Aurobindo Ghose, Sri
Aurobindo Ghose, Śrī
Pensatore indiano (Konanagar, Bengala Occidentale, 1872 - Pondichéry 1950). Compiuti gli studi a Cambridge, tornò in patria (1893), dove si dedicò a un’intensa [...] vedāntico di brahman la possibilità dell’incontro fra materia e spirito. Il brahman non può essere colto dall’intelletto, che procede necessariamente per distinzioni e opposizioni; è perciò inizialmente necessaria una componente di fede, finché l ...
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Ibn al-Sid al-Bataliyusi
Ibn al-Sīd al-Baṭaliyusī
(noto anche come Ibn al-Sīd al-Badajoz) Filosofo e grammatico arabo di Spagna (Badajoz 1052 - Valencia 1127). Il pensiero di I. al-S. al-B. è dominato [...] si può definire un genere della filosofia araba medievale – le risposte a diverse questioni psicologiche e metafisiche (per es., l’intelletto, l’uomo); la seconda, che ebbe grande fortuna in ambito ebraico, è di ispirazione pitagorica ma dimostra una ...
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Locke, John
J. Locke
1632
Nasce a Wrington, nei pressi di Bristol, in una famiglia puritana
1658
Termina i suoi studi a Oxford, dove insegna per qualche anno
1667
Conosce Lord Ashley, conte di Shaftesbury, [...] in seguito
1689
Pubblica l’Epistola sulla tolleranza
1690
Pubblica i Due trattati sul governo e il Saggio sull’intelletto umano
1693-95
Escono i Pensieri sull’educazione e La ragionevolezza del cristianesimo
1704
Muore nel castello di Oates ...
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JACOBI, Friedrich Heinrich
Pantaleo Carabellese
Filosofo, fratello del poeta Johann Georg, nato a Düsseldorf il 25 gennaio 1743, morto a Monaco il 10 marzo 1819. Dal padre commerciante, fu anch'egli [...] ridotti a rappresentazioni fenomeniche intuite nelle forme pure soggettive di spazio e di tempo e fatte così contenuto dell'intelletto) esclude questa esigenza del sentire. Da questa contraddizione essa non ha altra via d'uscita che il più rigoroso ...
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Si può definire genericamente come uno stato in cui il soggetto s'isola mentalmente da tutto ciò che lo circonda, e s'assorbe in un'idea unica o in un'emozione particolare. come stato psichico morboso, [...] è di persona in preda a una gioia profonda (fisionomia estatica). Condizione necessaria dell'estasi è la "staticità dell'intelletto" (L. Bianchi), cioè la sospensione completa, assoluta, d'ogni attività mentale, unita all'interruzione d'ogni rapporto ...
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IMMORALITÀ COSTITUZIONALE
Eugenio TANZI
Ernesto LUGARO
. È un'anomalia affettiva costituzionale e per lo più congenita, che consiste nella deficienza di sentimenti morali in individui d'intelligenza [...] .
Sul principio dello scorso secolo, si discusse a lungo se era possibile un difetto etico senza disordine o deficienza dell'intelletto. Ma sotto i titoli di folie raisonnante, manie sans délire, folie morale, Ph. Pinel, J. E. D. Esquirol, L. Marcel ...
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GALATEO
Giovanni Vidari
. È il titolo di un famoso trattato italiano d'argomento educativo, scritto da monsignor Giovanni Della Casa (v.), che dice di averlo dettato a richiesta di "messer Galateo", [...] o schifare nella comune conversazione", epperò vi si parla delle male costumanze che spiacciono ai sensi, all'appetito e all'intelletto, e di quelle invece che piacciono nel linguaggio, nel contegno, nelle cerimonie; ma il Della Casa concepisce il ...
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REINHOLD, Carl Leonhard
Heinrich LEVY
Filosofo, nato a Vienna il 26 ottobre 1758, morto il 10 aprile 1823 a Kiel. Alunno dei gesuiti, poi dei barnabiti e maestro al loro collegio, fuggì in Germania [...] sistematicamente la filosofia critica da un unico principio fondamentale, da quella radice comune della sensibilità e dell'intelletto cui Kant aveva solo accennato. Da questo principio che deve essere universale, intelligibile per sé stesso, ricavato ...
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KIVI, Alexis
Paolo Emilio Pavolini
Scrittore finnico, nato a Nurmijārvi il 10 ottobre 1834, morto il 31 dicembre 1872. Nella giovane letteratura finnica si distingue per la sua originalità e personalità, [...] breve vita, sempre assillato dai debiti e tormentato da una malattia nervosa che negli ultimi anni s'aggravò fino a oscurargli l'intelletto.
Dei quattro volumi delle sue Opere complete, il II e il III contengono le opere drammatiche, tra le quali da ...
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Filosofo tedesco, nato nel 1842 in Coswig, morto a Berlino nel 1918. Professore dal 1873 al 1912 nell'università di Marburgo, vi capeggiò quella corrente filosofica che prese appunto il nome di scuola [...] che implica la critica del concetto della cosa in sé, la negazione del dualismo sensibilità-intelletto e il superamento della distinzione tra intelletto e ragione. Il sistema della filosofia comprende così per il C. essenzialmente tre discipline: la ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...