proposizione
Barbara Faes De Mottoni
Il termine p., più volte usato da D., deriva i suoi valori specifici dalla terminologia della logica aristotelica.. Aristotele designa la p. con due termini diversi: [...] enunciativo in relazione alla sua funzione. Questa, egli afferma, consiste nel significare ciò che l'intelletto concepisce. Due sono le operazioni dell'intelletto " in quarum una non invenitur veritas et falsitas, in alia autem invenitur verum vel ...
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nostro
Riccardo Ambrosini
Dell'aggettivo possessivo n., limitato nelle occorrenze (16 nella Vita Nuova, 18 nelle Rime, ma 190 nel Convivio e 169 nella Commedia), la distribuzione è incentrata nel femminile [...] 41 volte su 67 con ‛ nostra ', 7 su 20 con ‛ nostre ', ma 2 su 24 con ‛ nostri ' e 8 su 56 con ‛ nostro ' (tra cui, nostro intelletto in inizio di verso in If X 104, Pd I 8 e IV 125).
Quest'uso, più intenso nella Commedia che in altre parti in poesia ...
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metafora
Francesco Tateo
Figura retorica consistente nell'usare in luogo del vocabolo proprio un vocabolo diverso attinto ad altro campo semantico. Il trasferimento del vocabolo da un campo a un altro [...] la sua opinione rimanga sempre conficcata come un chiodo nel mezzo de la testa (Pg VIII 137).
La fenomenologia dell'intelletto, sostanzialmente incentrata intorno al tema della difficoltà che l'ottunde, dell'errore che lo devia e della verità che lo ...
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assottigliare
Emilio Pasquini
. Nelle opere canoniche di D. sempre riflessivo e ricorrente in sede di rima; valendo in senso proprio " dimagrarsi ", " dimagrire ", nella risposta di Forese a D.: De [...] (Pg XXIII 63).
Figurato, vale " logorarsi " meditando per la soluzione di un problema, " impegnarsi con tutte le facoltà dell'intelletto ", là dove l'Aquila parla del mistero della Giustizia divina: Certo a colui che meco [" riguardo a me ", cioè all ...
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svayambhū Nella speculazione teologica dell’induismo e del buddhismo, epiteto («nato da sé stesso») attribuito a divinità concepite come assolute e collocate all’origine del cosmo; tra le altre, ricevono [...] che a loro fanno capo; nel Mahāyāna è s. l’Ādibuddha (il Buddha originario), concepito come Tathāgatagarbha «Seme dei Tathagata», vale a dire dei 5 Dhyānibuddha «Buddha di meditazione» che incarnano le principali funzioni svolte dall’intelletto. ...
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I. Vita e opere. - Da Giovanni Bruno, gentiluomo soldato, e da Flaulisa Savolino nacque in Nola, sull'inizio del 1548, Filippo, che poi prese il nome di Giordano quando a Napoli - ove nel 1562 passò a [...] li anima, anche se non tutti sogliam dire animati. Dal Sigillo alla Summa e al De immenso un'identità d'istinto, senso e intelletto si afferma costantemente. Al posto dell'antitesi si afferma l'identità di natura: e quindi i diversi gradi, che con i ...
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LUCE
G. Federici Vescovini
Nel Medioevo la l. è stata considerata secondo angolazioni molteplici e diverse.
Religione della luce
Nelle religioni iraniche dualistiche, come lo zoroastrismo, il mitraismo [...] incorporea, anche se appartiene ai corpi. Qualora questa nozione sia estesa a Dio, uno e primo che è al di là dell'intelletto e di ogni l. dell'anima, essa esprime lo svelamento di Dio. Quando l'anima coglie improvvisamente la l. folgorante, l'anima ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La fama del filosofo maiorchino Raimondo Lullo è soprattutto legata all’ars combinatoria, [...] di questa figura vi sono tre lettere, mentre in ciascuna casella della terza figura non ve ne sono che due. Così l’intelletto è più generale attraverso la quarta figura rispetto alla terza.
R. Lullo, Arte breve, a cura di M. M. M. Romano, Milano ...
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Filosofia
Pensiero, in quanto concepito dalla mente, più in particolare idea, nozione esprimente i caratteri essenziali e costanti di una data realtà che si forma afferrando insieme (lat. concipĕre = cum-capĕre, [...] determinazione al tempo stesso logica e reale, va distinto dal c. in quanto determinazione puramente astratta, frutto dell’intelletto, non della ragione.
La tesi oggettivistica del c. è stata poi accentuata, in un recupero della tradizione platonica ...
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Teologo francescano, commentò le Sentenze a Parigi verso la metà del 14º sec. (1357; ma forse anche prima del 1354): svolse dottrine scotiste in senso nominalistico. Tra le sue tesi più caratteristiche: [...] infallibile dei futuri contingenti. Altre dottrine sono proprie della tradizione francescana, soprattutto sulla teoria della conoscenza (Dio intelletto agente delle anime umane). Ci restano di lui il primo libro del commento alle Sentenze e alcune ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...