe Izzi
, Traduttore in veneziano del poema dantesco (La D.C. di Dante Allighieri tradotta in dialetto veneziano e annotata da Giuseppe Cappelli, Padova 1875). Il C. con la [...] alle volte persino nell'esteriore sua forma, e da pochi studiosi soltanto compresa, non che ad agevolarne la intrinseca intelligenza ". In verità la traduzione stessa, più che le note pur diligentemente apposte dal C., riesce un'interpretazione non ...
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Anatomista e medico (Roma 1654 - ivi 1720). Lettore di anatomia alla Sapienza (1684) e prorettore, contribuì col suo insegnamento alla riforma degli studî medici, per i quali propugnò un indirizzo eminentemente [...] mediali del corpo calloso alla quale ha legato il suo nome; un trattato di Anatomia per uso et intelligenza del disegno, con tavole eseguite su preparazione del chirurgo B. Genga, 1691; pubblicazione delle inedite Tabulae anatomicae clarissimi ...
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Psicologo (Nizza 1857 - Parigi 1911). Licenziatosi in giurisprudenza (1878) e in scienze naturali (1880), i suoi interessi si volsero ben presto alla psicologia. Il suo tirocinio in psicopatologia, condotto [...] individuali sono più notevoli nei processi superiori (intelligenza) che non in quelli elementari (sensazioni). 1903), in cui B. impostò lo studio differenziale dell'intelligenza, mettendo a fuoco due tipi di funzionamento intellettuale, "soggettivo ...
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Psicopedagogista italiana (Termoli 1914 - Padova 1976); ha insegnato psicopedagogia nell'univ. di Padova. L'esigenza di una caratterizzazione scientifica della pedagogia si è concretata in un indirizzo [...] dell'educazione, che peraltro s'inseriscono in una prospettiva più ampia, interessata soprattutto alle dimensioni formative dell'intelligenza e della creatività scientifica. Fra i suoi scritti: La dinamica dell'esperienza nel pensiero di J. Dewey ...
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Filosofo, nato a Groppello Cairoli (Lomellina) nel 1840, morto a Pavia l'11 settembre 1906. Si laureò nell'università di Torino, studiò poi in Germania presso il Lotze, di Cui fu ammiratore fervente. Fu [...] e comparativi (Torino 1867), e dal 1869 al 1873 lesse nell'Istituto lombardo una serie di studî e appunti Su l'intelligenza umana e su La filosofia kantiana. In questo tempo scrisse anche per i licei il Corso elementare di filosofia (Milano 1870 ...
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METODO (dal gr. μέϑοδος; lat. methŏdus)
Angiolo Gambaro
Etimologicamente (da μετὰ e ὁδός) significa "via, direzione a un termine, a una meta". Ma presso gli antichi il vocabolo μέϑοδος o suona per lo [...] d'assistenza alle lezioni per i maestri delle classi elementari maggiori, dopo 3 mesi per i maestri delle minori. Chi aveva intelligenza e agio di studiare poteva poi farsi da sé. Nel Piemonte, dopo che nel bimestre agosto-ottobre del 1844, F. Aporti ...
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. Il termine, largamente usato negli ultimi anni nel linguaggio giuridico e in particolar modo nella pratica giudiziaria, non rappresenta una novità né dal punto di vista concettuale né dal punto di vista [...] vasto di quello dei crimini di guerra. Ai fini della sussistenza o meno dei delitti di aiuto al nemico o di intelligenza col nemico è infatti irrilevante se l'attività svolta a favore del nemico sia una attività bellica lecita o una attività bellica ...
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OSSESSIONE (dal lat. obsideo "occupo"; fr. obsession; sp. obsesión; ted. Besessenheit; ingl. possession)
Nicola Turchi
È il possesso che uno spirito maligno prende del corpo di un individuo umano (talora [...] : tutte le malattie che toccano in qualche modo le funzioni mentali e comunque tolgono il controllo dell'intelligenza (epilessia, isterismo, neurastenia, demenza) vengono spiegate con il possesso temporaneo che un cattivo spirito ha preso della ...
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. Pseudonimo dello scrittore francese Émile-Auguste Chartier, nato a Mortagne (Orne) il 3 marzo 1868. Egli è uno dei più notevoli moralisti della Francia contemporanea, di tendenze antintellettuali. Nel [...] apparve in volume nel 1906. Dapprima furono soprattutto la voce del buon senso dell'autore, in nome di un'intelligenza che aderisse alle cose, accettasse i dati della comune percezione dei sensi, poco disposta ad ammettere l'inconoscibile. Assertore ...
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DE MARINIS, Errico
Pietro Laveglia
Nacque a Cava dei Tirreni (Salerno) il 12 ott. 1863 da Luigi e da Filomena Stendardo. Compì i primi studi nella città natale iscrivendosi poi ai corsi universitari [...] critico sulla causa criminosa che lo fece conoscere negli ambienti accademici, procurandogli larghi consensi.
Dotato di viva intelligenza, di tenacia e di particolare predisposizione allo studio, dimostrò subito di avere vasti interessi culturali che ...
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intelligenza
intelligènza (ant. intelligènzia) s. f. [dal lat. intelligentia, der. di intelligĕre «intendere»]. – 1. a. Complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono all’uomo di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le azioni,...
intelligente
intelligènte agg. [dal lat. intellĭgens -entis, part. pres. di intelligĕre «intendere», comp. di inter «tra» e legĕre «scegliere»]. – 1. a. Dotato d’intelletto e d’intelligenza, che ha facoltà e capacità d’intendere: gli esseri,...