«Le radici dei suoi elementi sono nell'aria, e le sommità nella terra. E quando esse vengono estirpate dalla loro sede, si ode un suono terribile, e segue un grande timore».C.G. Jung L’albero capovolto [...] anche stati di non segni. Il rizoma non si lascia riportare né all’Uno né al molteplice» (Mille piani).L’inconscio come insiemi infinitiSe per Deleuze e Guattari i rizomi consentono e allo stesso tempo sono costituiti da comunicazioni trasversali, in ...
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IntroduzioneNel 1981 una task force composta da esperti provenienti da diversi settori disciplinari, tra cui ingegneri, fisici, scienziati comportamentali e filosofi, venne riunita per discutere della [...] sembrerebbe richiedere un continuare a produrre per continuare a parlarne, per far sì che entri nel nostro patrimonio culturale inconscio, in un bagaglio di conoscenze di sfondo innato. Ovvero, fare in modo di fornirgli il livello di comprensione ...
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Poesia e verità «Coro diverso di grida, di lamenti, di voci oscure e di violenza; paese straniero abitato di mostri, di immagini di spavento e di mistero; tempo senza felicità e senza speranza, pieno di [...] al dio di esistere» (Levi 2001: 138-139). Per evitare che i confini della religione si sfumino per il richiamo inconscio al sacro ancestrale è necessario mettere in atto riti sacrificali che permettano all’idolo di esistere, distaccandosi da questo ...
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«Chi è il pazzo di noi due? Eh, lo so: io dico: "tu", e tu col dito indichi me. - Va’ là, che così a tu per tu, ci conosciamo bene noi due! - Il guaio è che, come ti vedo io, non ti vedono gli altri! E [...] si muove in una direzione onirica: non esiste alcuna realtà, alcuna verità, se non quella mutevole e soggettiva dell’inconscio. Così, in un claustrofobico interno borghese, il mistero della signora Frola e del signor Ponza assume i contorni surreali ...
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È possibile sistematizzare le riflessioni narrativiste sulla dimensione relazionale del Sé individuando tre diverse funzioni che l’Altro svolge nella creazione narrativa dell’identità personale: l’Altro [...] , nonostante l’idea diffusa che la narrazione della propria biografia si svolga come un monologo interiore per lo più inconscio, si è già sottolineato che tale storia, per essere funzionale alla persona che vive in un determinato contesto relazionale ...
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«Dio Pierpaolo (...) Pasolini!» sentenziava ai limiti del nuovo millennio una gioviale signora mantovana, notando la macchia fatta dalla nipote sul divano (Turino 2000: 172). Qualche tempo fa, una simile [...] parlante lo stesso valore. Per alcuni è un’esclamazione codificata di sfogo emotivo, per altri un tic verbale inconscio o un’incredibile arma di sovversione: è il caso del sottoposto che contravviene volontariamente alla norma linguistica come segno ...
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Cosa si intende per segno?Il segno è definito in linguistica come unità fondamentale della comunicazione, costituito da due facce: il significante e il significato (la realtà altra cui il significante [...] di Minkovski, l’introduzione del tempo soggettivo di Bergson che soppianta il tempo lineare, la scoperta freudiana dell’inconscio. Alla verità unica e assoluta, si sostituiscono innumerevoli verità, che aggrediscono il soggetto senza che quest’ultimo ...
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Nella sua autobiografia Friedrich Nietzsche si definisce a suo modo guerresco (Ecce homo - Perché sono così saggio 7), dominato cioè da un sostanziale istinto ad attaccare. Effettivamente, le battaglie [...] del senso della coscienza, ma, di conseguenza, anche di ciò che è nascosto dietro alla riscoperta non tanto dell’inconscio (che rimane, per così dire, ancorato ai lacci della grammatica), ma del proprio corpo e delle sue inesauribili potenzialità ...
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Il sogno, un'esperienza centrale per l'uomo di ogni civiltà, è stato ritenuto di volta in volta una pre-rappresentazione di eventi futuri, un modo per entrare in contatto con la divinità, una mera menzogna [...] o, come l'ha definito Freud nell'Interpretazione dei sogni, «la via regia che porta alla conoscenza dell'inconscio». ...
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inconscio
incònscio agg. e s. m. [dal lat. tardo inconscius, comp. di in-2 e conscius «conscio»] (pl. f. -sce o -scie). – 1. agg. Di fenomeno interno (impulso, inclinazione, istinto, atto, ecc.) che non giunge a livello della coscienza; o,...
es
(o Es) 〈ès〉 pron. neutro sostantivato, ted. (propr. «ciò, esso»), usato in ital. come s. m. (e per lo più con iniziale maiuscola). – Nella teoria psicanalitica freudiana, termine – mutuato dall’opera dello psicologo ted. G. Groddeck (1866-1934),...
La sfera dell’attività psichica che non raggiunge il livello della coscienza. Già teorizzato da G.C. Carus, L. Klages, A. Schopenhauer, F. Nietzsche, l’i. è divenuto specifico oggetto di studio psicologico, ma con un’estensione e importanza...
inconscio
In psicoanalisi il termine i. riveste un duplice significato. In senso descrittivo, come aggettivo, indica i contenuti mentali non attualmente presenti nell’ambito della coscienza, ma che possono essere facilmente evocati. La scoperta...