(gr. Τύπος) Editto emanato nel 648 dall’imperatore bizantino Costante per far cessare i contrasti sollevati dalla dottrina monotelitica e dalla pubblicazione dell’Ectesi di Eraclio II, proibendo ogni [...] ulteriore discussione intorno all’esistenza, in Cristo, dopo l’incarnazione, di una o due ‘volontà’. ...
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Il primitivo elemento della leggenda faustiana è indubbiamente storico. Sicure testimonianze intorno all'uomo F. (nato, a quanto pare, intorno al 1480 in Heidelberg) si hanno all'inizio del sec. XVI. Mentre [...] l'anima alle fiamme. Il F. di Lenau è un fratello di quelle creature dolenti che nel primo sessantennio dell'Ottocento incarnarono il mal du siècle: un fratello, cioè del Manfredo di Byron dell'Ottavio di Musset, dell'Obermann di Sénancour, dell ...
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Astaire, Fred
Marco Pistoia
Nome d'arte di Frederick Austerlitz, attore, ballerino e coreografo cinematografico e teatrale statunitense, nato a Omaha (Nebraska) il 10 maggio 1899 e morto a Los Angeles [...] il 22 giugno 1987. Fu l'incarnazione per eccellenza del song and dance man nel periodo aureo del musical, dai primi anni Trenta alla fine degli anni Quaranta, quando formò con Ginger Rogers una coppia leggendaria. Dotato di una notevole preparazione ...
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Divinità indiana che nell'antica religione vedica aveva caratteri cosmici e solari; nell'induismo ha assunto maggiore importanza. Costituisce insieme a Brahma e Shiva la trimurti, o triade indiana; in [...] essa V. rappresenta il principio conservatore: egli, per mezzo di una sua incarnazione (avatar), interviene ogni volta che l'ordine universale è minacciato. ...
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Nel sistema di datazione medievale, e fino all’età moderna, il modo, diverso nelle varie epoche e nei singoli paesi, di determinare il giorno iniziale dell’anno: s. della Circoncisione, dal 1° gennaio; [...] s. veneto, dal 1° marzo; s. dell’Incarnazione, dal 25 marzo; s. francese o della Pasqua, dal giorno di Pasqua (in tale caso, perciò, con anni di lunghezza diversa); s. bizantino, dal 1° settembre; s. della Natività, dal giorno di Natale, il 25 ...
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Movimento politico-religioso sorto intorno al 1930 tra la popolazione nera della Giamaica incentrato, per tutto il periodo del suo regno, sulla figura dell’imperatore d’Etiopia Ḫāyla Sellāsyē (che prima [...] di diventare il negus era Ras Tafarì) concepito di solito come incarnazione vivente della divinità unica della Bibbia, cioè di Dio, e come sovrano supremo della patria originaria, identificata con l’Etiopia che è la meta messianica del grande ritorno ...
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Poeta fiammingo (Dunkerque 1654 - ivi 1707). Per quanto sia vissuto in territorio annesso (1662) alla Francia, è da considerarsi poeta fiammingo e il più notevole del sec. 17º. Esercitò la professione [...] di chirurgo. Fra le sue opere si ricordano soprattutto il poema drammatico De Menschwordingh ("L'incarnazione del Cristo", 1686) e una vivace farsa popolare in versi (De gecroonde Leersse "Lo stivale incoronato", 1688). Le sue opere religiose si ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Manuela Gianandrea
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Ultimo grande erede della tradizione umanistica italiana, Andrea Palladio integra [...] antiche e moderne, pone le basi di tutta la produzione architettonica futura. Comunemente indicate come la migliore incarnazione della tradizione classica, le opere palladiane sono il frutto di una straordinaria libertà inventiva che rinnova lo ...
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Filosofia, teologia e potere in Eusebio di Cesarea
Marco Rizzi
I tre elementi indicati nel titolo costituiscono i termini entro cui è stata pronunciata la più celebre ed efficace sentenza di condanna [...] di Dio, solo all’uno o all’altro degli uomini di un tempo [cioè del tempo precedente l’incarnazione] cari a Dio19.
L’incarnazione di Cristo si è dunque resa necessaria perché solo in questo modo la rivelazione sarebbe risultata appieno comprensibile ...
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Teresa d'Avila (T. di Gesu; al secolo T. de Cepeda y Ahumada)
Teresa d’Ávila
(T. di Gesù; al secolo T. de Cepeda y Ahumada) Scrittrice e mistica spagnola (Ávila 1515 - Alba de Tormes 1582), santa. [...] Vestì l’abito carmelitano nel convento dell’Incarnazione in Ávila (1536; professione 1537). Fino al 1555 soffrì molto per malattie e per crisi spirituali. Dal 1555 ebbe più volte visioni mistiche, che ella stessa raccontò (Libro de la vida, 1562-65; ...
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incarnazione
incarnazióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., incarnatio -onis; v. incarnare]. – 1. In genere, l’atto per cui un essere spirituale, per lo più divino, assume corpo fisico; in partic., nel cristianesimo, l’unione ipostatica, realizzata...
incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; usato quasi esclusivam. nel rifl., riferito...