Nella teologia cattolica, una delle quattro virtù cardinali, quella capace di dirigere l’intelletto nelle singole attività in modo da discernere ciò che è giusto e che conduce al fine ultimo dell’uomo. [...] Questo concetto morale della p. corrisponde a quello greco della ϕρόνησις che, considerata già da Platone la virtù propria dei capi della polis, fu definita da Aristotele come il retto discernimento intorno ...
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Filosofo (Königsberg 1724 - ivi 1804). Di genitori pietisti, K. ricevette, specie dalla madre, una severa educazione etico-religiosa: frequentò il Collegium Fridericianum, diretto dal pastore F. A. Schultz, [...] valida. Ma la funzione unificatrice delle varie categorie si fonda a sua volta sull'attività unificatrice o sintetica dell'intelletto. Se l'esperienza dunque deve, in quanto tale, essere esperienza per una coscienza, è necessario che essa si adegui ...
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Il neoplatonismo
Sviluppi filosofici nel pensiero pagano fra III e IV secolo
Elena Gritti
La vita di Costantino coincide con il momento in cui la filosofia greca, dominata dal neoplatonismo, conosce [...] al di sopra di ogni altro intelligibile me stesso, una volta che sono disceso dopo una tale sosta nel mondo divino dall’intelletto alla ragione discorsiva, non so spiegarmi come mai discendo ancora una volta, e in che modo mai l’anima mi si sia ...
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Nella gnoseologia, il criterio della verità intermedio tra quello oggettivistico dell’adeguazione dell’intelletto al reale e quello soggettivistico della certezza: l’e. tende perciò a persuadere della [...] verità di un contenuto conoscitivo solo in forza della sua chiarezza e della sua coerenza. All’e. come criterio di verità ricorre Epicuro che parla di una ἐνάργεια, un’e. immediata posseduta dai fenomeni. ...
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artificiosamente
. In Vn XIX 15, accingendosi alla partizione retorica di Donne ch'avete intelletto d'amore, D. avverte che dividerà la canzone, al fine di farla intendere meglio, più artificiosamente [...] che l'altre cose di sopra. Il Casini annota: " con divisioni più complicate che non siano quelle accompagnate alle precedenti poesie ". Il Mattalia invece. " Con maggior diligenza artistica, che per Dante ...
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intellettivo
Alfonso Maierù
Occorre tre volte nel Convivio e vale " intellettuale " (v.), " dotato d'intelletto " e insieme " capace d'intendere "; l'espressione ‛ potenza i. ' sta per " intelletto [...] quella essere non puote, e non si truova in alcuna cosa che non viva; e questa sensitiva potenza è fondamento de la intellettiva, cioè de la ragione: e però ne le cose animate mortali la ragionativa potenza sanza la sensitiva non si truova, ma la ...
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speculazione (ispeculazione)
Termine del linguaggio scolastico, entrato nell'uso comune trecentesco fra Villani e Boccaccio, che designa l'attivatà propria dell'intelletto; in D. occorre a designare l'operazione [...] all'Etica a Nicomaco X 7-8, ben noto a D., Tommaso, a proposito dell'affermazione aristotelica secondo la quale l'intelletto è qualcosa di divino in noi, precisa che l'operazione speculativa accosta l'uomo agli esseri superiori e divini, e coincide ...
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verità (veritade; veritate)
Alfonso Maierù
Il termine designa la struttura ontologica delle cose considerata in rapporto all'ordinamento generale dell'universo; insieme, designa la conoscenza che attua [...] etterna; Ep XIII 89, due volte), egli è il bene proprio e ultimo dell'uomo (cfr. Pd IV 124-126 già mai non si sazia / nostro intelletto, se 'l ver non lo illustra / di fuor dal qual nessun vero si spazia, e Cv II XIV 19-20).
Ancora, v. è l'oggetto ...
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nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu
Locuz. lat. («niente è nell’intelletto, che prima non sia stato nei sensi»), usata come assioma nella filosofia scolastica. Accolta da Locke nella [...] sua teoria sull’origine delle idee, fu integrata da Leibniz con l’aggiunta nisi ipse intellectus («eccetto l’intelletto stesso»). ...
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improporzionalmente
L'avverbio indica l'infinita sproporzione tra l'umano e il divino: l'intelletto umano è superato " infinitamente " dal divino, da esso è improporzionalmente soperchiato (Cv II IV [...] 14). Così la sapienza eterna di Dio soverchia con infinito eccesso (Pd XIX 45) ogni altra sapienza: lo suo obietto etterno improporzionalmente gli altri obietti vince e soverchia (Cv III XIV 7). V. IMPROPORZIONALISSIMO ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...