Giuliano della Rovere (Albissola 1443 - Roma 1513), francescano, fu creato cardinale dallo zio Sisto IV nel 1471; dopo aver assolto numerosi incarichi politici e diplomatici, divenne potentissimo con l'elezione [...] di Innocenzo VIII, a lui legato da vincoli di gratitudine. Ostile ad Alessandro VI, alla morte di Pio III si accordò egualmente , e concluse con Venezia e con la Spagna la Lega santa (v. santo), alla quale s'accostarono poi il re d'Inghilterra e lo ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito [...] dicembre del 1352 morì Clemente VI e gli successe Innocenzo VI, che non era ben disposto nei suoi a cura di N. Festa); Le Familiari (4 voll., 1933-42, a cura di V. Rossi e U. Bosco); Rerum memorandarum libri (1945, a cura di G. Billanovich); ...
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Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante [...] marchese di Brandeburgo, ambasciatore nel 1354 ad Avignone presso papa Innocenzo VI; fa nel 1355 parte, a Firenze, dell' Certaldo, nel 1365 e nel 1367 è di nuovo ambasciatore presso Urbano V, rispettivamente a Avignone e a Roma; nel 1373, come si è ...
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Figlio (Iesi 1194 - Castel Fiorentino, presso San Severo, Puglia, 1250) dell'imperatore Enrico VI e di Costanza d'Altavilla, fu posto, dopo la morte del padre e poi della madre, nel 1198, in seguito alle [...] la promulgazione delle Costituzioni melfitane nel 1231 (v. Constitutiones Regni Siciliae), si rivolse alla gran parte dei convocati (1241). Ma morto Gregorio, il successore Innocenzo IV, riunito nel giugno 1245 un concilio a Lione, scomunicò e ...
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Famiglia genovese, il ramo più importante della numerosa stirpe dei conti di Lavagna. Tra i suoi primi esponenti, fu Ugo (sec. 12º-13º), che si chiamò Fliscus, da cui il nome della famiglia. L'assunzione [...] al pontificato (1243) di Sinibaldo, col nome di Innocenzo IV, portò i F., già di parte imperiale, a schierarsi contro Federico II tra il comune e Carlo d'Angiò. La morte di Adriano V, il fallimento del moto guelfo capitanato da Opizzo nel 1289, poi ...
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Cencio Savelli (m. 1227), romano, tesoriere della Santa Sede (1188), nominato da Celestino III canonico di S. Maria Maggiore, poi cardinale diacono di SS. Giovanni e Paolo, fu eletto pontefice il 18 luglio [...] 1216, succedendo a Innocenzo III. Continuò nella repressione degli Albigesi; approvò definitivamente la regola Ordo romanus de consuetudinibus, una Compilatio decretalium (è la V delle Compilationes antiquae), un Ordo ad coronandum imperatorem e di ...
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Prelato e diplomatico pontificio (Bologna 1668 - Montefiascone 1752); giurista, delegato per la composizione del conflitto tra la S. Sede e Filippo V (dal 1713), arcivescovo di Cesarea (1716), nunzio in [...] atti di insubordinazione verso Clemente XI; caduto in disgrazia, fu relegato a Bologna (1718-21). Fu richiamato da Innocenzo XIII; Benedetto XIII lo fece patriarca di Gerusalemme (1729); Clemente XII, governatore di Roma (1733) e cardinale (1734 ...
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Della stirpe degli Aleramici, figlio (1150 circa -1207) di Guglielmo V il Vecchio: succeduto al fratello Corrado nel marchesato (1192), sostituì nella quarta crociata il defunto Tebaldo di Champagne. D'accordo [...] profugo Alessio Angelo, vittima dell'usurpatore Alessio III, deviò la crociata su Costantinopoli, incurante della scomunica di Innocenzo III, distinguendosi nella conquista della città (1204) per abilità militare. Per opposizione dei veneziani non fu ...
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Figlio (n. 1156 - m. 1222) di Raimondo V, cui successe nel 1194, continuò la politica paterna appoggiandosi alla borghesia contro i feudatarî, e sostenendo l'eresia catara (o albigese). L'uccisione del [...] Pietro di Castelnau, che l'aveva scomunicato (1208), segnò l'inizio della crociata contro gli Albigesi, bandita da Innocenzo III. Sconfitto a Muret (1213), abbandonò Tolosa, che gli venne tolta dal Concilio Lateranense (1215) a vantaggio di ...
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Erudito e naturalista (Roma 1638 - ivi 1725); gesuita, prefetto della biblioteca del Collegio Romano e direttore del Museo Kircheriano, che riordinò nel 1683. Autore di molti libri su varî argomenti eruditi, [...] cui polemizza con F. Redi sostenendo la possibilità della generazione spontanea. Di rilievo anche la sua opera di numismatico: Numismata Pontificum Romanorum (2 voll., 1699), in cui è studiata la monetazione pontificia da Martino V a Innocenzo XII. ...
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democristianizzare
v. tr. Far diventare democristiano, rendere democristiano. ◆ Ai suoi detrattori, che gli rimproverano di «democristianizzare» FI, [Claudio] Scajola replica: «La Dc ha avuto difetti e degenerazioni da cui vogliamo star lontani,...
asserire
v. tr. [dal lat. asserĕre, con passaggio di coniug.] (io asserisco, tu asserisci, ecc.). – 1. Affermare, sostenere come certa una cosa: asseriva di averlo visto; a. la propria innocenza. 2. letter., non com. Attribuire come proprio,...