L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] latinismi e i ➔ grecismi di introduzione più recente, spesso mediati da altre lingue europee) è notevole dal punto di vista ‘stranieri’ ‹j› (Jovanotti, junior, pronunciato all’inglese, così come inglese è ormai lo stesso nome della lettera, detta jay ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] alfabeto o nella numerazione manuale. Per es., la configurazione W (indice, medio e anulare estesi dal pugno chiuso) viene ampiamente utilizzata sia nella lingua dei segni inglese sia in quella americana. Questa configurazione è molto rara in LIS per ...
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Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] sia da una articolazione costante (quelle che in inglese sono definite pure vowels), sia da un cambiamento rto ma p[o]rtare. Non c’è tuttavia accordo sullo statuto delle vocali medie (cfr. Mioni 1993: 122; Schmid 1999: 133; Mioni 2001: 175): per ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] anime della lingua reale: da un italiano uniforme e medio, per certi versi astratto, lontano sia dall’uso anni si registrano tendenze diverse, anche in virtù della maggiore conoscenza dell’inglese tra gli italiani: trust è tr[a]st e welfare è ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] radici in una pratica antica e consolidata fin dal medioevo, quella degli usi linguistici alternativi a seconda non & Albrecht 2006; ➔ italiano in Europa) o dell’inglese Thomas James Mathias (accademico arcade col nome di Larisio Salaminio: cfr ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] indotti da simili fenomeni si avvertirono più rapidamente nelle classi medio-alte, desiderose e capaci di integrarsi nel mutato ambiente di ’accettazione senza freni dei vocaboli della lingua inglese (➔ itangliano), per cui perfino un ministero ...
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La sociolinguistica è il settore delle scienze del linguaggio che si occupa dei rapporti fra lingua e società. Pare che il termine sociolinguistics sia stato usato per la prima volta all’inizio degli anni [...] quanto all’uso scritto del dialetto è stata portata dalla comunicazione mediata dal computer, in rete e per sms, dove è diverse, delle quali alcune (albanese, arabo, bosniaco, hindi, inglese, polacco, romeno, serbo, tagalog, tedesco, wolof) sono ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] , almeno fino a ieri, i dialetti in Italia. Ne consegue che, mentre per l’inglese, il francese e lo spagnolo le trasformazioni fonetiche intervenute tra medioevo ed età moderna sono rilevantissime, per l’italiano sono invece, tutto sommato, di entità ...
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Il Novecento è il secolo dell’immagine e del suono, e la radio ne è una delle espressioni più caratterizzanti. La voce esce per la prima volta dal privato, dallo spazio comunque limitato nel quale da sempre [...] è diventato del tutto comune l’uso di intere frasi in inglese, soprattutto nel pay off, cioè la frase conclusiva che da dire, però, che alla radio si riscontra anche un parlato medio-alto che, rispetto a testi scritti analoghi, ha maggiori tratti di ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] Qualche termine si è diffuso attraverso la migliore conoscenza della cucina medio-orientale: a parte il cuscus di cui si ha notizia già le convenzioni della grafia francese o di quella inglese – il medesimo arabismo compare sotto vesti differenti: ...
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media
mèdia s. f. [femm. sostantivato dell’agg. medio, sottint. misura, quantità, ecc.]. – 1. In matematica e nelle sue applicazioni, m. di un insieme di valori, o m. aritmetica, o assol. media, il valore dato dalla somma algebrica degli elementi...
medio
mèdio agg. e s. m. [dal lat. medius, da cui anche mezzo1]. – 1. a. Di mezzo, che occupa il posto di mezzo fra due estremi o in genere fra due elementi terminali, in senso spaziale, temporale, quantitativo, qualitativo, ecc.: la parte...