Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dal punto di vista dell’intera produzione intellettuale, e di quella filosofica e teologica [...] corporei ed incorporei, in quanto è una sostanza incorporea, che però è forma del corpo. Tuttavia l’unità risultante di sostanza intellettiva e di materia corporea non è meno perfetta di quella esistente tra la forma del fuoco e la sua materia, anzi ...
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Ideologia
Remo Bodei
(XVIII, p. 706)
Fine dell'ideologia o crisi dell'utopia?
Negli ultimi decenni del Novecento si è molto parlato di 'morte', 'fine' o 'tramonto' dell'i. (cfr., per es., Bell 1960; [...] di Marx sono miti" (Sorel 1908; trad. it. 1970, pp. 73-74). Il mito è una costruzione della volontà, non dell'intelletto, "un insieme di immagini", che punta sulla "volontà di credere", sul rifiuto del dubbio e sulla produzione di un atto di fede. I ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Le riflessioni sulla natura del linguaggio animano la scena culturale tedesca tra la [...] se stessa e ordina i propri pensieri per mezzo della lingua. La lingua, dice Leibniz, è lo specchio dell’umano intelletto, e – oserei aggiungere – un inventario dei concetti dell’uomo, uno strumento non solo usuale ma indispensabile della sua ragione ...
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influenza
Vincenzo Valente
È termine tecnico del linguaggio filosofico-scientifico (latino influentia, influxus) e indica l' ‛ influsso ' o la ‛ virtù ' (virtus sive influentia, Quaestio 67) esercitata [...] , e la intellettuale, e la divina, cioè quella influenza che detta è, dove indica l'i. divina, cioè l' ‛ infusione ' dell'intelletto possibile nel feto organato. Una seconda occorrenza, con lo stesso valore, è in Pd IV 59 tornare a queste ruote / l ...
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Pronome di 1ª persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé stessa. Sia nel linguaggio della filosofia e psicologia sia nell’uso corrente, designa la personalità [...] filosofica con Cartesio che fa dell’Io che pensa (cogito) la conoscenza «prima e certissima» che si presenta all’intelletto con evidenza tale da porsi necessariamente come vera, il primo principio indubitabile emerso dalla crisi del dubbio. Tale Io è ...
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Nome con il quale è noto il filosofo averroista M. A. de' Passeri (m. Padova 1563); figlio di Niccolò (m. 1522) che aveva insegnato arti e poi medicina all'univ. di Padova, occupò dal 1517 la cattedra [...] Fisica e al De anima (post., 1576) di Aristotele (ove intende dimostrare il perfetto accordo fra Averroè e Simplicio sulla dottrina dell'unità dell'intelletto); da un punto di vista averroistico polemizzò contro P. Pomponazzi e gli alessandristi. ...
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"Bene" oggi ha due significati, a volte avvicinati, a volte contrapposti: vuol dire, per un verso, "benessere", felicità, per un altro, "bontà", moralità. Il concetto del "bene" è passato dall'uno all'altro [...] di beni aventi un'esistenza materiale e sensibile, di entità ideali o soprasensibili, che si percepiscono con l'intelletto (beni immateriali): a prescindere dai diritti, ai quali nondimeno si ha riguardo nella nostra legge, annoverandosi diritti tra ...
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Scienza greco-romana. La filosofia della Natura tra VI e V secolo
Giulio Lucchetta
La filosofia della Natura tra VI e V secolo
Problemi di metodo
Nel Libro I della Metafisica, Aristotele traccia un [...] : essi dicono infatti che gli animali e le piante né sono né si generano per fortuna ma per natura o a causa dell’Intelletto, o altra causa simile (non si attua generazione da qualche seme a caso, ma da quel seme nasce un ulivo, da quest’altro ...
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Enneadi
(’Εννεάδες) Opera in cui sono raccolti 54 scritti di Plotino ordinati secondo consonanze tematiche da Porfirio, fra il 300 e il 305. Gli scritti sono disposti, in base a presupposti pitagorici, [...] lo divide in essere, vita e pensiero; l’anima («anima del mondo») rivolta alle idee archetipiche, che sono il contenuto dell’intelletto, ordina il mondo. In tal modo il cosmo è «nell’anima» ed è vivificato e organico, come nel Timeo (➔) platonico; la ...
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Filosofo greco (n. Licopoli, Egitto, 203-206 - m. in Campania 269-270), massimo rappresentante del neoplatonismo antico. P. è autore delle Enneadi, cioè di sei gruppi di nove scritti ciascuno, raccolti [...] anzi apparire quale primo momento derivato, nel processo dell'emanazione. Dalla suprema trascendente e ineffabile Unità discende così l'intelletto (νούς) in cui essa si sdoppia nella duplicità del pensante e del pensato, concetto in cui confluisce la ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...