Scevà (adattamento italiano di Schwa, trascrizione tedesca del termine grammaticale ebraico shĕvā /ʃəˈwa/, che può essere tradotto con «insignificante», «zero» o «nulla») è il nome di un simbolo grafico [...] casi lo scevà può anche essere vocale tonica. In bulgaro e in afrikaans possono trovarsi scevà tonici (accentati), mentre in inglese bird «uccello» ha pronunce come [bəːd] con nucleo sillabico lungo e centrale [ə], ma anche pronunce come [bɜːd], con ...
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Si definisce trittongo una sequenza di tre suoni vocalici (➔ vocali) tautosillabici (appartenenti cioè alla stessa ➔ sillaba), in cui un solo segmento è associato con la posizione strutturale del nucleo [...] , anche se la sua frequenza a livello lessicale è bassa (Maddieson 1984; Ladefoged & Maddieson 1996). Assai frequenti in inglese, si discute tuttavia sulla loro struttura sillabica, dal momento che i tre segmenti che li costituiscono si possono ...
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Filologo ed esegeta del Nuovo Testamento, nato a Wrexham, Denbingshire, il 7 aprile 1884; dopo gli studî di filologia classica (1902-10) e di teologia (1908-1911) ad Oxford, iniziò nel 1912 la sua attività [...] cinque anni di insegnamento a Manchester, passato nel 1935 a Cambridge, dal 1950 sovrintende alla nuova traduzione in inglese della Bibbia. Va ricordata anche la sua attività a favore del movimento ecumenico delle Chiese.
La preparazione di filologo ...
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Nella teoria dell’➔interferenza linguistica il termine forestierismo è talvolta usato per indicare quelle parole o espressioni di matrice straniera che più propriamente sono denominate prestiti integrali, [...] si ha sempre una certa assimilazione dei suoni stranieri a quelli che il parlante pronuncia abitualmente (ad es., il fonema inglese [ʌ] è quasi sempre reso con [a]: budget, trust, pick-up); talvolta, specie per i forestierismi che si sono acclimatati ...
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L’espressione parola macedonia, introdotto nella linguistica italiana da Bruno Migliorini (1949: 89), denota formazioni che risultano da «una o più parole maciullate», le quali «sono state messe insieme [...] che contiene più di un significato morfologico (➔ affissi), si preferisce adottare il termine proposto da Migliorini, mentre in inglese si parla comunemente di blend, in francese di mot-valise, in tedesco di Wortkreuzung (o Kontamination). Infine, è ...
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GALLICCIOLLI, Giambattista
Paolo Preto
Nato a Venezia il 17 maggio 1733 da Paolo e da Adriana Grismondi, ricevette un'istruzione privata da Jacopo Scattaia, mediocre precettore; nel 1749 abbracciò lo [...] rabbino Simcha ben Abraham Calimani) ma anche siriaco e caldaico: non trascurò neppure una buona preparazione nelle lingue inglese e francese e in matematica e geometria.
Divenuto ben presto noto e apprezzato specialista in lingua e filologia ebraica ...
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VASIL′EV, Aleksandr Aleksandrovič
Storico e filologo russo. Nato a Pietroburgo nel 1867, studiò lettere e lingue orientali all'università di Pietroburgo. Fu professore all'università di Dorpat (Tartu) [...] della Storia dell'impero bizantino pubblicata in russo nel 1917 e nel 1923-25, sono uscite con aggiunte le traduzioni in inglese (Madison, 1928-29) e in francese (Parigi 1932). Pubblicò nella Patrologia Orientalis del Graffin nel testo arabo e nella ...
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Ugo Foscolo nacque a Zante nel 1778, da madre greca e padre veneziano. Si trasferì nel 1793 a Venezia. Dal 1797 al 1815 fu ufficiale del contingente italiano dell’esercito napoleonico e si dedicò prevalentemente [...] ’Italia di Laurence Sterne, del 1813) e a varie opere di saggistica, sia in lingua italiana sia in lingua inglese.
Il percorso linguistico foscoliano risulta del tutto eccezionale. Quando nel 1793 giunse a Venezia, utilizzava sicuramente il neogreco ...
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Linguistica
Particella grammaticale che si premette al sostantivo o a parti del discorso sostantivate, per identificarlo come essere od oggetto individuato ( a. determinativo o definito) o come essere [...] del pronome dimostrativo ille, illa, illud; da un antico pronome dimostrativo derivano anche il tedesco der, die, das e l’inglese the. Nelle lingue romanze e germaniche la forma dell’a. indeterminativo deriva da quella del nome del numero uno.
In ...
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Filologo (Londra 1835 - Cambridge 1912). Curò edizioni del Piers the Ploughman di W. Langland (1866-86), del Bruce di J. Barbour (1870-89), e un'edizione completa di G. Chaucer (1894-97). Altri suoi lavori [...] ), Principles of English etymology (serie 1a, 1887 e 1892; serie 2a, 1891). Compose anche numerose opere di toponomastica delle contee inglesi, e fondò (1873) l'English dialect society. Dalla sua opera derivò (1880 circa) la nuova scuola filologica ...
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inglese
inglése (ant. o pop. tosc. inghilése) agg. e s. m. e f. [adattam. del fr. ant. angleis, che è dall’anglosassone anglisc; cfr. lat. Angli «Angli»]. – 1. a. Dell’Inghilterra, sia in senso stretto, cioè la parte merid. della Gran Bretagna,...