BISSOLATI, Leonida
Angelo Ara
Nacque a Cremona il 20 febbr. 1857 dal canonico Stefano Bissolati e da Paolina Caccialupi, moglie di Demetrio Bergamaschi. Nel 1861 S. Bissolati svestiva l'abito talare [...] il Bergamaschi, già da molti anni malato, sposava la Caccialupi, adottando il figlio.
La madre era una donna di grande intelletto e di fortissima tempra; il padre aveva vissuto una tormentata crisi di coscienza, e sentito, soprattutto su un piano ...
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umano
Domenico Consoli
L'aggettivo, frequentissimo in tutte le opere canoniche di D. e nel Fiore (ma assente dal Detto), ha il significato fondamentale di " proprio dell'uomo ", " attinente all'uomo [...] a lui concorde / d'i tuoi amori a Dio guarda il sovrano (Pd XXVI 46, e anche Cv II IV 14 [due volte, con distinzione tra l'intelletto u. e il divino], III VIII 14, XIII 3, 5, 7 e 8); con ‛ accorgimento ' (Cv IV V 1), ‛ volontade ' (IV IX 10, XII 4 ...
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ritroso (retroso)
Domenico Consoli
Aggettivo di scarsa frequenza che vale " diretto all'indietro ". Così ‛ far retroso calle ' (If XX 39) è quanto " camminare all'indietro ", un aspetto della pena per [...] veder troppo davante; i retrosi passi (Pg X 123), sotto figura di metafora, sono quelli dei superbi che, ciechi nell'intelletto, credono di avanzare ma in effetti moralmente retrocedono.
Diverso è il significato della parola in Pd XXXII 132, dove la ...
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candela (candelo)
Enrico Malato
Il femminile è usato due volte, sia in senso letterale (Pg XXX 90 sì che par foto fonder la candela), sia in contesto figurato: XXII 61 qual sole o guai candele / ti stenebraron [...] / poscia di retro al pescator le vele?, dove c. indica i " lumi " umani, gli umani ammaestramenti che illuminano l'intelletto, in contrapposizione al sole, che indica i lumi divini.
Due volte, in rima, la forma ‛ candelo ': una in senso letterale ...
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Figura spettrale presente nelle credenze superstiziose di tutti i popoli, spesso ritenuta tramite fra il mondo dei vivi e il regno ultraterreno.
Nella psicologia aristotelica, l’immagine di una realtà [...] (ancora particolarizzato nell’individualità dell’immagine), che viene smaterializzato e reso intelligibile in atto dalla luce dell’intelletto agente.
In psichiatria, sequenza immaginaria di eventi o percezione scenica di cose, o persone non presenti ...
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razionale
Marta Cristiani
Definisce prima di tutto, in D., la parte più elevata dell'anima, perfettissima di tutte l'altre (Cv III Il 14), che riassume in sé e perfeziona l'anima vegetativa e sensitiva, [...] natura r., cioè l'uomo, e la natura delle bestie, cfr. IV X 4 e XXII 5).
L'anima r. è per D. intelletto e volontà al tempo stesso, il che non deve ritenersi una nuova distinzione introdotta all'interno della più elevata potenza dell'anima, bensì una ...
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arcanamente
Vincenzo Laraia
. " In modo arcano ", cioè " misterioso ", " incomprensibile ". Il termine è presente una sola volta, in Pg XXIX 120 quel [carro] del Sol che, svïando, fu combusto / per [...] . " imperscrutabilmente " " misteriosamente " (Lana, Tommaseo, Benvenuto, Borghi, ecc.), riferendolo alla giustizia di Dio che è incomprensibile all'umano intelletto (cfr. Pg VI 121 ne l'abisso / del tuo consiglio), tanto più che qui viene colpito il ...
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rincalzare
Federigo Tollemache
Nelle due occorrenze il verbo r. viene usato al traslato: in Pg IX 72 Lettor, tu vedi ben com'io innalzo / la mia matera, e però con più arte / non ti maravigliar s'io [...] e vale " puntellare con un sostegno " o, per dirla col Buti, " la fortifico con più artificiosità di finzioni et allegorico intelletto ". Invece in Pd XXI 130, dove l'esame dei testi impone di leggere voglion quinci e quindi chi rincalzi / li moderni ...
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Teologo e filosofo inglese (m. Norwich 1303 circa); francescano, studiò a Parigi (forse 1269-72) ove fu discepolo di Giovanni Peckham. Lettore a Cambridge nello studio dell'ordine (1275-79), maestro a [...] della volontà, ecc. In particolare, interessante la sua rigorosa ripresa della dottrina agostiniana dell'illuminazione: la lux increata irraggia direttamente l'intelletto umano e lo rende capace di conoscere le "verità eterne", sicché Dio stesso è l ...
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forma
Alfonso Maierù
I valori del termine sono molteplici nell'uso dantesco: " aspetto esteriore ", " figura di un corpo ", " composizione e struttura di una realtà " e, nella terminologia filosofica, [...] sì vuol ch'uon si diletti.
Illustrando l'origine dell'anima-f., D. in Cv IV XXI 5 spiega origine e natura dell'intelletto possibile: esso viene da Dio, si unisce all'anima e potenzialmente in sé adduce tutte le forme universali, secondo che sono nel ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...