aritmetica
Roberto Levi
Dal contare al far di conto
Fin dai tempi più antichi, l'uomo ha sentito l'esigenza di contare gli oggetti che lo circondavano: per questo ha inventato i numeri. Ben presto, [...] −1, 0, +1, +2, +3, +4, +5, …
Nell'insieme dei numeri interi relativi, la sottrazione esiste sempre, ossia, dati due numeri relativi, 15, 20) li abbiamo già cancellati. Il procedimento è finito: i numeri che sono rimasti (non cancellati) sono tutti i ...
Leggi Tutto
forza
fòrza [Der. del lat. fortia, da fortis "forte"] [MCC] In termini elementari, la causa capace di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo; come tale, cioè in relazione alle modificazioni [...] il limite del prodotto di essa per la sua durata, detto impulso, sia finito quando la durata tende a zero: v. dinamica impulsiva: II 192 c. dell'energia cinetica. ◆ [MCC] Tubo di f.: l'insieme, tubolare, delle linee di f. che passano per i punti ...
Leggi Tutto
L'Ottocento: matematica. Teoria degli invarianti
Leo Corry
Teoria degli invarianti
L'algebra del XIX sec. ebbe uno sviluppo intenso che coprì numerosi domini. Nuove entità matematiche come gruppi, anelli [...] possono considerare inoltre invarianti dei coefficienti e delle variabili insieme (covarianza e controvarianza).
Nel 1841 Boole pubblicò una di grado arbitrario, si può trovare un sottosistema finito tale che ogni invariante del sistema di partenza ...
Leggi Tutto
moto
mòto [Der. del lat. motus -us, dal part. pass. motus di movere "muovere"] [LSF] L'atto e l'effetto del muoversi, cioè dello spostarsi di un corpo da una posizione a un'altra; si contrapp. a quiete [...] e degli astri, quello descritto dalla sfera celeste nel suo insieme e dagli astri su essa visibili in conseguenza della rotazione terrestre come i fluidi) confinati a muoversi in un volume finito e soggetti a forze costanti o periodiche si raggiunge ...
Leggi Tutto
CAPELLI, Alfredo
Eugenio Togliatti
Nacque a Milano il 5 ag. 1855 da Arminio e da Gioconda Manufardi. Compì gli studi universitari a Roma, ove ebbe a maestri L. Cremona, E. Beltrami, G. Battaglini. Conseguita [...] ), e presentando subito dopo l'addizione di due interi positivi come operazione proveniente dalla riunione di due insiemifiniti, e passando quindi alle operazioni inverse. L'importanza dell'indirizzo combinatorio nell'organizzazione dell'aritmetica ...
Leggi Tutto
continuo e discreto
Paolo Zellini
Un enigma che la matematica ha sempre cercato di risolvere
Sono molte le domande che ci spingono a cercare una definizione del continuo. Lo spazio è composto di punti? [...] da questa ipotesi: che si possa dividere un percorso finito e continuo in infiniti percorsi più piccoli, ma simili al orologio digitale mostra il tempo con scatti successivi di numeri. Un insieme come quello dei numeri interi naturali (1, 2, 3…) ...
Leggi Tutto
spazio metrico
Luca Tomassini
Nozione introdotta nel 1906 da Maurice Fréchet e sviluppata poco dopo da Felix Hausdorff; è un risultato diretto dell’analisi delle principali proprietà astratte della [...] affiché B(x,r)⊂S. Non è difficile poi convincersi che qualunque insieme aperto può essere costruito prendendo unioni (di un numero anche infinito) e intersezioni (di un numero finito) di palle aperte di I. È questa in realtà la definizione generale ...
Leggi Tutto
spostamento
spostaménto [Der. di spostare, da posto con il pref. di separazione s-] [ALG] Movimento rigido dello spazio (o del piano) in sé, lo stesso che isometria diretta, cioè corrispondenza biunivoca [...] è avvenuto il movimento del punto, a seconda dei casi s. infinitesimo (o s. elementare) o s. finito, mentre per un sistema è dato dall'insieme degli s. vettoriali dei suoi punti. ◆ [MCC] S. asincrono: v. variazionali, principi: VI 457 d. ◆ [FAT] S ...
Leggi Tutto
metrica
mètrica [s.f. dall'agg. metrico] [ALG] Generalizzazione, per un insieme astratto, del concetto di misura della distanza dell'ordinario spazio euclideo (v. oltre), consistente in una funzione [...] x coincide con y, μ(x, y)+μ(x, z)≥μ(z, y); l'insieme in cui sia introdotta una metrica diventa allora uno spazio topologico, in quanto vi si b. ◆ [ALG] M. di una varietà differenziabile finito dimensionale: m. sulla varietà, tale che il quadrato ds2 ...
Leggi Tutto
Catena di Markov
Luca Tomassini
Si dice markoviano un processo stocastico la cui evoluzione da un valore fissato a un tempo t non dipenda da quella precedente a t stesso. In altri termini, il passato [...] processo di Markov in cui T sia un sottoinsieme (finito o infinito) dei numeri naturali ℕ è detto ( pιj) (con un numero di righe e colonne pari alla cardinalità dell’insieme E degli stati) è detta matrice di transizione. La probabilità di una data ...
Leggi Tutto
insieme
insième (ant. insème) avv. e s. m. [lat. ĭnsĕmul, rifatto nel lat. volg. in *insĕmel per sostituzione di semel «una volta» a simul «insieme»]. – 1. avv. Esprime in genere i seguenti rapporti: a. Compagnia, unione: siamo usciti i. io...
finito
agg. [part. pass. di finire]. – 1. a. Giunto o condotto a termine, compiuto: arrivare a spettacolo f.; sono ormai due anni f. che ha lasciato il paese. Frequente nell’uso fam. la locuz. farla finita (con la indeterminato), smettere...