DRAGO, Maria Giacinta
Giovanni Assereto
Nacque il 31 genn. 1774 a San Francesco di Albaro presso Genova da Giacomo e da Geronima Bottino (non da Francesca Montorsi, come molti biografi hanno erroneamente [...] furono l'estrema sensibilità e la precocissima intelligenza del primo a richiamare la sua attenzione: l'eccezionale intelletto del bambino la appassionava, ma insieme la sgomentava, era consapevole della propria limitata cultura - più tardi, nella ...
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BAFFO, Cecilia
Franz Babinger
Nacque verso il 1525, figlia naturale di Niccolò Venier, signore dell'isola di Paro, e di certa Violante Baffo, della quale poco si conosce circa i rapporti con la omonima [...] sulle decisioni del suo sposo, il quale la considerava la sua favorita, "per la sua estrema bellezza come per essere d'intelletto rarissimo". La B. d'altro canto era particolarmente fiera del suo unico figlio, Murâd, e, come osservò il bailo Marino ...
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Il modello Bartoletti nell'Italia mancata
Massimo Faggioli
Un vescovo italiano del concilio
La figura di Enrico Bartoletti è di rilievo nella storia della Chiesa italiana del postconcilio come segretario [...] ». Bartoletti chiedeva anche la compilazione di una sintesi degli errori moderni, relativi specialmente alla «attitudine dell’intelletto umano nel raggiungimento della verità, sia in materia di morale sia in materia teologica». Tali errori, infatti ...
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MANNU, Francesco Ignazio
Luciano Carta
Nacque a Ozieri, presso Sassari, il 18 maggio 1758 da Giovanni Michele e Margherita Roig, entrambi appartenenti alla piccola nobiltà locale.
Terminato il corso [...] , che lo descrisse come "giovine di animo bollente, benché ascoso sotto tiepide apparenze, dotato di acume straordinario d'intelletto, e per la sua finezza di ragionamento e per la copia della dottrina legale assai pregiato nello stamento militare di ...
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La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Il ruolo delle istituzioni
Ekmeleddin Ihsanoglu
Il ruolo delle istituzioni
Nel corso del processo di istituzionalizzazione della scienza, e [...] di ogni esistenza porta alla successiva, fino all'essere definitivo; la scrittura conduce alla parola, a ciò che è nell'intelletto, e infine alla certezza; la vera esistenza è nell'essere veritiero e reale (al-wuǧūd al-ḥaqīqī al-aṣīl).
Tāšköprüzāde ...
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Filosofie e teologie politiche
Neoplatonismo e politica da Plotino a Proclo
Riccardo Chiaradonna
I secoli III-V sono l’epoca del ‘neoplatonismo’, l’ultima filosofia in un contesto religioso pagano, [...] farsi ritrarre e di parlare di sé stesso5. Se Plotino è impegnato nelle contingenze pratiche, in realtà il suo intelletto non è mai distratto dalla contemplazione teoretica6. Egli si adopera per distogliere il discepolo Zeto dagli incarichi politici7 ...
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Filosofo (Rovereto 1797 - Stresa 1855). Patriota e liberale, fu inviato (1848) dal governo piemontese presso papa Pio IX. La sua ricerca filosofica prende le mosse da un'impostazione gnoseologica kantiana [...] sua metafisica dell'"essere", distingue dall'oggetto in sé (l'"estra-soggetto") l'oggetto del conoscere: questo è "percezione intellettiva", come sintesi di un dato intuitivo soggettivamente elaborato ("percezione sensibile") e dell'unica forma dell ...
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CASTELVETRO, Giovanni
Albano Biondi
Primogenito di Niccolò e di Liberata Tassoni, fratello di Giacomo e Lelio perseguiti per eresia, nacque a Modena nel 1532.
Questa data si desume da una richiesta [...] opera nei libri della Comunità.
Nella supplica del 19 febbr. 1602 il C. Si presenta, settantenne, come "mercante... sano d'intelletto et cauto ne' suoi negotii et solito di negotiare". Nel testamento redatto il 28 marzo 1604 ("0 molto carico d'anni d ...
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Per I. si intende sia l’età della storia d’Europa compresa tra la conclusione delle guerre di religione del 17° sec. o la rivoluzione inglese del 1688 da un lato e la Rivoluzione francese del 1789 dall’altro, [...] più sulle basi irrecuperabili della metafisica razionalista, ma radicandoli nelle strutture a priori della sensibilità e dell’intelletto, così da sottrarli a ogni relativismo scettico. Tempo e spazio assoluti e le leggi della meccanica acquistavano ...
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NICCOLÒ II
Annamaria Ambrosioni
Ben poco conosciamo di lui prima della elevazione al pontificato, e quasi nulla del periodo anteriore al 1045. Sappiamo infatti solo che Gerardo era originario della [...] in luce le doti. Secondo il positivo ritratto che ne tracciò qualche tempo dopo Pier Damiani (ep. 58), Gerardo era infatti di intelletto vivace e di buona cultura, di sicura castità, e generoso nelle elemosine. A favore del suo spirito di carità e di ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...