In inglese, sigla dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, in inglese United Nations High Commissioner for Refugees. ...
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Giurista e storico inglese (Londra 1850 - Gran Canaria 1906). Lettore a Cambridge (1884), vi divenne prof. di diritto inglese (1888). Fu tra i più eminenti giuristi inglesi della fine del sec. 19º. Delle [...] time of Edward I (1895), in collaborazione con F. Pollock; Canon law in England (1898), dove dimostra che la Chiesa inglese nel Medioevo non conobbe un diritto nazionale, ma osservò lo ius commune della Chiesa romana; English law and the Renaissance ...
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Giurista e costituzionalista inglese (Morris, Somerset, tra il 1390 e il 1400 - Ebrington, Gloucestershire, 1476 circa); fu sempre legato alla casa di Lancaster. Alla vittoria degli York fece atto di sottomissione [...] sua opera di scrittore, che riflette la sua vita politica, ebbe grande influenza specialmente nelle lotte giuridiche e costituzionali inglesi dei secoli seguenti. Nel Governance of Eng land (o The difference between an absolute and a limited monarchy ...
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Giurista inglese (m. Acri, Palestina, 1190). Sceriffo dello Yorkshire (1163-70), fu da Enrico II posto a capo della corte di giustizia (1180). Deposto e imprigionato da Riccardo I, lo accompagnò poi alla [...] , durante la quale morì. Scrisse, forse in collaborazione col nipote Hubert Walter, un Tractatus de legibus et consuetudinibus regni Angliae, nel quale il diritto nazionale inglese è esposto sistematicamente, come guida dei giudici della Curia regis. ...
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Scrittrice inglese (Hobart, Tasmania, 1851 - Londra 1920). Nipote del poeta M. Arnold, esordì con una traduzione del Journal di F. Amiel (1885). La sua opera migliore è il romanzo Robert Elsmere (1888), [...] che rappresenta l'evoluzione spirituale di un ecclesiastico inglese. Tra gli altri suoi scritti, incentrati su temi sociali e religiosi, si citano: David Grieve (1892); Eleanor (1900); The marriage of William Ashe (1905); The Coryston Family (1913), ...
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Giurista e uomo politico inglese (Londra 1757 - ivi 1818), di origine francese. Avvocato di grande fama, come giurista sostenne, influenzato dalle dottrine del liberalismo europeo e dall'amicizia con V. [...] Mirabeau, J. Bentham e lord H. Lansdowne, la mitigazione dei rigori del diritto penale inglese e una giusta proporzione delle pene alla gravità dei reati: riforme (tra le quali l'abolizione della pena di morte in alcuni casi) che ottenne alla Camera ...
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Orientalista e giurista inglese (Londra 1746 - Calcutta 1794), uno degli iniziatori degli studî indologici, da lui condotti con sicura e severa conoscenza del sanscrito; fu anche profondo conoscitore e [...] of Bengal, la cui attività era ed è rivolta all'indagine dei problemi più varî concernenti la civiltà indiana. J. tradusse in inglese e rese noto in Europa (1789) il capolavoro di Kālidāsa, la Śakuntalā. Tale traduzione fu poi seguita da altre fra le ...
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Rescritto (writ) del diritto inglese, emesso già nel 12° sec.: consiste in un atto, rilasciato dalla giurisdizione competente, con cui si ingiunge a chi detiene un prigioniero di dichiarare in qual giorno [...] sospeso come avvenne, per es., nel periodo 1794-1801.
Con riferimento generico all’istituto del diritto inglese, la locuzione è usata per indicare le garanzie delle libertà personali del cittadino assicurate costituzionalmente (il principio ...
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inglese
inglése (ant. o pop. tosc. inghilése) agg. e s. m. e f. [adattam. del fr. ant. angleis, che è dall’anglosassone anglisc; cfr. lat. Angli «Angli»]. – 1. a. Dell’Inghilterra, sia in senso stretto, cioè la parte merid. della Gran Bretagna,...