GREGORIO da Rimini
Roberto Lambertini
A. Tabarroni
Alessandro Conti
Le informazioni relative alla provenienza familiare di G., nato probabilmente a Rimini agli inizi del Trecento, sono pressoché inesistenti: [...] forma sostanziale di un corpo che ha la vita in potenza, G. ha buon gioco nel confutare la tesi averroistica che l'intelletto possibile è unico per l'intera specie umana, separato e autosussistente, e si unisce ai singoli uomini solo nel momento del ...
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DELLA VOLPE, Galvano
Nicolao Merker
Nacque a Imola il 24 sett. 1895, secondogenito del conte Lorenzo e di Emilia Scali. Ufficiale di cavalleria negli anni della prima guerra mondiale, si laureò in filosofia [...] regredì al leibnizianismo, ma lo combinò, aggravandolo, con la concezione romantico-mistica del senso e il disprezzo dell'intelletto. A il tema del secondo capitolo, la cui ultima sezione contiene poi un inedito elemento nuovo, destinato in seguito ...
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ACCORAMBONI, Felice
Francesco Cagnetti
Figlio terzogenito di Gerolamo, nacque a Gubbio nella prima metà del sec. XVI. Studiò a Padova negli anni intorno al 1540: egli stesso ricorda come suoi maestri [...] Aristotele. Nel commento al De anima, combatte l'alessandrismo richiamandosi spesso ad Averroè: tra l'altro sostiene che per Aristotele l'intelletto è separato dal corpo "quoad essentiam" e separabile da esso "quoad operationem" (p. 596, 610), che l ...
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CAPONE BRAGA, Gaetano
Sergio Chiogna
Nacque a Giulianova (prov. di Teramo) il 4 maggio del 1889 da Gaetano e da Elisa Di Giacinto. Laureatosi in filosofia nel 1912 presso l'istituto di studi superiori [...] Kant è fuor di luogo, perché il C. dimentica ancora una volta la distinzione fondamentale della Critica: quella tra intelletto intuitivo e intelletto discorsivo. Le categorie non sono più allora i modi e le condizioni a cui soltanto un contenuto può ...
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BOCCADIFERRO, Ludovico
Antonio Rotondò
Nacque a Bologna da antica e illustre famiglia nel 1482, figlio del giureconsulto Girolamo e della imolese Apollonia Nordolia.
Poco si sa della sua prima giovinezza [...] come sua forma, ne attua tutta la potenzialità e lo conduce alla "foelicitas", cioè al grado più alto che l'intelletto può, secondo gli averroisti, raggiungere.
In tutti gli scritti del B. ricorre il riferimento costante alle opere di Platone. Il ...
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DEL MEDIGO (del Medigo), Elia (Helias Cretensis, Eliyahu ben Moses Abba)
Alberto Bartòla
Figlio di Moses Abba, nacque a Candia da una delle più importanti famiglie ebree cretesi - da cui Helias Cretensis, [...] "nelle accademie dei cristiani", e lo stesso D., nell'explicit della redazione ebraica della sua prima questione sull'intelletto (cfr. M. Steinschneider, in Monatsschrift für Gesch. und Wiss. des Jud., XXXVII [1893], p. 187), afferma diaver composto ...
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ACHILLINI, Alessandro
Bruno Nardi
Nato a Bologna il 20 ott. 1463 (o forse 1461), era figlio di Claudio e fratello di Giovanni Filoteo, nonché prozio del poeta Claudio.
Laureato nella patria università [...] mondo, ma temperata dal concetto che tutte le cose dipendano da Dio come da causa efficiente e motrice. Ammette l'unità dell'intelletto possibile per tutti gli uomini, eppure vuole che esso sia forma inerente e "informante" dei singoli. Identifica l ...
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POMPONAZZI, Pietro
Vittoria Perrone Compagni
POMPONAZZI, Pietro (Petrus Pomponatius Mantuanus, de Pomponatiis). – Nacque a Mantova il 16 settembre 1462 in una famiglia agiata, da tempo legata ai Gonzaga, [...] : già nel corso sul De anima del 1503-04 Pomponazzi dedicò una serie di importanti quaestiones al problema dell’intelletto (Poppi, 1966-1970, II, pp. 1-217), esponendo simpateticamente l’opinione materialista di Alessandro di Afrodisia (l’anima umana ...
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GIANNINI, Tommaso
Cesare Preti
Nacque a Ferrara da Luca, intorno al 1556. Ingegno precoce, fu iscritto ai corsi di filosofia e medicina dello Studio cittadino, dove ebbe come maestro A. Montecatini [...] questione, il sincretismo filosofico lo fa tendere verso affermazioni accostabili a quella di stampo averroistico sull'unicità dell'intelletto. Sull'argomento il G. tornò l'anno seguente con un altro scritto, il De lumine et speciebus spiritualibus ...
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FRANZOSI, Girolamo
Delfina Giovannozzi
Nacque probabilmente a Polpenazze - ora Polpenazze del Garda, presso la sponda lombarda del lago -, tra la fine del sec. XVI e l'inizio del XVII; trascorse gran [...] il ruolo fondamentale della phantasia e della imaginativa nei sogni e nelle profezie, escludendo perciò il coinvolgimento dell'intelletto, e si tiene ferma la distinzione tra la divinazione e la profezia cristianamente intesa. Le teorie del F ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...