CARLO I d'Angiò, re di Sicilia
Peter Herde
Nacque alla fine di marzo del 1226, ultimo dei sette figli del re di Francia Luigi VIII e di Bianca di Castiglia. Battezzato dal cardinal legato Romano di [...] discendente della volgare stirpe capetingia che traeva origine da un macellaio, il quale, dopo "la gran dota provenzale", era l'incarnazione dell'avidità di bottino, della menzogna e dell'inganno, cui si rimproverava tra l'altro - lo fa persino l ...
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D'ANNUNZIO, Gabriele
Marcello Carlino
Nacque a Pescara, il 12 marzo 1863,da Francesco Paolo e da Luisa de Benedictis. Il padre proveniva da una modesta famiglia, ma, adottato da uno zio benestante, [...] . Ora quello di Nietzsche è un pensiero "critico" e non "pratico", come cercava di tradurlo D'Annunzio. Zaratustra è l'incarnazione simbolica di una nuova metafisica, non una banale morale dell'azione, e, se in essa la sconfitta della ragione, del ...
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BERENGARIO I, duca-marchese del Friuli, re d'Italia, imperatore
Girolamo Arnaldi
Nacque da Eberardo, conte-duca-marchese del Friuli, "vir nobilissimis Francorum natalibus oriundus" (Translatio s. Calixi [...] (" post cuius mortem… "), che, sola, ebbe la virtù di sciogliere quell'insieme di unioni personali in cui si era incarnata, per l'ultima volta, l'idea unitaria carolingia. B., insomma, che, rispetto agli altri aspiranti reguli (Annales Fuldenses, ad ...
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Cultura
PPietro Rossi
di Pietro Rossi
Cultura
sommario: 1. Introduzione. 2. La cultura come designazione dell'elemento propriamente umano. 3. Origine e evoluzione della cultura. 4. Le basi psichiche [...] in una definizione correlativa dei due termini fondata sulla distinzione tra fini e mezzi: la cultura diventa così l'incarnazione dei fini di una società, mentre la civiltà fornisce l'apparato strumentale per realizzarli.
La cultura intesa come ...
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BONAVENTURA da Bagnoregio, santo
Raoul Manselli
Nacque a Civita di Bagnoregio, nella Tuscia romana, da un medico di elevata condizione familiare, Giovanni di Fidanza, e da Maria di Ritello. Battezzato [...] del tempo in s. B., in Antonianum, XXXIX (1964), pp. 437-488; XL (1965), pp. 96-151.
Sulla teologia dell'incarnazione: A. Gerken, Theologie desWortes. Das Verhältnisvon Schöpfung undInkarnation bei B., Düsseldorf 1963; Id., Der johanneische Ansatz in ...
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Leonardo Da Vinci - «Se la pittura è scienzia»
Edoardo Villata
La vita
Leonardo nacque probabilmente a Vinci (anche se non nell’edificio rurale che la tradizione addita come luogo natale) il 15 aprile [...] vedeva essere vivo. La bocca, con quella sua sfenditura con le sue fini unite dal rosso della bocca con la incarnazione del viso, che non colori ma carne pareva veramente. Nella fontanella della gola, chi intensissimamente la guardava, vedeva battere ...
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incarnazione
incarnazióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., incarnatio -onis; v. incarnare]. – 1. In genere, l’atto per cui un essere spirituale, per lo più divino, assume corpo fisico; in partic., nel cristianesimo, l’unione ipostatica, realizzata...
incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; usato quasi esclusivam. nel rifl., riferito...