Strutturalismo
Francesco Remotti
Struttura e strutturalismo
Una distinzione pare opportuna allorché si voglia determinare l'incidenza dello strutturalismo nelle scienze sociali: un conto è infatti stabilire [...] alla logica o alla filosofia? Il filosofo - risponde Lévi-Strauss - cerca di pervenire alla delineazione di un intelletto universale assumendo "come principio di riflessione le condizioni d'esercizio del suo proprio pensiero, o di una scienza che ...
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L’aferesi (lat. aphaeresis, dal gr. aphairéo «sottrarre») è un fenomeno fonetico che consiste nella caduta di uno o più foni all’inizio di parola (Del Popolo 20042).
L’aferesi è diffusa soprattutto nel [...] era ancora più estesa: si pensi a rede/reda «erede», a sequenze come lo ’ntelletto (invece dell’elisione l’intelletto), a voci come state «estate», verno «inverno», rimaste a lungo nell’uso letterario, specie poetico. Sempre nella lingua poetica ...
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GIUSSANI, Carlo
Michele Coccia
Nacque a Milano il 6 nov. 1840 da Giovanni e da Angela Carrera. Compiuti i primi studi a Milano presso il liceo ginnasio S. Alessandro (poi Beccaria), prese parte come [...] il "primo notevole tentativo di un originale ripensamento dei problemi della letteratura latina, compiuto da un intelletto per tanti riguardi in anticipo sui tempi". Nel quadro della polemica fra ciceronianismo e anticiceronianismo nella cultura ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] in T. Hobbes sia, più tardi, in C. Wolff, mentre la filosofia empiristica di J. Locke (cui si deve, nel suo Saggio sull’intelletto umano, l’introduzione del termine ‘semiotica’ per indicare la teoria dei s.) mira a indagare i rapporti tra cose e idee ...
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Niccolò Tommaseo (Sebenico 1802 - Firenze 1874) iniziò i suoi studi a Spalato, in seminario, per proseguirli a Padova, dove si laureò in legge nel 1822 e si dedicò all’approfondimento e al perfezionamento [...] postumo), che, nelle annotazioni puntuali sulla vita quotidiana, intessute di pensieri riflessioni opinioni, mostra «corpo, intelletto, cuore, vita, attributi d’una sostanza biografica indistinta (o distinta all’infinito)» (Contini 1971: 21 ...
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D'OVIDIO, Francesco
Lucia Strappini
Nacque da Pasquale e da Francesca Scaroina il 5 dic. 1849 a Campobasso, da dove la famiglia si trasferì nove anni dopo a Napoli. Qui compì gli studi secondari nel [...] i segni più grandiosi, o i più delicati, d'un'arte così potente e squisita; contemplar da vicino il fulgore d'un intelletto così eccelso; risentire entro di sé i palpiti d'un cuore tanto generoso; pregustare la gioia che ogni parola sull'opera di ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] , le elaborazioni concettuali, il pensiero (T. Hobbes, G. Berkeley, D. Hume, J.G. Hamann), cosicché le categorizzazioni dell’intelletto e il filosofare (come sottolinea Hamann in polemica con Kant) non sono degli apriori, degli assoluti, ma sono ...
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SEMIOLOGIA (v. semiotica, App. III, 11, p. 697)
Emilio Garroni
Per "semiologia" o "semiotica" s'intende in linea generale la scienza o, meglio, la teoria dei segni, di qualunque tipo essi siano, verbale [...] , poi, non soltanto dalla Kritik der reinen Vernunft, ma anche dalla Kritik der Urteilskraft, dove la nozione di "spontaneità" dell'intelletto si unisce e si specifica con la nozione di "creatività" della facoltà di giudicare, gettando le basi della ...
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sintesi In generale, composizione, integrazione di parti o elementi che ha per scopo o per risultato di formare un tutto unitario (in contrapposizione ad analisi).
Chimica
Il complesso di reazioni mediante [...] fotopolimerizzazione di un oligomero ecc.
Filosofia
Il termine s. è usato da Aristotele per indicare quell’attività dell’intelletto che unisce pensieri nella proposizione, congiungendo un soggetto a un predicato mediante la copula, allo stesso modo ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] altri casi e nel torcere le maniere de’ verbi si seguitano i toscani per lo più, percioché i primi cortigiani dotati di sottile intelletto, come il più di loro sono, videro che, se così facevano, erano per essere più lodati che se si fosse usata la ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...