BALAN, Pietro
Pietro Scoppola
Nato a Este (Padova) il 3 sett. 1840 da modesta famiglia, poté studiare nel seminario di Padova per il mecenatismo del concittadino F. Panella; studente del terzo anno [...] la strada vi si appiana ed i frammenti da se stessi si compongono e la statua non solo si avviva, ma al vostro intelletto si fa maestra" (pp. XVII s.). Dal suo canto la Storia della Chiesa, che conobbe numerose edizioni, è una vera arringa in difesa ...
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CICALA, Francesco Bernardino
Franco Tamassia
Nacque a Lecce il 27 dic. 1877 da Giovan Giuseppe, di antica origine genovese, e da Silvia Cosma Zurlo.
Laureatosi brillantemente in giurisprudenza all'università [...] sulla "massima solidità del sistema aristotelico-tomistico" (p. 573), specialmente in relazione alla teoria della conoscenza: nell'intelletto "è immanente quel divino lumen quo intelligetur, pel quale la creatura imita il Creatore, nella creazione ...
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PIETRO d'Ibernia
Michael Dunne
PIETRO d’Ibernia (de Hibernia, de Ybernia). – Nato probabilmente in Irlanda verso l’inizio del Duecento da famiglia gaelica o normanna, dopo un primo avvio agli studi [...] alle sue fonti. Per esempio, per quanto sia debitore del pensiero di Averroè, egli criticò la nozione di un singolo intelletto passivo per tutti gli esseri umani, e rifiutò il determinismo e il dualismo contemporaneo tra Bene e Male, diffuso tra i ...
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BERGA, Antonio
Giorgio Stabile
Della famiglia dei consignori di Borgaro Torinese, nacque a Torino intorno al 1535 da Luca. Compiuti i primi studi, poco più che sedicenne si trasferì all'università di [...] , affisse alle porte della scuola alcune tesi nelle quali sosteneva, conformemente alla teoria avverroistica sull'unità dell'intelletto, la universalità del phantasma in rapporto alla pluralità degli individui. Il suo amico e collega Bucci, deciso ...
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BORRELLI, Pasquale
Antonio Allocati
Nato a Tornareccio (Chieti) l'8 giugno 1782 da Gaudenzio, medico, e da Concetta D'Antonio, studiò dapprima privatamente sotto la guida di un parente sacerdote, entrando [...] giudicare al sentire, ma ne respinse la soggettività e l'apriorità delle forme dell'intuizione e dell'intelletto chiamò, pertanto, aposteriorismo la sua filosofia, in contrapposizione all'apriorismo kantiano. Dalle teorie fisiologiche del Brown il ...
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GIUSSANI, Carlo
Michele Coccia
Nacque a Milano il 6 nov. 1840 da Giovanni e da Angela Carrera. Compiuti i primi studi a Milano presso il liceo ginnasio S. Alessandro (poi Beccaria), prese parte come [...] il "primo notevole tentativo di un originale ripensamento dei problemi della letteratura latina, compiuto da un intelletto per tanti riguardi in anticipo sui tempi". Nel quadro della polemica fra ciceronianismo e anticiceronianismo nella cultura ...
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CAPODIVACCA (Capivaccio, Capivacceus), Girolamo
Giuliano Gliozzi
Nacque a Padova nei primi decenni del XVI sec. da antica e nobile famiglia.
Il C., compiuti gli studi di medicina allo Studio di Padova, [...] in un processo induttivo: da tutta una serie di sensazioni uniformi si possono trarre i principi universali per mezzo dell'intelletto, e ciò comporta sia la scoperta sia l'uso delle arti, cioè, nel caso specifico, la pratica medica. La dimostrazione ...
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LUZZATTO, Mošes Ḥayyim (Ramḥal)
Lisa Saracco
Nacque nel 1707 a Padova da Jacob e da Diamante, appartenenti al ramo patavino della famiglia, i quali garantirono al figlio un'ottima educazione, introducendolo [...] scrivendo oltre quaranta fra libri e pamphlets. Fra le opere più significative sono da segnalare il Da'at Tebunot, un dialogo fra l'intelletto e l'anima riguardo al ruolo di Dio dalla creazione all'era messianica e il Derech Hašem (La via di Dio), un ...
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COMANINI, Gregorio
Marina Coccia
Nacque a Mantova verso la metà del sec. XVI. Sulla sua vita si hanno poche notizie; mentre è ampiamente menzionata dai critici del sec. XVII e del successivo la sua [...] distingue in "icastica" (forma reale, in rapporto alle cose che sono in natura) e "fantastica" (forma immaginaria, invenzione dell'intelletto del pittore).
Di queste due forme d'imitazione, che erano già state esaminate dal Lomazzo e dal Tasso, il C ...
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EULA, Lorenzo
Vincenzo Fannini
Nacque a Villanova Mondovì (Cuneo) il 17 sett. 1824. Non ancora ventenne, e dopo essersi distinto tra i migliori del suo corso, si laureò in legge nella università di [...] da ciò non segue che abbia ad esser uomo di partito; esso non deve mai permettere che la passione faccia velo all'intelletto e turbi la serenità dell'animo suo. Né ciò gli riuscirà difficile, perché le sue opinioni, comunque possano talvolta essere ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...