CANOVA, Antonio
Massimiliano Pavan
Figlio di Pietro e di Angela Zardo "Fantolin" di Crespano, nacque a Possagno (Treviso) il 1º nov. 1757. Il padre, "lavoratore in pietra e architetto" (Bassano, Museo [...] et des principes de l'antiquité" (1834, p. 33).In anni napoleonici (1809)la Teotochi Albrizzi interpreterà questo Teseo come l'incarnazione dell'eroe che riscatta i connazionali (Opere di scultura di A. C., I, p. 62).Il gruppo, che fu riprodotto in ...
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DELLA ROBBIA, Andrea
Giancarlo Gentilini
Nacque a Firenze il 20 ott. 1435, quartogenito di Marco di Simone lanaiolo, e di una monna Antonia (1413-14 maggio 1444).
Da tempo i Della Robbia avevano rag [...] ; fra i rilievi raffiguranti l'Adorazione del Bambino, un modello diffusissimo col Dio Padre tra cherubini, allusivo all'Incarnazione, dei cui innumerevoli esemplari si segnalano per essere tra i primi (1470-75) quello di Oxford (Ashmolean Museum ...
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EGIDIO da Viterbo
Germana Ernst
Simona Foà
EGIDIO da Viterbo. – Nacque a Viterbo tra l'estate e l'autunno del 1469 da Lorenzo Antonini e Maria Del Testa. Il nome di famiglia non era pertanto Canisio, [...] da Dio "a sua immagine e somiglianza". La centralità e superiore dignità dell'uomo è messa invece in rapporto con l'incarnazione di Cristo e la conseguente effusione dell'amore divino. A in virtù di tale amore, e della trasformazione interiore da ...
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GONZAGA, Scipione
Gino Benzoni
Nacque, nel Mantovano, a San Martino dall'Argine l'11 dic. 1542 da Carlo, marchese di Gazzuolo (1523-55) di Pirro, e da Emilia (1517-76) di Francesco Cauzio (o Cauzzi) [...] "Entrato" - racconta nei Commentarii- "nella cappelletta" del santuario, come costretto al "mistero imperscrutabile della divina Incarnazione", assorto in una riflessione in lui inusuale, lo invade una violentissima "subitanea paura". Annichilito, si ...
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DE RUGGIERO, Guido
Renzo De Felice
Quarto figlio di Eugenio e di Filomena d'Aiello, nacque a Napoli il 23 marzo 1888. L'ambiente famigliare in cui visse era tipica espressione di quella borghesia umanistica [...] europeo, capace di dar vita allo "Stato liberale" ("lo Stato non il governo, come il governo non è il partito; ma una incarnazione più alta dello stesso spirito è l'unità superiore che contiene in sé e domina tutte le differenze") e cioè lo "Stato ...
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GIOVANNI Pisano
Valerio Ascani
Nato intorno al 1248, fu figlio e allievo di Nicola Pisano. Sebbene non si conservino documenti relativi al periodo della sua formazione (e comunque fino al 1265), è certo [...] torcersi in base al movimento impresso dalla tensione emotiva dei personaggi, nell'atto di annunziare o vaticinare la futura incarnazione del Messia e il suo concepimento virginale. Tra i profeti e patriarchi, come Isaia, Abacuc, Mosè, Giosuè, David ...
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MODENA, Leon (Yehudah Aryeh mi-Modena)
Pier Cesare Yoli Zorattini
Arnaldo Morelli
– Nacque a Venezia il 23 apr. 1571 da Yiṣḥaq ben Mordekay da Modena e da Diana Raḥel, rifugiatisi a Venezia a causa [...] soppressi i capitoli decimo e undecimo in quanto contenenti proposizioni contrarie alla religione cristiana (la negazione dell’incarnazione divina e la credenza nella metempsicosi). I giudici, tuttavia, il 18 maggio, vietarono la pubblicazione dell ...
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DELLA TORRE, Francesco Ulderico
Gino Benzoni
Figlio di Gianfilippo di Raimondo e di Eleonora di Federico Gonzaga del ramo di Castiglione, nacque il 5 ott. 1629, a Sagrado (Gorizia), venendo battezzato, [...] ammonente argomentare un accento di furente gallofobia. La Francia non è soltanto la potenza nemica, è una sorta di incarnazione del potere più perverso. La valutazione politica si esaspera nel D. sino a trasformarsi in durissima condanna morale, in ...
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FELLINI, Federico
Italo Moscati
Nacque a Rimini il 20 gennaio 1920 da Urbano (1894-1956) e da Ida Barbiani (1896-1984), primogenito di tre figli.
Le origini
I Fellini discendevano da una famiglia contadina [...] in un’opera autonoma compiuta, ma che troverà in Moraldo (interpretato nei Vitelloni da Franco Interlenghi) una prima incarnazione. Attraverso Moraldo e i suoi interrogativi – è lui che nel finale del film, affacciandosi al finestrino del treno ...
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GINZBURG, Leone
Gianni Sofri
Nacque a Odessa il 4 apr. 1909, da Fëdor Nikolaevič e da Vera Griliches, in una famiglia ebrea, colta e agiata.
Il padre, che si chiamava in origine Tanchun Notkovič Ginzburg, [...] cari (in lui - avrebbe scritto anni dopo F. Venturi - "l'animus dei narodniki aveva trovato una nuova e originale incarnazione"). Suggerì a Croce la pubblicazione dei saggi di A. Labriola sul materialismo storico (editi poi da Laterza nel 1938). Nel ...
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incarnazione
incarnazióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., incarnatio -onis; v. incarnare]. – 1. In genere, l’atto per cui un essere spirituale, per lo più divino, assume corpo fisico; in partic., nel cristianesimo, l’unione ipostatica, realizzata...
incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; usato quasi esclusivam. nel rifl., riferito...