(lat. di Infĕri) Le divinità e in genere gli abitanti dell’oltretomba per gli antichi Romani. Il giorno festivo a essi dedicato era il 21 febbraio, in cui si celebravano i Feralia, al termine dei Parentalia. [...] si sostituì a quello di I. per gli dei dell’aldilà; tra questi i più importanti erano Dis Pater e Proserpina.
Le Inferie erano un sacrificio offerto dagli antichi Romani ai Mani in feste private che, in epoca imperiale, si celebravano di solito in 4 ...
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(lat. Orcus) Nell’uso letterario latino, gli inferi o il dio degli inferi (equivalente a Dis pater e, già in Ennio, al greco Plutone), o la personificazione della morte. Il nome dell’antica divinità in [...] territorio romanzo o prossimo a quello romanzo è usato per indicare, soprattutto nella favolistica, un essere antropomorfo e mostruoso. Nel linguaggio poetico italiano, il nome compare soprattutto con ...
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Troviero normanno (fine sec. 12º); mise in versi l'evangelo apocrifo di Nicodemo (sulla Resurrezione e la discesa agl'Inferi) e gli si attribuisce anche un poema satirico: Roman des Francais, di 99 quartine [...] monorime d'ottosillabi, contro i Francesi che avevano sottratto la Normandia al dominio angioino ...
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(gr. ᾿Ορϕεύς, lat. Orpheus; etimologia discussa, forse da una radice comune al gr. ὀρϕανός e lat. orbus, con un significato di "solitudine", "privazione", che ricorre in nomi e termini aventi riferimento [...] gli animali e tutta la natura. I due miti salienti legati alla sua figura sono quello della katàbasis (discesa agli inferi) che egli compie per riportare in vita la sposa morta, Euridice, e quello della morte avvenuta per sbranamento da parte ...
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(o Ìnnin) Divinità sumerica femminile; rappresenta il carattere fecondo della terra. La vicenda mitica principale che la riguarda costituisce una delle concretizzazioni letterarie del ciclo stagionale: [...] narra la sua discesa agli inferi, dove è uccisa dalla sorella Ereshkigal e restituita alla vita dagli dei, e il suo legame con Dumuzi, il dio che muore e risorge a espressione della fine e della ripresa annua della vegetazione. In età storica il ...
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(gr. Τάρταρος o τὰ Τάρταρα) Nella tradizione letteraria greca e latina, il luogo dove Zeus relegò i Titani vinti (ove pure, secondo un’altra tradizione, già Urano aveva relegato i Ciclopi).
Nell’Iliade [...] . Gli abitanti del T. non sono i morti umani, bensì esseri mitici mostruosi. La precisa distinzione cosmografica originaria tra T. e Inferi pare sia andata confondendosi nel corso dei secoli: se alcuni passi poetici del 5° sec. a.C. definiscono il T ...
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(lat. Lara) Ninfa del Lazio, di cui parla Ovidio (Fasti II, 583 seg.); rivelò a Giunone l’amore di Giove per Giuturna, perciò il dio le fece mozzare la lingua e l’affidò a Mercurio che la portasse negli [...] Inferi; Mercurio le fece violenza e nacquero due gemelli, gli dei Lari. ...
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(gr. ̕Αχέρων) Nome antico di molti fiumi del mondo greco, in Trifilia, nel Bruzio e presso Cuma. Il più noto era però quello della Tesprotide in Epiro (detto ora Makropòtamos), che ha corso in parte sotterraneo [...] e forma la palude Acherusia; ricordato per la prima volta nell’Odissea (X, 513), era considerato l’ingresso agli inferi e principale dei quattro fiumi dell’Ade: le anime potevano oltrepassarlo solo se i loro corpi fossero stati sepolti.
L’A. ...
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inferi
ìnferi (o Ìnferi) s. m. pl. [dal lat. infĕri, pl. dell’agg. infĕrus (v. infero), sottinteso di (pl. di deus), quindi «dèi infernali»]. – 1. Presso gli antichi Romani, le divinità e in genere gli abitanti dell’oltretomba, invocati talvolta...
inferie
infèrie s. f. pl. [dal lat. inferiae -arum, der. di inferre «portare», con raccostamento paretimologico a infĕri «l’oltretomba, gli dèi Inferi»]. – Sacrificio offerto dagli antichi Romani ai Mani in feste private che, in epoca imperiale,...