Aufklärung Nella Germania della seconda metà del Settecento (in tedesco col significato di «delucidazione, chiarimento») il movimento di idee usualmente chiamato Illuminismo. La fortuna del termine è legata [...] come l’uscire dell’uomo dallo stato di minorità per obbedire al motto sapere aude, ossia imparare a servirsi del proprio intelletto senza la guida di altri.
Per comprendere i tratti più specifici dell’A., rispetto a forme più radicali di illuminismo ...
Leggi Tutto
Come termine specifico di logica, la c. è il rapporto vigente tra un’affermazione e una negazione di egual soggetto e di egual predicato. In questa antitesi, vero essendo un termine, l’altro deve essere [...] del giudizio. Ma non di rado, nello stesso Aristotele, il problema è trasferito sul terreno di quell’attività ‘noetica’ dell’intelletto, oggetto della quale non è più la sintesi del giudizio, ma l’unico noema o concetto: il principio assume allora un ...
Leggi Tutto
MEREDITH, George
Gian Napoleone ORSINI (GIORDANO ORSINI)
Romanziere e poeta inglese, nato a Portsmouth il 12 febbraio 1828, morto il 19 maggio 1909 a Box Hill nel Surrey. Veniva da una famiglia della [...] più alta. Col creare la coscienza di sé esso crea anche i pericoli dell'egoismo. Contro di essi non si può invocare l'intelletto, ma lo spirito. Questa è veramente la più alta sintesi, l'armonia completa tra il sangue e il cervello, che "evita le ...
Leggi Tutto
1. Filosofo stoico della seconda metà del sec. II a. C., scolaro di Diogene di Seleucia.
Quel che conosciamo delle sue dottrine mostra notevoli divergenze dal pensiero stoico ortodosso, le quali anticipano [...] , dove, a quanto sembra risultare dalla non chiara notizia di Diogene Laerzio (VII, 54), Boeto pose il νοῦς ("intelletto") e l'ἐπιστήμη ("scienza") di fronte all'ὄρεξις (tendenza") e all'αἴσϑησις ("sensazione"), opponendo il volere razionale all ...
Leggi Tutto
vispistrello
Giorgio Stabile
Il sostantivo è volgarizzamento dal latino vespertilio con valore di " pipistrello ", presente due volte nelle opere di Dante.
In Cv II IV 16-17, a proposito delle ragioni [...] secondo de la Metafisica -, e affermar loro essere. Poi che non avendo di loro alcuno senso... pure risplende nel nostro intelletto alcuno lume de la vivacissima loro essenza... sì come afferma chi ha li occhi chiusi l'aere essere luminoso, per un ...
Leggi Tutto
Moore, Edward
Eric R. Vincent
Dantista inglese (Cardiff 1835 - Oxford 1916), rettore del collegio St. Edmund Hall di Oxford, fondatore della Società Dantesca di Oxford; canonico di Canterbury dal 1903.
L'esame [...] numerosissimi problemi storici, geografici, filosofici ed estetici, affrontati con sicurezza di metodo e amplissima informazione. Ebbe intelletto di studioso oggettivo, e la grande maggioranza dei saggi dei quattro volumi Studies in D. (Oxford 1896 ...
Leggi Tutto
leggiadro
Nelle tre occorrenze della canzone Poscia ch'Amor (Rime LXXXIII), l'aggettivo, topico del linguaggio lirico due-trecentesco, assomma in sé tutte le virtù che costituiscono la ‛ leggiadria ' [...] villan diletto (v. 52), " diletto di amore sensuale " (Barbi-Pernicone); del pari, le donne che paiono animai sanza intelletto, in quanto, appunto, non sanno concepire altra specie di amore, sono quelle in cui è dispento ogni leggiadro portamento (v ...
Leggi Tutto
anima del mondo
Concetto filosofico che già si può ritrovare nell’ilozoismo presocratico, ma che propriamente è sviluppato dal Timeo (➔) di Platone, dove viene descritto come la divinità, mescolando [...] permea l’Universo; e dai neoplatonici, per i quali l’ipostasi dell’anima, venendo dopo quelle dell’Uno e dell’intelletto, è in diretto contatto con il mondo, di cui costituisce il supremo principio animatore. Nella storia del pensiero filosofico la ...
Leggi Tutto
dianoetiche, virtu
dianoetiche, virtù
Nella dottrina morale aristotelica, le virtù che, a differenza di quelle etiche, attinenti più propriamente all’attività pratica, si riferiscono al retto comportamento [...] alla ragione stessa (Etica Nicomachea, I, 13, 1102 b). Secondo Aristotele vi è una gerarchia tra le virtù, e quelle intellettive sono superiori alle morali. Le virtù d. sono cinque: l’arte (τέχνη), la scienza (ἐπιστήµη), la saggezza pratica o ...
Leggi Tutto
Nuls hom non pot complir adrechamen
Fabrizio Beggiato
Incipit di una canzone del trovatore provenzale Aimeric de Belonoi (v.), citato in VE II VI 6, XII 3. La prima citazione è dovuta al valore di costrutto [...] . Tale componimento viene nuovamente citato dopo Donna me prega, perch'eo voglio dire del Cavalcanti, e Donne che avete intelletto d'amore dello stesso D. (Vn XIX 4-14), quale esempio di canzone provenzale in endecasillabi (cfr. la teoria ...
Leggi Tutto
intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...