L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] pur sprovvisto di cultura letteraria può leggere molti versi prima di trovare una parola che non capisce: la loro forma è quasi sempre quella attualmente in uso e quando non lo è, come esta del v. 5 o ...
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POLISINDETO
Il polisindeto è la relazione di ➔paratassi tra due ➔proposizioni coordinate, realizzata replicando la stessa ➔congiunzione davanti a ciascuna delle proposizioni che vengono coordinate
tutto [...] .it)
È tipico soprattutto della lingua letteraria tradizionale
E mangia e bee e dorme e veste panni (D. Alighieri, Inferno)
e si contrappone all’asindeto (o ➔giustapposizione), in cui il collegamento è realizzato tramite la sola punteggiatura. ...
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URLA O URLI?
La parola urlo ha due plurali.
• Il plurale femminile urla si usa quando ci si riferisce a suoni emessi da esseri umani
Sapessi che urla terribili sa lanciare mio fratello
• Il plurale [...] urli si usa per indicare i versi degli animali
quando il mondo sembrava rotolare nel buio e sotto di me sentivo l’inferno sgranchirsi negli urli delle fiere (E. Flaiano, Tempo di uccidere)
ma può essere usato anche per indicare parole o frasi ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] 1993). Un’altra più specifica è che comico includa il senso di satirico, cioè il senso, molto calzante con la zona dell’Inferno in cui ricorre la parola, di poesia militante, denuncia nominativa, al modo di Orazio, Persio e Giovenale, delle colpe dei ...
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INSIEME A O INSIEME CON?
Entrambi i costrutti sono corretti e usare l’uno o l’altro non comporta alcuna differenza di ➔registro o di significato; la prima soluzione è oggi la più diffusa
Farò l’esame [...] Rossi.
Storia
Entrambe le forme sono attestate nella tradizione letteraria fin dai primi secoli
insieme col regno il re fu casso (D. Alighieri, Inferno)
D’essere insieme a voi non sia discaro (T. Tasso, Rime).
VEDI ANCHE a (preposizione); con ...
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VIENIMI, VIENMI O VIEMMI?
Nella lingua scritta contemporanea la grafia più diffusa è vienimi
vienimi a prendere / mi riconosci ho le tasche piene di sassi (Jovanotti, Le tasche piene di sassi)
Nella [...] orale tutte e tre le pronunce sono accettabili e trovano spazio anche la forma vienmi e soprattutto la forma viemmi.
Vienmi e viemmi erano molto comuni nell’uso letterario del passato
Certo non chiese se non “Viemmi retro” (D. Alighieri, Inferno). ...
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POTERE
Il verbo irregolare potere alterna – a seconda dei modi, dei tempi e delle persone – tre diverse ➔radici: poss-, puo-, pot-.
• Quando la radice è accentata, si usa poss-
io posso
lui possa
voi [...] ponno (per possono) e potetti / possetti (per potei)
Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare (D. Alighieri, Inferno)
Non ponno a nozze et a conviti publici / Li fagiani apparir sopra le tavole (L. Ariosto, La Lena). ...
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DAVANTI O DAVANTI A?
Quando l’avverbio davanti è usato in funzione preposizionale, è preferibile farlo seguire dalla preposizione ➔a
Si è messo davanti allo schermo
Davanti a un tale paesaggio restò [...] a
Davanti a me c’è un’altra vita (L. Battisti, Pensieri e parole)
Entrambe le forme possono comunque vantare una ricca tradizione letteraria
Quando giungon davanti a la ruina (D. Alighieri, Inferno)
Davanti San Guido (G. Carducci, Rime nuove). ...
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TEMPO, AVVERBI DI
Gli avverbi di tempo indicano la circostanza o il periodo in cui avviene un fatto espresso da un verbo, un aggettivo o un altro avverbio. I più usati sono ora, adesso, ormai, subito, [...] poco’, che sopravvive oggi nei dialetti centromeridionali e in Lombardia
E io: “Buon duca, non tegno riposto / a te mio cuor se non per dicer poco, / e tu m’hai non pur mo a ciò disposto (D. Alighieri, Inferno)
E mo t’ammazzo! (= e ora ti uccido). ...
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La Commedia dantesca non è soltanto il primo dei testi capitali della letteratura italiana («assunta quasi a libro santo della nazione» fin dal Trecento; Migliorini 1994: 180), ma anche uno dei documenti [...] . XXXIII, 1)
Guai a voi, anime prave! (Inf. III, 84)
il troppo e ’l vano (Par. VI, 12)
infima lacuna / dell’universo «inferno» (Par. XXXIII, 22-23)
ingiusto fece me contra me giusto (Inf. XIII, 72)
Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate (Inf. III, 9 ...
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inferno1
infèrno1 agg. [dal lat. infernus «che si trova in basso; infernale; dell’Averno», der. di infĕrus «che sta sotto, in basso»]. – 1. Che è sotto terra, infernale: Uscendo fuor de la profonda notte Che sempre nera fa la valle i. (Dante);...
inferno2
infèrno2 s. m. [lat. tardo infĕrnus o infĕrnum, uso sostantivato dell’agg. infernus (v. la voce prec.), che assume il sign. 2 nel lat. eccles.]. – 1. non com. L’oltretomba secondo la concezione pagana (più com., in questo senso, Inferi):...