BELLO
S. Ferri
Concetto rappresentato nell'antichità da molti sinonimi, tanto in greco che in latino, e nella filosofia e nella critica letteraria e nella critica d'arte.
Nella teoria platonica, arte [...] avuto. E su questa via Plotino (v.) andrà anche oltre, considerando l'arte come il mezzo più nobile perché l'intelletto possa, dalla contemplazione delle cose belle, ascendere a quella della bellezza in sé.
In retorica, anzitutto il b. è conseguibile ...
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rappresentazione
Il processo mediante il quale un contenuto di percezioni, immaginazioni, giudizi e concetti, si presenta alla coscienza, e quanto viene così rappresentato. Per quanto se ne possano trovare [...] medievale. Si deve infatti a Tommaso d’Aquino la prima, compiuta definizione della repraesentatio come facoltà propria dell’intelletto di contenere al proprio interno, per similitudine, l’immagine di una cosa qualsiasi, assente o presente alla mente ...
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Termine adoperato soprattutto nell’enunciazione di un concetto fondamentale della filosofia di Platone, per cui la conoscenza vera si fonda sull’a. o ricordo delle idee conosciute dall’anima nella sua [...] prima esistenza disincarnata, l’anima, a diretto contatto con le idee, acquisisce tramite la sua parte più nobile, l’intelletto o νοῦς, un bagaglio di conoscenze che tuttavia il successivo contatto con il corpo le farà dimenticare. Compito specifico ...
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assumere [assumma, in rima, cong. pres. III singol., con forma non insueta di raddoppiamento arcaico]
Emilio Pasquini
Verbo transitivo, che vale " accettare ", " addossarsi ", " impegnarsi a eseguire [...] , là dove Stazio illumina i presupposti dell'errore di Averroè, che per sua dottrina fé disgiunto / da l'anima il possibile intelletto, / perché da lui non vide organo assunto (Pg XXV 66): la resa letterale " non vide esser preso alcun organo dall ...
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essaminare (esaminare)
Enrico Malato
Nel senso comune e generico di " prendere in esame ", " considerare attentamente ", " valutare ", il verbo è usato soltanto una volta nel Convivio, ove gli editori [...] cosa: cioè l'amore, inteso come unimento spirituale de l'anima e de la cosa amata (§ 3), suggeriva al suo intelletto continui pensieri di considerazione e di valutazione del valore di quella gentil donna.
In altri luoghi appare nel senso generico di ...
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concorde [femm. plur. concorde]
Lucia Onder
L'aggettivo compare tre volte nel Paradiso, due volte in rima.
Indica la simultaneità e l'unanimità degli atti delle anime beate, che rivelano un accordo [...] per darmi voglia / ch'io le pregassi, a tacer fur concorde. Ha il significato di " concordante ", " che porta alle stesse conclusioni ", in Pd XXVI 47 Per intelletto umano / e per autoritadi a lui concorde / d'i tuoi amori a Dio guarda il sovrano. ...
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Genua, Marc'Antonio
Genua, Marc’Antonio
Nome con il quale è noto il filosofo averroista M.A. de’ Passeri (m. Padova 1563). Figlio di Niccolò (m. 1522), che aveva insegnato arti e poi medicina all’univ. [...] alla Fisica e al De anima (post., 1576) di Aristotele (dove intende dimostrare il perfetto accordo fra Averroè e Simplicio sulla dottrina dell’unità dell’intelletto); da un punto di vista averroistico polemizzò contro Pomponazzi e gli alessandristi. ...
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LOGICA
Guido Calogero
. Il termine di "logica" λογικὴ τέχνη, ἀρετή "arte abilità logica": oppure τὸ λογικόν, sottinteso μέρος τῆς ϕιλοσοϕίας "la sezione logica della filosofia") entrò nell'uso specialmente [...] adito a quelle formulazioni che già l'antichità aveva elaborate in ordine a tale problema. Non più costretto nei confini dell'intelletto e della possibile esperienza, il pensiero non riconosceva a sé limite che da sé stesso non si ponesse, e che non ...
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Scrittore, nato a Firenze il 14 luglio 1884. Dal 1910 al 1923 fu critico letterario della Tribuna (talvolta firmando con lo pseudonimo "Il tarlo"); nel 1919 partecipò con V. Cardarelli e con altri alla [...] , in lui, dando origine a una prosa e a una lingua composite e pur nitide, eleganti, pieghevoli ad ogni moto dell'intelletto e del sentimento, e che della stessa maniera, degli stessi compiacimenti decorativi e formali talora si giovano ai fini della ...
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DELLA VOLPE, Galvano
Nicolao Merker
Nacque a Imola il 24 sett. 1895, secondogenito del conte Lorenzo e di Emilia Scali. Ufficiale di cavalleria negli anni della prima guerra mondiale, si laureò in filosofia [...] regredì al leibnizianismo, ma lo combinò, aggravandolo, con la concezione romantico-mistica del senso e il disprezzo dell'intelletto. A il tema del secondo capitolo, la cui ultima sezione contiene poi un inedito elemento nuovo, destinato in seguito ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...