Le ricerche per sapere quando fu sostituito il nome di filosofo e quindi filosofia al termine sofo (o sofista) e sofia, hanno un interesse puramente filologico, poiché quel che importa alla filosofia è [...] e che cosa alla natura dell'uomo, a differenza degli altri esseri, conviene fare e patire". Si aggiunge che non guarda "chi abbia fatto ingiuria e chi l'abbia ricevuta" ma "la giustizia e l'ingiustizia e la natura dell'una e dell'altra", non "chi sia ...
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Giustizia, disciplina e ordine pubblico
Alfredo Viggiano
In un altro capitolo di questo volume si è trattato il tema dell'amministrazione della giustizia civile nel corso del XVI secolo, del coinvolgimento [...] : aveva avanzato le sue scuse e stabilito una nuova data per la celebrazione dell'unione. Ma quel giorno, "aggiungendo ingiuria ad ingiuria" non si era presentato, "offendendo [a detta dei X> per questa via una casa honorata et una figliuola ...
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ricevere; recepere [partic. pass. ricetto]
Alessandro Niccoli
II verbo ricorre in tutte le opere di D., ma con varia frequenza: piuttosto scarse le occorrenze nella Vita Nuova, nelle Rime, nella Commedia, [...] che ne la mente 31). Con due oggetti: r. onore e reverenza (IV XXIX 2); anche di significato antitetico: r. beneficio o vero ingiuria (II VI 4); r. non onore ma disnore (IV XXIX 6); r. gioie e noie (Fiore XLIV 7).
Sintagmi analoghi si hanno anche ...
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malizia
Antonietta Bufano
Secondo l'Etica aristotelica (VII 1, 1145a 16-17 " circa mores fugiendorum tres sunt species, malitia [κακία], incontinentia et bestialitas "), esplicitamente richiamata, la [...] azione ", " colpa intenzionale " in quanto " pensamento della rea mente " (Buti), in If XI 22 D'ogne malizia, ch'odio in cielo acquista, / ingiuria è 'l fine (v. Pagliaro, Ulisse 230 ss., 241-243 e la nota del Porena alla fine del canto), e XV 78 ...
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troppo
Ugo Vignuzzi
Aggettivo (e pronome) indefinito non molto frequente nell'opera dantesca, con una ventina di occorrenze complessive, delle quali circa la metà nella Commedia.
Si presenta in rima, [...] ‛ forte ', riferito alla ‛ percossa ', mentre il Sapegno preferisce intendere " se io fossi vivo, non sopporterei quest'ingiuria, mi sarei già vendicato " (attribuendo quindi a troppo valore ‛ neutro '), in quanto " la prima interpretazione suona ...
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Nato a Parigi il 25 ottobre del 1838. Sui registri dello stato civile fu inscritto coi nomi di Alexandre-César-Léopold; ma fu poi chiamato col nome di Georges. Dai genitori stessi venne incoraggiato agli [...] l'amore, l'odio, il fanatismo, il delitto; incatenatemi, abbagliatemi, rapitemi, ed io non vi moverò certo l'ingiuria di classificarvi, di elencarvi come coleotteri". E mentre dava questo testamento artistico, componeva, in un crescendo di padronanza ...
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TENTATIVO di delitto
Ottorino Vannini
Il concetto di "reato tentato" (tentativo, conato) si contrappone a quello di "reato consumato". Il reato è consumato quando l'azione o l'omissione colpevole giunge [...] i delitti a processo esecutivo non suscettivo di frazionamento, consumabili con un solo atto (come, ad es., l'ingiuria verbale). Non consentono il tentativo i delitti di mera omissione (da distinguersi dai delitti commessi mediante omissione), in ...
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Africanismo
Amadou Hampâté Bâ
di Amadou Hampâté Bâ
Africanismo
sommario: 1. Introduzione. 2. Eredità del passato: spirituale, sociale e culturale. a) Valorizzazione del passato. b) Senso del sacro; [...] in tutte le circostanze e la loro relazione è caratterizzata da quella libertà di linguaggio, di scherzo, o anche d'ingiuria (eccettuata l'ingiuria alla madre) che tra loro non dà luogo a spiacevoli conseguenze. I Fulbe e i fabbri, per esempio, sono ...
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FOA, Vittorio
Andrea Graziosi
Nacque a Torino il 18 settembre 1910, terzogenito di Ernesto Ettore (1871-1966) e di Lelia Della Torre (1883-1968).
I fratelli maggiori, Anna (1908-2006) e Giuseppe (1909-1996), [...] . Si laureò comunque giovanissimo in legge nel 1931 con una tesi su Il criterio differenziato fra la diffamazione e l'ingiuria nel nuovo codice penale, «senza sapere nulla di diritto» (Riprendere tempo, 1982, p. 99). Questo anche perché sentiva più ...
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a
Franca Brambilla Ageno
1. Di una preposizione non è possibile definire un valore semantico del tutto autonomo, specialmente se questa è d'uso frequente: il valore semantico di una preposizione è avvertibile [...] (XXXIII 109); e in senso figurato, con valore direttivo di ‛ a ' attenuato: nuovi desiderii discuopre, a lo fine de li quali sanza ingiuria d'alcuno venire non si può (Cv IV XII 9); io... al fine di tutt'i disii / appropinquava (Pd XXXIII 46);
a ...
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ingiuria
ingiùria s. f. [dal lat. iniuria, der. dell’agg. iniurius «ingiusto», comp. di in-2 e ius iuris «diritto»]. – 1. Nel sign. originario, ogni azione contro il diritto, sinon. quindi di ingiustizia, intesa soprattutto come violazione...
ingiuriare
v. tr. [dal lat. tardo iniuriare o iniuriari, der. di iniuria «ingiuria»] (io ingiùrio, ecc.). – Offendere qualcuno con espressioni insolenti e oltraggiose: perché ti lasci i.?; e nel rifl. recipr.: s’ingiuriavano villanamente....