Critica del giudizio (Kritik der Urteilskraft)
Critica del giudizio
(Kritik der Urteilskraft) Opera (1790) di I. Kant dedicata alla «facoltà di giudizio», inteso, a differenza di quello determinante [...] di ammettere un ordinamento intrinsecamente finalistico nella natura, collocandosi, nel soggetto trascendentale, fra la necessità dell’intelletto (fenomenico) e la libertà della ragione (noumenica). Esso è universale in quanto non è determinato da ...
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EGIDIO Romano
Francesco Del Punta-S. Donati-C. Luna
Nacque con ogni probabilità a Roma nel quinto decennio del sec. XIII.
Non si conosce con precisione la data della nascita, che viene generalmente [...] l'oggetto della teologia non può essere Dio in quanto tale, come aveva affermato Tommaso d'Aquino, in quanto la finitezza dell'intelletto umano non e in grado di abbracciare l'infinità di Dio. È quindi necessario definire e limitare la nozione di Dio ...
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divino
Lucia Onder
L'aggettivo, usato in senso proprio, è abbastanza frequente in espressioni che indicano Dio stesso, come la divina essenza (Cv III XII 13, 2 volte), o aspetti e attributi della divinità.
Ricorre [...] infatti unito ad intelletto, in Vn XIX 7 15, Cv II IV 14 e If XI 100; a mente, in Cv III VI 5 e 6, IV XXX 6 e Pd XXVII 110; a pensiero, in Cv III XV 15; a sapienza, in Cv III VIII 1; a virtù, in Cv III Amor che ne la mente 37 (ripreso in V 2, VII 2, ...
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visio beatifica
Giovanni Fallani
- È l'intuizione immediata della divina essenza (cfr. Matt. 5, 8; 18, 10; 22, 30). S. Paolo parla della sua diretta esperienza, con il rapimento al terzo cielo (II Cor. [...] volontà, Beatrice commenta: e dei saper che tutti hanno diletto / quanto la sua veduta si profonda / nel vero in che si queta ogne intelletto. / Quinci si può veder come si fonda / l'esser beato ne l'atto che vede, / non in quel ch'ama, che poscia ...
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credo ut intelligam
Espressione lat. («credo per [poter] comprendere») ripresa dal Proslogion di Anselmo, e invocata per affermare la priorità della fede sulla ragione anche nei processi conoscitivi; [...] nel contesto anselmiano comporta una concezione del conoscere come ‘intelligenza della fede’, e dell’intelletto come guidato da quella stessa verità eterna che si manifesta nella rivelazione. ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione [...] invece la felicità anche terrena come assoluto: assoluto bene, assoluta libertà, persino assoluta scienza, cioè perfetta attuazione dell'"intelletto possibile". Quest'ultima è la definizione che egli dà della felicità come fine umano, ma un fine che ...
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THEOTOKAS (gr. Θεοτοκᾶς), Iorgos
Mario Vitti
Romanziere, saggista e autore teatrale greco, nato a Istanbul il 27 agosto 1906, morto ad Atene il 30 ottobre 1966. Esordì ad Atene, dove trascorse la vita, [...] con un saggio di critica, 'Ελεύθερο πνεῦμα ("Libero intelletto", 1929), da taluno considerato manifesto letterario degli anni Trenta. In esso T. denuncia il dogmatismo tanto dei nazionalisti quanto dei comunisti greci: tale spirito d'indipendenza ha ...
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Presunto vocabolo arabo che, a partire per lo meno da Agostino Nifo (già in uno scritto del 1492) e fino a tutto il sec. XVII, figura in libri filosofici e medici europei come equivalente di "datore delle [...] d'Avicenna, cioè come ultima delle "intelligenze separate", datrice delle forme sostanziali alla materia e delle forme intelligibili all'intelletto umano (v. avicenna, V, p. 639). Dai libri latini passò anche in testi ebraici del sec. XVI sotto la ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La discussione intorno alle fonti filosofiche di Dante è tanto vasta e articolata che non [...] : quest’è tal punto,
63 che più savio di te fé già errante,
sì che per sua dottrina fé disgiunto
da l’anima il possibile intelletto,
66 perché da lui non vide organo assunto.
Apri a la verità che viene il petto;
e sappi che, sì tosto come al feto
69 ...
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averroismo
Corrente della scolastica (propr. a. latino; ma la storiografia più recente ha proposto anche altre denominazioni, tra cui aristotelismo radicale o eterodosso o integrale) che dal 13° sec. [...] . Importante è infine la figura di Boezio di Dacia. Nel commentare Aristotele, gli averroisti sostenevano la separatezza dell’intelletto possibile, unico per tutti come quello agente, negando così l’immortalità personale e la provvidenza; il mondo è ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...